Il mondo è blu

Pierluigi Pedretti sul libro di Andrea Serio, eccellente esempio di graphic journalism

«Rapsodia in blu» (Oblomov: 128 pagine, 25 euro) – il libro che speriamo avete/avrete fra le mani – è un testo militante, ma non per questo meno affascinante. Anzi. Oggi l’antisemitismo crescente e la “questione razziale” sono al centro del dibattito politico e civile, tuttavia il lavoro di Andrea Serio ha la capacità di avvincere e commuovere grazie alla levità di una narrazione non didattica o pedante, come a volte purtroppo accade quando si vogliono “educare” le persone.

La storia (vera) è quella del giovane Andrea Goldstein, ebreo giuliano, che vive gioiosamente l’estate del 1938 sulle coste dell’Istria insieme a Martino e Cati: «Quella spiaggia, per i miei cugini e per me, era il posto più bello del mondo. La nostra stagione dei bagni iniziava alla chiusura delle scuole e durava fino ai primi giorni di settembre». Ma dopo i proclami antisemiti e le leggi razziali, il mondo non sarà più lo stesso. La seconda guerra mondiale travolgerà le vite di tanti, compresa la sua e quella dei suoi parenti. Alla cugina Cati dobbiamo l’epistolario che è stata «la fonte principale per la ricostruzione della vita di Andrea dopo l’arruolamento volontario nell’esercito americano».

Sulla scia del graphic journalism, Serio ha portato a compimento un lavoro non certo facile: adattare le parole del libro di Silvia Cuttin («Ci sarebbe bastato») ai suoi suggestivi disegni. Il risultato è un amaro e straordinario esperimento artistico ed emotivo, tanto da rendere il suo lavoro ben più complesso di una semplice riproposizione giornalistica o storica dei fatti. E’ narrazione disegnata, è vero, ma di altissima qualità letteraria e artistica.

Che l’autore fosse un bravissimo illustratore e disegnatore di fumetti lo sapevano ormai in tanti ma che raggiungesse tali vette non sappiamo in quanti ci credessero. Non perché Serio non fosse dotato ma per il tema da trattare. Sulla persecuzione degli ebrei durante gli anni del nazifascismo tanto è stato detto, scritto e anche disegnato, ma che si potesse “dire” ancora qualcosa di nuovo appariva sempre più difficile. Ebbene il cinquantaseienne autore carrarese è riuscito nell’impresa di raccontare una storia vera facendole superare gli angusti limiti del tempo e rendendola eterna grazie ai suoi affascinanti disegni. «Rapsodia in blu» è un libro intenso e profondo, elegantissimo nel suo grande formato che tende a esaltare le immagini a matita e pastello dell’autore. Le fonti di ispirazione iconica vanno – come dichiarato da lui stesso – dal cinema neorealista ai film di Malick, ma anche alla pittura impressionista, fino a Hopper e al nostro Mattotti. Scarse le nuvolette perché Serio costruisce la narrazione grafica con poche parole. Quel che colpisce, appunto, è l’uso fuori dal comune di vignette, anche a tutta pagina, di solo disegno, prevalentemente virato sul blu. Il lettore “osserva” così il silenzio e sente accrescere l’emozione mano a mano che la storia giunge alla sua amara conclusione: «Fermati, Goldstein, aspetta».

Sì, Andrea, ti aspettiamo, non temendo di affermare che «Rapsodia in blu» sia uno dei migliori romanzi grafici pubblicati negli ultimi anni.

 

Redazione
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Un commento

  • Gian Marco Martignoni

    Dal revisionismo storico al negazionismo il passo è breve : per non dimenticare seguirò la preziosa indicazione dell’amico e compagno Pedretti .

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