Il fiume Savio? Sono affari “mei”

Un’imbarazzante – a suo modo memorabile per burocratese e per disinteresse – replica del Comune di Cesena all’esposto di Davide Fabbri sull’inquinamento del fiume Savio (*) UNA BREVE PREMESSA di Davide Fabbri

L’8 maggio scorso ho presentato al sindaco di Cesena Paolo Lucchi un esposto riguardante l’inquinamento del fiume Savio. Ho segnalato gravi reati ambientali lungo il nostro fiume. Ho ipotizzato irregolarità nella bonifica dell’area dell’ex cava della Calcestruzzi del Savio a Borgo Paglia di Cesena.
La risposta del Comune è arrivata 14 giorni dopo: è una stizzita lettera del segretario generale del Comune Manuela Mei (scritta presumibilmente con lo zampino del sindaco Lucchi) contro chi legittimamente vuole fare chiarezza su questa vicenda.
Leggetevi con calma la non-risposta del Comune, che pubblico QUI SOTTO assieme al mio esposto. E’ una lettera memorabile e imbarazzante poiché dimostra una volta di più che la trasparenza – nella gestione autoritaria del potere da parte di Paolo Lucchi – è vista con fastidio. Questa lettera è la rappresentazione di una classe politico-amministrativa di governo della città in stato confusionale, che lesina giudizi ingiustificati e non richiesti sul mio operato, e che fa di tutto per ostacolare l’attività di cittadini attivi e attenti al bene comune come il sottoscritto.
Buona lettura.

Cesena, 10 giugno 2017

Davide Fabbri, blogger indipendente

RISPOSTA DEL COMUNE ALL’ESPOSTO
“In riferimento alla comunicazione in oggetto richiamata, si evidenzia che la stessa è stata indirizzata agli organismi competenti per le necessarie verifiche e la messa in campo delle eventuali azioni conseguenti.
Si coglie, inoltre, l’occasione per ribadire che questo Ente, nel fare propri i principi di trasparenza, pubblicità ed accessibilità documentale, ha assunto, a tal riguardo, specifiche discipline regolative, alle quali si invita la S.V. a far puntuale riferimento, evitando perciò di produrre complessi articolati, in cui le valutazione di ordine personale paiono sovrabbondanti rispetto all’oggetto delle specifiche richieste.
L’indirizzo inoltre, in maniera esclusiva, allo specifico Settore di competenza potrà, in tal caso, agevolare l’evasione della relativa pratica. In diversa ipotesi, si informa fin da ora, che l’Ente non darà corso alla richiesta prodotta.
Distinti saluti”

Cesena, 22 maggio 2017
Dott.ssa Manuela Lucia Mei
Segretario Generale Comune di Cesena
————————————————————

ESPOSTO DI DAVIDE FABBRI SU INQUINAMENTO FIUME SAVIO DELL’8 MAGGIO 2017

Al sindaco di Cesena Paolo Lucchi
Ai dirigenti del Comune di Cesena
Al comando della PM di Cesena
Ai membri della Giunta del Comune di Cesena

