Il piacere dei libri (e delle idee dentro)

 di Gian Marco Martignoni

La lotta sindacale e quella culturale, si sarebbe detto un tempo, camminano insieme: per questa ragione CGIL e ARCI hanno organizzato la presentazione di due libri della cosiddetta editoria “ minore”, che però hanno incontrato una buona ricezione nel mondo dei lettori. In particolare “La Scoperta del Mondo” di Luciana Castellina, (edizioni nottetempo ), ha conquistato il quinto posto nel Premio Strega di quest’anno, vinto da Edoardo Nesi con l’interessante “Storia della mia gente”.

Primo appuntamento il 30 settembre, quando nel salone della COOPUF a Varese, Walter Peruzzi, già direttore della rivista “Guerra e Pace”, ha illustrato i temi messi a fuoco da “Svastica Verde” (Editori Riuniti), scritto con Gianluca Paciucci.

A metà serata sono stati proiettati alcuni spezzoni di un video autoprodotto, che Peruzzi utilizza per accompagnare le presentazioni del libro in giro per la penisola.

Ha fatto una certa impressione vedere Mario Borghezio spiegare al termine di una riunione in Francia la strategia “entrista” degli esponenti della destra all’interno della Lega Nord, che hanno mantenuto le loro idee originarie per trasferirle pari pari in una formazione politica tutt’altro che minoritaria sul piano del consenso popolare.

Inoltre, guardando alla situazione di oggi, Peruzzi ha spiegato che nella Lega Nord non ci può essere una scissione; nel momento in cui ci fosse, il capo, cioè Bossi, si ritroverebbe dalla parte più debole (quella del cerchio magico), mentre gli altri seguirebbero Maroni, che già a Pontida è stato acclamato dal popolo come il prossimo Presidente del Consiglio.

Doppio appuntamento invece il 12 settembre per Luciana Castellina, che nel pomeriggio ha presentato il suo libro presso la libreria Croci di Varese, e alla sera, sempre alla Coopuf, ha riscosso un grande successo di pubblico illustrando il suo volume di ricordi “La scoperta del Mondo”, che si apre con un esplicito rimando allo scrittore inglese John Ruskin: “È una grande seccatura tenere un diario, ma anche una grande delizia averlo tenuto”.

Al centro dell’opera della Castellina è infatti il diario che la scrittrice tenne durante la sua adolescenza – precisamente negli anni cruciali tra il 1943 e il 1948 – e che ha deciso oggi di pubblicare per condividere le sue memorie con i tre nipoti e, implicitamente, con quanti sono nati dopo il fatidico ’89, “perché si facessero un’idea di cosa significava avere la loro età nei remoti anni ’40, quando niente era scontato e il mondo era tutto da scoprire”.

Il libro si apre con il ricordo della sua amicizia con Anna Maria Mussolini, figlia di Benito e Rachele, che fu sua compagna di classe alle elementari e nei primi anni delle medie.

Si tratta di un volume avvincente e frenetico, che ci restituisce l’intricata e ardimentosa storia di generazioni diverse all’interno del suo cerchio famigliare, mentre la protagonista scopre la militanza comunista, fianco a fianco di quei compagni e compagne che hanno ricostruito tenacemente il nostro Paese, animati da una pervicace idea di trasformazione del mondo .

I due incontri con la Castellina hanno permesso di ripercorrere alcuni tra i principali avvenimenti del passato, intrecciandoli con la discussione sull’oggi e le sorti della sinistra e della democrazia dopo l’avvento del neo-liberismo, che tende a far saltare qualsiasi possibilità di compromesso sociale.

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