Il “giallo” di un Asimov integrale

Raffaele K. Salinari su «Delitto all’Alba» (*)

Isaac Asimov, logica fantastica e rigorosa di un rompicapo in quattro giornate

«Delitto all’Aba», la prima edizione integrale ora in libreria per Massari

«Sono un migliaio di pagine, ne prenda o ne cancelli qualcuna, scriverò di più tra una o due settimane, potrei allungarlo se le piace lo stile, o posso cambiarlo». Così cantavano i Beatles nel lontano 1966 nella loro Paperback Writer, cioè lo scrittore di libri tascabili. Qui è l’autore che si offre di allungare o accorciare le sue novelle, ma evidentemente non è sempre così, anzi. È uscita, infatti, per i tipi dell’editore Massari, nell’accurata traduzione dell’appena diciassettenne Laris Massari, figlio d’arte della casa editrice, la prima edizione integrale del giallo di Isaac Asimov Delitto all’ABA, rompicapo in quattro giornate e 60 scene, del 1976 (Euro 16,50, 320 pagine), nell’originale inglese Murder at the ABA.

Il racconto, infatti, si svolge nella cornice dell’Associazione Americana dei Librai (American Booksellers Association) e venne definito dall’autore stesso «il mio libro preferito dei 200 che ho scritto sino ad ora»; non poco per il visionario creatore della Saga della Fondazione e delle tre leggi della robotica, oggi più attuali che mai.

MA IL PUNTO forse più interessante di questa prima edizione integrale, nella cui prefazione vengono puntualmente riportati i tagli che, proprio per inserirlo nel formato tascabile dei Gialli, Mondadori aveva operato nelle sue varie ristampe, sta proprio nella differenza che fanno queste ablazioni, apparentemente marginali nell’economia del racconto e che, lette alla luce dell’introduzione dello stesso Laris Massari, e per così dire dispiegate nella loro essenza filologica e storica, illuminano di una luce decisamente più «gialla» tutto l’impianto della trama. La difficoltà di una recensione giallistica è ovviamente nell’impossibilità di svelare il punto di arrivo del racconto, finanche la trama, e qui non faremo certo eccezione ma, vale la pena dirlo, Isaac Asimov, riprende anche in questo genere letterario quella splendida ed affascinante simmetria, quella logica fantastica ed al tempo stesso rigorosa, che troviamo nella sua fantascienza.

NON SOLO: l’originalità di questo giallo è che, se si seguono attentamente lo svolgimento dei fatti e le mosse dei vari personaggi, si arriva a svelare l’assassino prima della conclusione letteraria: una bella sfida al lettore. E tra i vari personaggi, (indiziato anche lui?) spicca lo stesso Asimov che si scusa con il lettore ma giustifica la sua presenza con «una maggior autenticità la racconto», ma anche per «contribuire al lato comico della vicenda». E dunque un giallo in piena regola, con tanto di omicidio, ma con un lato comico; un bel rebus anche questo se ci pensiamo.
A sostanziare, e confondere ulteriormente le acque, c’è anche il fatto che il Convegno dell’ABA in cui si svolge la vicenda è realmente accaduto, nel 1975, e che Asimov vi ha effettivamente partecipato traendone materiale, e soprattutto, «atmosfera locale», sufficiente ad ambientarci il suo enigma. Per chi fosse ancora convinto che Isaac Asimov sia solo (solo!) un autore di fantascienza, vale infine la pena ricordare la sua raccolta di racconti gialli riuniti nella raccolta dei Vedovi Neri.

(*) pubblicato anche sul quotidiano “Il manifesto”

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