Il dito e le scarpe

di Pabuda

tra capo e capetto

non mettere il dito

e neppure il nasetto:

quando bisticciano

sono proprio affari loro

miseramente gerarchici,

niente

che davvero ti riguardi.

e se qua e là

cominciano a pisciare

è come per le altre bestie:

intorno ai loro territori

di spettanze, ruoli, poteri

stanno puzzolenti confini

a marcare.

lascia stare, non t’impicciare

se acide le scarpe

non ti vuoi ritrovare.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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