Il bene mio – Pippo Mezzapesa

(visto da Francesco Masala)

Sergio Rubini, che è Elia, abita, da solo, a Provvidenza, non ha mai voluto lasciarlo per andare nella new town.
è l’ultimo che vuole ricordare quello che era, che continua ad esserci, a Provvidenza.
ricorda, immagina, sogna.
un giorno appare Noor, senza niente. come lui, solo che per lei quel paese deserto è una tappa, per arrivare in Francia.
Provvidenza resterà per sempre un simbolo di morte e deserto, come i film western che appaiono nel film.
Elia deve riuscire a scappare alle guardie, a non essere omologato.
se ci riuscirà lo vedrete al cinema.

https://markx7.blogspot.com/2018/10/il-bene-mio-pippo-mezzapesa.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Un commento

  • Silvia Acquistapace

    visto questo film bellissimo, che ci ripete una volta per tutte che non è umano dimenticare il dolore e i ricordi penosi, ma è più opportuno farci i conti, visto che sono parte della nostra vita. inutile dire che Rubini è straordinario nel suo personaggio stralunato che cmunque alla fine risulta vincente

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