Il giallo-noir si fa in 5

Cinque recensioni di Valerio Calzolaio

Bari. Estate 2009. La sanità pugliese conosce da tempo la voragine del deficit e il bubbone del malaffare: voti di scambio e ogni genere di attività remunerativa, corrotti politici di partiti (non importa quali), avvocati potenti, malavitosi, occasionali complici. Molte strutture private sono covi di assunzioni clientelari, risanamento criminale, finanziamenti illegali. Il POSME ha 17 cliniche e 3000 dipendenti, 7 addetti per ogni posto letto, 70 nuovi giardinieri negli ultimi 4 anni. Tutte le sue linee di credito stanno per essere classificate come sofferenze, ma l’incorruttibile stimato consulente viene ucciso a botte poco prima di consegnare la relazione definitiva, l’asmatico presidente francese del consiglio di amministrazione della banca muore anche lui. Indaga il 47enne Bosdaves, comandante dei carabinieri di Carrassi, da un anno lontano dall’amata moglie Irene (e dai 2 figli), laureato brizzolato solitario depresso. Lo aiuta una brava giornalista lesbica, quasi si innamorano e ce la fa. Discreto esordio per il 55enne Carlo Mazza (“Lupi di fronte al mare”, e/o 2011, pag. 394 euro 19,50), in terza varia e prima sul protagonista. Cozze e clips.

 

California-Messico, Costarica. Ottobre 2011. Il 32enne alto dinoccolato Charlie Hood, un po’ boy scout, lavora per l’unità di crisi dell’ATF, ufficio governativo statunitense per reati alcool-tabacchi-armi. E’ il più giovane di 5 lontani fratelli, padre 79enne con Alzheimer, buon rapporto a distanza con l’alta libera Beth Petty, medico di pronto soccorso. Ha l’amico collega Sean Cazzuto Ozburn infiltrato da quindici mesi nel narcotraffico, che sembra impazzito, violento e doppiogiochista fra il cartello di North Baja del cinico El Tigre Herredia e l’arrembante cartello del Golfo. Bradley Jones, il giovanissimo poliziotto corrotto figlio di una ex, prova a farsi grande strada fra buoni e cattivi, beati tra fantastiche pistole mitragliette silenziate. Donne tutte belle e romantiche storie (soprattutto fra Sean e la bionda coetanea bagnina, Brad e la matura rossa cantante) nel rabbioso vampiresco romanzo dell’affermato 58enne T. Jeff Parker (“Sicarios. La frontiera che brucia”, e/o 2011, pag. 418 euro 19,50; in originale “The Border Lords” 2011, traduzione di Claudia Valeria Letizia), in terza varia. Erin e gli Inmates. Burridos e sopadillas.

 

Milano, quartiere Casoretto. Dicembre 2008. La ventina di inquilini del modesto edificio del primo Novecento, con una corte rettangolare e ringhiere di ferro battuto, costituiscono un microcosmo curioso. Nell’appartamento 8 vive Amedeo Consonni, tappezziere pensionato vedovo, collezionista di notizie articoli appunti per ogni crimine dell’ultimo ventennio, padre di Caterina e nonno affettuoso del piccolo Enrico, tre pomeriggi alla settimana. Da un poco segue l’orribile sensazionale delitto di Lentate sul Seveso, il coetaneo Rebaudengo ucciso, eviscerato, evirato e lasciato nella postura della Sfinge. Negli altri appartamenti vive di tutto, al 2 la professoressa divorziata Mattioli, al 15 la scoppiata famiglia Giorgi, al 12 la pettegola Mattei ora alle terme, al 9 la nuova giovane coppia di origini meridionali, poi il fissato De Angelis ultra 80enne. Mentre Amedeo indaga, una moglie viene malmenata, un padre sequestrato, emerge l’equivoco quadro criminoso domestico. Una storia garbata per l’affermato fiorentino 55enne Francesco Recami (“La casa di ringhiera”, Sellerio 2011, pag. 216 euro 13), in terza varia. Rettore e zucchini ripieni.

 

Londra, Praga, Gstaad, Roma, Barcellona, Amsterdam, non luoghi. Novembre 2009, tempi moderni. La potente azienda di cacciatori di teste ha un presidente fantasma che non si fa mai vedere, Rob Phillips Ainsworth, e cinque responsabili d’area: la francese Annette, commerciale, masochista (e spinse la madre dalle scale); il tedesco Jurgen, finanze, omosessuale (la moglie ha lo stesso dominatore di Annette); lo spagnolo Juan, sicurezza, pedofilo zoppo (“istruisce” pure la figlietta di Jurgen); l’italiano Luigi, ricerca candidati, alcolista ludopatico un poco ladro (ruba pure all’azienda); la svedese Ingrid, direttrice, nominata dopo la morte della precedente diabetica che aveva lasciato con tanti zuccheri senza insulina (e il marito è l’amante malato pure di Jurgen). Codardo Hastings assiste il capo, che si diletta con un formicaio e la Rivelazione dei segreti. Si incontrano tutti per la prima volta e qualcuno muore, pare lo abbiano raccontato alla manager escort sessuologa insicura Valérie Tasso (“Saprò ogni tuo segreto”, Tropea 2011, pag. 220 euro 14,90; originale 2010, traduzione di Francesca Pe’), stile misto, non male anche quando zoppica.

 

Roma, lago di Chiusi, Ischia Ponte. Gennaio-giugno 1986. Già dal luglio 1963 alcune vite cominciano ad incrociarsi: Ada partorisce Stella ricevendo un amuleto dalla vicina di letto, l’indiana Mahima moglie del carabiniere Angelo Pietracola. Ora hanno Arnand, Mahima allatta lui e anche Roda (figlia della ricca delicata meravigliosa Mara Venturi) ma dopo sette anni muore per un aneurisma; in quegli stessi giorni in bus Arnand incontra Ada che sta per ammazzare il violento compagno, finendo a lungo in galera. I tre coetanei giungono quasi a 23 anni, finché nella famiglia allargata Venturi accade di tutto e si reincontrano: la stessa pistola uccide prima il gatto poi Roda, altri tradimenti inganni delitti, ben risolti da Ellery Arnand e Richard Angelo. Ancora una volta la romana Letizia Triches (“Giallo in Trastevere”, Pendragon 2011, pag. 302, euro 16), in terza varia (a parte il diario di Stella) ben racconta tic e informazioni delle sue materie pittoriche (storico dell’arte), con intrecci di genere e sentimenti di psicoanalisi. Gli uomini sono perlopiù belli, natura maschile concreta a sproposito, inconscio a pennellate. Sanremo e mandorle.

 

BREVE NOTA

Appuntamento con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente“.

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