Il Come Eravamo del Come Saremo – Saturno e dintorni 1

di Mauro Antonio Miglieruolo

La Fantascienza come poesia per immagini, puntata numero 47

Ha inizio una serie che ha al centro l’immagine simbolo della fantascienza tradizionale. L’immagine che per le persone dei miei tempi evocava immediatamente il mistero di spazi che allora apparivano insondabili e nello stesso tempo fascinosi, sui quali era bello fantasticare. Saturno, l’oggetto spaziale per antonomasia, con i suoi anelli, il volume immenso, la lontananza nello spazio. Oggi sappiamo che gli aneli non sono l’eccezione, altri pianeti solari li posseggono, pianeti altrettanto massicci sono stati scoperti sulle stelle vicine, nessuna lontananza è sufficiente a impedire all’instancabile occhio delle scienza di sondare, scoprire, conoscere.

La poesia è in gran parte tolta, insieme al fascino dell’unicità e del mistero. Confido ugualmente vi piaceranno. In ogni caso avremo verificato quanto possa l’ingegno umano fornire rappresentazioni diverse e suggestioni diverse partendo dallo stesso tema.

Romanzo raccomandato: Edmund Hamilton, Ombre sulle Stelle

La solita roba dei padri della fantascienza. Se non invecchiati precocemente, anche i novantenni gradiranno.

Riassunto di un’epoca, di un sentire, di una concezione del mondo

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Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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