Oggetto: Segnalazione-esposto. GRAVI REATI AMBIENTALI LUNGO IL FIUME SAVIO A CESENA. IPOTESI IRREGOLARITA’ BONIFICA AREA EX CAVA CALCESTRUZZI DEL SAVIO A BORGO PAGLIA DI CESENA.
Ipotesi di reati ambientali in vasta area immediatamente a ridosso del fiume Savio.
Nel periodo di aprile 2017 recandomi a praticare camminate con amici lungo l’argine del fiume Savio – in località Borgo Paglia di Cesena nei pressi della ex Calcestruzzi del Savio spa di via Bibbiena 71 – ho notato la presenza di numerosi detriti cementizi anche di notevoli dimensioni e laterizi sia nel letto del fiume che semisepolti sulla sponda sinistra orografica dello stesso.
Ad una prima ricognizione visiva appare chiaro che si tratta di detriti di cemento armato sepolti appositamente in epoca relativamente recente posizionati in strati sovrapposti a terriccio mischiato a sua volta con laterizi e forse con cemento-amianto (eternit). E’ facile dedurre che la corrente fluviale abbia con l’erosione portato alla luce i detriti più grandi di notevoli dimensioni poiché non occorre essere tecnici eccelsi per capire come tutta la vasta area adiacente il corso d’acqua che in precedenza era stata oggetto di scavo per l’estrazione della ghiaia da calcestruzzo sia stata riempita – presumibilmente dai sei ai dieci anni fa – con materiale di scarto delle lavorazioni del calcestruzzo, asfalto di piazzali, laterizi di ogni tipo cui sono stati sovrapposti alcuni metri di terra. La stratificazione dei materiali sovrapposti che si nota nella curva del fiume è l’esempio evidente ed eloquente di quanto sopra. Gli elementi di base su cui effettuare una accurata ispezione di carattere ambientale sono:
1) sotto le vaste aree adiacenti alla ex Calcestruzzi del Savio spa ora coltivate a cereali per l’alimentazione umana o zootecnica sono presumibilmente sepolte tonnellate di materiali inquinanti tra cui asfalto e forse cemento-amianto (eternit) oltrechè a cemento armato e laterizi. La prova di quanto sopra è l’evidente presenza nelle suddette aree di blocchi di asfalto e pezzi di cemento armato che con le arature vengono abbondantemente in superficie;
2) la presenza nel letto del fiume Savio di tonnellate di materiali cementizi e laterizi (oltrechè presumibilmente di eternit) costituisce un danno rilevante all’ecosistema fluviale causa la progressiva dilavazione tramite erosione delle polveri sottili del cemento e dei laterizi nelle acque, che potrebbero finire nelle falde acquifere e nell’ecosistema alimentare umano ed animale;
3) le dichiarazioni spontanee di alcuni agricoltori dei dintorni che di fronte a precise domande del sottoscritto hanno riferito che durante la bonifica dell’area della ex cava della Calcestruzzi del Savio spa sarebbero stati interrati materiali “di ogni sorta”;
4) è molto probabile l’ipotesi che per adempiere agli obblighi di legge che impongono alle ex cave il ripristino dei luoghi che erano stati soggetti a scavo, nella zona in questione sia stata effettuata un pseudo bonifica, solo di facciata, interrando materiali di scarto, asfalto, laterizi, ferro per le gettate e forse anche cemento-amianto (eternit) per evitare costosi collocamenti degli stessi in apposite discariche, così come previsto dalla legge. Materiali che l’erosione fluviale sta riportando alla luce e sono sotto gli occhi di tutti.
Si chiede alle autorità competenti l’effettuazione di verifiche e sopralluoghi al fine di accertare le eventuali ipotesi di reati ambientali: ipotesi di stoccaggio irregolare di rifiuti in ex cava, ipotesi irregolarità nella gestione del sito di ripristino ambientale di ex cava, danneggiamento e deturpamento ambientale di realizzazione di discarica abusiva, possibili violazioni in materia urbanistica – paesaggistica – di tutela fluviale, rischio amianto.
Il Savio: questo splendido fiume, che ha già pagato un caro prezzo, per un modello di sviluppo a forte impatto ambientale (pensate solo al problema degli allevamenti industriali intensivi), meriterebbe una maggiore attenzione e un presidio particolare da parte di istituzioni, associazioni e cittadini.
Sono disponibile a portare in loco le autorità competenti destinatari della presente segnalazione.
Si chiede gentilmente un riscontro a questo mio esposto.

Distinti saluti

Cesena, 8 maggio 2017

Davide Fabbri, blogger indipendente

(*) per le altre foto cfr qui: Il fiume è Savio, gli umani non sempre

 

alexik

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *