Il fiume è Savio, la cava è una pazzia

di Davide Fabbri

DISTRUZIONE DI UN BOSCO IN ADIACENZA AL FIUME SAVIO. PER REALIZZARE UNA CAVA. CONTINUA IL SACCHEGGIO DEL TERRITORIO

Mentre siamo minacciati da Covid-19, altre aggressioni sono in agguato: quelle all’ambiente e agli habitat naturali. Il potere del cemento è ancora forte. Si continua a prevedere e a dare attuazione ad attività estrattive in adiacenza al fiume Savio.

Dopo la cava già denunciata dal sottoscritto nelle settimane scorse di Ca’ Bianchi a Cesena – area di 20 ettari inserita nel perimetro di «un’area di riequilibrio ecologico» (*) – la stessa proprietà intende realizzare un’attività estrattiva a Mercato Saraceno, in località Borgo Stecchi, nelle vicinanze di Taibo.

Quello che amareggia non è assistere a “legittime” richieste da parte dei proprietari delle aree (imprenditori nel settore delle costruzioni, che fanno esportazioni dei materiali estratti anche fuori Provincia e Regione per uso commerciale e industriale) a fare business sulle cave, ma è la politica equivoca, ipocrita e doppiogiochista delle amministrazioni comunali governate dal PD in materia di tutela ambientale.

L’assessore all’edilizia pubblica e privata di Mercato Saraceno è Leopoldo Raffoni: vive a Gatteo, ex Dirigtica unente dei servizi tecnici della Provincia di Forlì-Cesena). A fine marzo intervistato dalla stampa locale di fatto sponsorizza queste istanze imprenditoriali, con la solita retorica, in assenza di sensibilità sulla tutela ambientale, poiché si intende perpetuare un modello di sviluppo quantitativo e insostenibile.

E pensare che l’emergenza sanitaria da coronavirus ha fatto emergere – fra l’altro – in maniera inoppugnabile tutti i limiti di un modello produttivo che ha dominato in questi anni i nostri territori e nell’intero Paese, con al centro l’approccio predatorio nei confronti dell’ambiente e delle risorse naturali. Che aveva al centro lo sfruttamento e il consumo dell’ambiente, che è un bene comune in teoria ma nella pratica un luogo da saccheggiare.

Il Comune di Mercato Saraceno è presieduto dal sindaco Monica Rossi del PD, al suo secondo mandato. In Giunta è presente il medico Ignazio Palazzi, giovane assessore alle politiche di tutela ambientale, recentemente candidato alle elezioni regionali con la lista di “sinistra” Coraggiosa, in appoggio al PD. Da lui è attesa una presa di posizione netta e forte, contraria alla realizzazione di questo progetto.

Dopo questa premessa, entriamo nel merito della vicenda. Il 25 marzo il Comune di Mercato Saraceno ha pubblicato un avviso sul proprio sito web relativo a un progetto che deve subire la verifica di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale (screening) ai sensi dell’articolo 10 della Legge Regionale 4-2018.

Proprietaria la Impianti Cave Romagna srl di Cesena, la stessa che ha presentato recentemente istanza di inizio lavori alla cava di Ca’ Bianchi a Cesena. E’ una società che ha incorporato ditte importanti operanti nel settore delle costruzioni, come la Socob Cesena srl, Calcestruzzi del Savio srl e la Società Cooperativa Braccianti Riminese.

Entro 45 giorni dalla pubblicazione dell’avviso – pertanto entro il prossimo 8 maggio – sul sito internet del Comune di Mercato Saraceno chiunque può presentare in forma scritta osservazioni a tale progetto sull’attività estrattiva a Borgo Stecchi (Mercato Saraceno). La documentazione relativa a tale progetto è disponibile sul sito web del Comune. Si vuole realizzare un’attività di estrazione di ghiaia e sabbia da utilizzare per conglomerati per eventuali lavori stradali ed edilizi. Estrazione massima prevista: 71.245 metri cubi, in un arco temporale di 5 anni.

L’area è molto estesa – la vedete in foto – è di circa 14 ettari, interamente ricoperta a bosco. E’ adiacente al fiume Savio, in sponda sinistra idrografica del fiume, poco lontano dalla strada provinciale 138 “Savio”.

E’ un’area coperta da bosco di salici e pioppo nero, densissimo e in alcune parti impenetrabile. In evoluzione naturale, poiché è un’area riconquistata dalla natura, dopo che l’area è stata sfruttata in passato come cava. Oltre al salice e al pioppo nero, sono presenti la robinia, l’acero, il sambuco e l’ailanto, l’albero del paradiso. Verrà distrutto tutto perchè il progetto prevede l’eliminazione di questo bosco, che i progettisti simpaticamente chiamano «denudamento vegetale», con conseguente alterazione morfologica prodotta dallo scavo dell’attività estrattiva e dunque la distruzione di fauna e flora.

L’area è molto delicata ed è soggetta a zona di tutela, ai sensi del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale):

– Zona di tutela dei caratteri ambientali del fiume (articolo 17);

– Zona caratterizzata da potenziale instabilità in quanto deposito alluvionale terrazzato (art. 27);

– Zona di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei (art. 28);

– Zona di vincolo paesaggistico, tutela prevista dall’articolo 142 del Decreto Legislativo 42/2004.

Sto preparando un corposo dossier per chiedere alla Giunta di Mercato Saraceno di stralciare – per ragioni ambientali – la proposta progettuale presentata dalla proprietà.

Agli ambientalisti, agli ecologisti, all’intera popolazione interessata e sensibile ai temi di salvaguardia ambientale, chiedo di inoltrare osservazioni a tale progetto, inviando raccomandata entro l’8 maggio 2020 a: Comune di Mercato Saraceno, Settore Sviluppo e Gestione del Territorio, Piazza Mazzini 50, 47025 Mercato Saraceno (FC).

Cesena, 26 aprile 2020

Davide Fabbri, ecologista, blogger indipendente

(*) vedi Cesena: il sindaco fermi le cave sul Savio

 

Davide Fabbri

2 commenti

  • LORENZO BRIGLIADORI

    gent.mo sig. davide fabbri io sono un cittadino di taibo che condivide la sua opinione in merito alla nuova cava in via borgostecchi nella fraz. di taibo! io le ho gia’ mandato alcuni giorni fa un messaggio relativo al mio disappunto sulla pazzia di scavare sabbia e ghiaia a fianco della borgata di taibo. Io sono molto preoccupato per le colline che sovrastano questa zona e le chiedo di prendere in considerazione il fatto che se togleranno altra ghiaia e sabbia dal fiume, cio’ possa provocare un piu’ scarso drenaggio delle acque che scendono a valle a seguito di eventi atmosferici avversi con conseguenti probabili frane che potrebbero colpire la borgata di borgostecchi! io non sono competente in materia ma ho paura che le colline potrebbero ribellarsi e cio’ mi fa paura anche perche’ la collina scende fino a 30 metri dalle case! io le chiedo di contattare un esperto in materia e di fare in modo che chi di competenza, intervenga al fine di proteggere soprattutto la nostra vita! la ringrazio anticipatamente!

    • Davide Fabbri

      Per Lorenzo Brigliadori. Le sue considerazioni sono pertinenti. A tal punto che le consiglio di trasformarle in una vera e propria “osservazione” formale, per chiedere all’Amministrazione comunale di Mercato Saraceno di stralciare – per ragioni ambientali – la proposta progettuale presentata dalla proprietà.
      A tutti i cittadini sensibili ai temi di salvaguardia ambientale ho chiesto da tempo di inoltrare “osservazioni” a tale progetto, inviando “osservazioni” tramite raccomandata entro l’8 maggio 2020 a: Comune di Mercato Saraceno, Settore Sviluppo e Gestione del Territorio, Piazza Mazzini 50, 47025 Mercato Saraceno (FC).
      Io preparerò una osservazione sui vincoli ambientali presenti, dato che l’area è soggetta a zona di tutela, ai sensi del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale):
      – Zona di tutela dei caratteri ambientali del fiume (articolo 17);
      – Zona caratterizzata da potenziale instabilità in quanto deposito alluvionale terrazzato (art. 27);
      – Zona di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei (art. 28);
      – Zona di vincolo paesaggistico, tutela prevista dall’articolo 142 del Decreto Legislativo 42/2004.

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