Il cibo italiano sporco di sangue

Filiere, dietro l’etichetta. Un progetto di Antonello Mangano. E il libro “Ghetto Economy”.

da www.terrelibere.org

Agromafia e caporalato, grave sfruttamento in agricoltura, migranti schiavi nei campi, ghetti. Ma esattamente di cosa stiamo parlando? Il tema è l’«emergenza migranti» o il modo di produrre dell’agricoltura contemporanea?
Il progetto “
Filiere” vuole spostare l’attenzione dall’effetto – i migranti sfruttati – alla causa: una filiera iniqua dominata dalla grande distribuzione

Il progetto

Ricostruire la filiera dai campi agli scaffali del supermercato

Lo sfruttamento

Ormai da trent’anni l’agricoltura italiana è macchiata dal grave sfruttamento di lavoratori migranti e italiani. Non c’è solo caporalato. Gravi violazioni dei diritti umani si compiono ai danni di donne e figure vulnerabili

Il consumo

L’attenzione è sempre concentrata sui ghetti, sulle situazioni visibili (paradossalmente definite “invisibili”). Ma cosa accade nel percorso dai campi agli scaffali dei supermercati?

Che fare?

Proviamo ad agire. Informiamoci sulle filiere. Impeginamoci a non consumare i prodotti più a rischio che si trovano sugli scaffali dei supermercati finché la GDO non ci fornirà informazioni dettagliate sul rispetto dei diritti dei lavoratori.

Questo progetto è dedicato ad Alessandro Leogrande

CONTINUA su https://www.terrelibere.org/filiere/?utm_source=sendinblue&utm_campaign=NOME_il_cibo_italiano__sporco_di_sangue&utm_medium=email dove trovate la mappa dei luoghi, il glossario, la cronologia e potete acquistare (versione cartacea oppure e-book) il libro “Ghetto economy”

Redazione
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