Il Karaté letterario di Alessandra Daniele – 17

di Alessandra Daniele

alien-eggItalia, futuro prossimo. Dopo essere riuscito a far approvare l’Italicum in parlamento, Renzi ha vinto anche il referendum costituzionale per trasformare il Senato in un innocuo dopolavoro. La nuova legge elettorale che s’è cucito su misura delle sue ambizioni è quindi pronta per essere usata.
Il 40% delle europee è ormai lontano, ma Renzi è convinto che riuscirà comunque a vincere le elezioni politiche al secondo turno. Il centrodestra, allo sbando da anni, sembra inoffensivo, e sia Grillo che Salvini sono troppo estremisti per attrarre abbastanza voti moderati.
Mattarella scioglie le camere, e Renzi si prepara ad una campagna elettorale in discesa.
A questo punto, compare lui.

Chi? Non lo sappiamo ancora, ma se l’esperienza ci ha insegnato qualcosa, sappiamo che già esiste.
È là fuori, in attesa del suo momento.
È l’Uomo Nuovo.
Non conoscendo ancora il suo volto, immaginiamoci il default avatar di Twitter: un uovo.
Un Uovo Nuovo.

Benevolmente sostenuto da Berlusconi, Uovo Nuovo comincia a comparire su tutte le sue reti, che in breve tempo lo rendono famosissimo.
Sorride. Promette. Conquista. Ricompatta il centro destra, Meloni, Salvini, e De Girolamo compresi, scaricando soltanto l’ormai troppo sputtanato Alfano.
Il suo stile è il solito misto di ottimismo cazzaro e qualunquismo reazionario che da sempre conquista gli italiani, ma più asciutto e moderno di quello di Renzi.
Inoltre l’immagine del premier è ormai irrimediabilmente logorata da anni di leggi antipopolari scritte col culo, figure di merda internazionali, inchieste giudiziarie, e soprattutto sanguinose finanziarie dettate dall’Europa. Agli italiani appare compromesso e consunto.
L’emblema della vecchia politica.
Un uovo marcio.
Il suo oppositore invece è fresco.
Al primo confronto televisivo, Renzi regge. Al secondo vacilla. Al terzo, sbraca. Suda, gesticola, s’impapera. Fa contorte metafore smartphoniche. Infila una gaffe terrificante sui pensionati.
La settimana dopo Uovo Nuovo vince le elezioni al primo turno, riportando al voto gran parte degli astensionisti indecisi e di destra, e riconquistando i destrorsi che s’erano adattati a votare Renzi o Grillo, e va al governo con una schiacciante maggioranza blindata grazie all’Italicum.
Il giorno del rituale passaggio della campanella, Uovo Nuovo gli sorride, e Renzi capisce che era tutto previsto.
Fin dall’inizio.
Che lui non è mai stato il Prescelto, ma solo il Pesce Giuda[1].
Cede la campanella.
Al successivo congresso PD, il partito lo fa a pezzi. Tutti i nemici che s’è guadagnato negli anni ne approfittano per vendicarsi. Gli danno tutta la colpa del fallimento, lo costringono alle dimissioni. I seguaci opportunisti lo abbandonano in massa.
Renzi si ritrova a guidare un’impotente, sparuta minoranza di cialtroni troppo incapaci e/o troppo compromessi per riuscire a riciclarsi.
Nessun talk show lo invita più, nemmeno per sfotterlo.
Sparisce dagli schermi tv.
Intanto Uovo Nuovo partecipa ai vertici internazionali nei quali si decidono gli assetti planetari, e mette a tacere qualsiasi dissenso, grazie anche alle leggi approvate dalla vecchia maggioranza renziana che ha smantellato la Costituzione.
La sua faccia sorridente è dovunque.
Qualsiasi alternativa sembra impossibile.
Nessuno discute più di legge elettorale.
Nessuno discute più di elezioni.

[1] La tecnica detta del Pesce Giuda consiste nel catturare un pesce, piazzargli un microchip tracciante addosso, e ributtarlo in acqua. Quando tornerà al suo branco, ne rivelerà la posizione esatta ai pescatori. Se poi il pesce è un capobranco, lo guiderà lui stesso verso la morte.

*

E’ straordinaria la convergenza di valutazioni tra le posizioni espresse da Alessandra Daniele e le mie. Io però non le saprei dire con la stessa semplicità ed efficacia. Seguite Alessandra Daniele ovunque riusciate a trovarla (su Carmilla on line, La Bottega del Barbieri e qui è sicuro la troverete), non avete nulla da perdere (salvo qualche minuto) e un brillante punto di vista da guadagnare.

Mauro Antonio Miglieruolo

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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