Anticipazioni: il ministero della Pubblica Istruzione scriverà…

… presto agli studenti – e alle studentesse – delle scuole superiori: la “bottega” ha rubato il testo e ve lo “anticipa” (*)

 

Care studentesse e cari studenti delle scuole secondarie italiane, come avrete capito quest’anno scolastico speciale, nella forma che avete sempre conosciuto, è finito.

Prosegue con quella che chiamano lezioni a distanza, che non sono granché, diciamocelo.

È come se non fosse possibile disputare una partita di calcio, per cause di forza maggiore, e vi dicessero che si recupera facendo delle partite a biliardino o con la playstation. Immagino dai vostri sorrisi che anche voi capite che non è la stessa cosa, è solo un surrogato.

Alla fine dell’anno ci sarà una valanga di promozioni, lo sapete, nessuno si metterebbe a bocciare, con la paura di una montagna di ricorsi che verranno vinti. Quale giudice potrà dire che il campionato sul campo è finito dopo metà delle partite e vale il risultato delle partite a biliardino o con la playstation?

Vi vorrei dire due cose.

La prima è quella facile per voi, ed è che sarete promossi, tranne pochi casi (che saranno definiti a brevissimo).

La seconda è quella più difficile: ciò che sta succedendo in questi mesi (e temo anche i prossimi) vi sta facendo crescere a velocità doppia (se uno lo vuole capire) e dovete imparare una cosa importante, che insieme alla promozione dovete mettere in gioco la responsabilità, che è sempre personale. Quello che succede a scuola dipende solo da voi, e da nessun altro, non ci sono e non ci saranno scuse.

Tutto il tempo che starete a casa dovete sfruttarlo per la vostra crescita culturale, l’anno prossimo sarà un anno normale se in questi mesi avrete messo a frutto le conoscenze che state acquisendo, altrimenti sarà difficile uscirne senza le ossa rotte. Chi agisce come se questi fossero mesi di vacanza non ha capito niente, ma lo capirà, a sue spese, l’anno prossimo.

La scuola a distanza non è l’avvenire, è l’emergenza, come avere delle sedie a rotelle (per quanto belle) non è l’alternativa al camminare, ma è solo una necessità per alcune persone che hanno perso per sempre il normale uso delle gambe.

La scuola non è distanza, è vicinanza, le lezioni a scuola sono non sono come quelle mediate dai monitor e dagli occhi dei computer, le lezioni sono soprattutto rapporti umani, non dimenticatevelo mai.

Che la forza e la responsabilità siano con voi.

(*) Anche questa narrazione – come quella di ieri attribuita a Giuseppe Conte – appartiene a «Il cuscino della notte», una vecchia, piccola tradizione del blog-bottega che state leggendo. Le persone più assidue hanno già incrociato qui Carlo Giovanardi redento e un leghista pentito, le borracce e Mary “Starr” Gelmini, il discorso più importante di Pio Laghi, un articolo di Marie Laveau, persino Lorella la più amata alle prese con la santa CONAD … e altri post che appartengono (e apertamente lo dichiarano onde evitare equivoci) a un genere molto particolare: missive e articoli MAI scritti, dichiarazioni che persone “in vista” NON hanno pronunciato o pensato, cronache di avvenimenti GIAMMAI accaduti, sogni altrui e abusivi, recensioni di libri IMPOSSIBILI (genere in cui anche Umberto Eco si dilettò). La totale inattendibilità è dunque ammessa in partenza almeno nei confronti di questo contingente universo dove attualmente abitiamo. Siamo nel “cuscino della notte” (dove si aggirano desideri e incubi), nella terra degli Elfi o – se vi piace la fantascienza – in mondi paralleli. Una celebre rubrica della «Settimana enigmistica» si intitola: “Vero o falso?”. Ma una prospettiva simile appare pedante e limitata. Infatti in compagnia di bugie e verità esistono anche il verosimile e suo zio il paradosso; il silenzio che confessa e il desiderio che nuota controcorrente; sberleffi e possibilità. Dunque c’è un “cuscino” dove il ministro (in realtà la ministra in certi universi) affida a un certo «professor Masala» le sue bozze e noi lì abbiamo rubato e magari continueremo…. La vignetta è di Mauro Biani che speriamo esista in moltissimi universi.

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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