Il primo super-eroe

recensione di Fabrizio Melodia

Alessandro Bottero

«L’uomo d’acciaio – Da Nembo Kid a Superman»

Iacobelli Editore, ottobre 2013 (pagg. 283, 18 euri)   

«Seguire la storia di un personaggio come Superman è un compito immenso, sia per la mole di materiale da esaminare, sia per la ricchezza narrativa del personaggio. Superman non è uno qualsiasi. E’ stato il primo super eroe ed è uno dei pochissimi esempi di personaggi che da soli creano un intero genere narrativo, nel suo caso i Super Eroi. Ma per me Superman non è solo un oggetto da studiare, vivisezionare e incasellare in questa o quella definizione. E’ un amico che mi accompagna da anni»: così scrive Alessandro Bottero nell’introduzione a uno dei più completi e agili saggi sulle gesta e i retroscena dell’Uomo d’Acciaio, meglio noto come Superman.

Non certo il primo, naturalmente: già Umberto Eco ci aveva deliziato con un suo scritto in «Apocalittici e integrati» (Bompiani, 1964), primo studio serio da parte di un filosofo specializzato in semiotica e linguaggi, testo ben tenuto in conto da Bottero.

Il quale infatti inizia dalle radici dell’Uomo d’Acciaio: dalla mitologia primordiale, da Ercole, Gilgamesh, Perseo contro Medusa, fino ad analizzare con estrema agilità e precisione le basi filosofiche di Superman, ben calibrate nell’opera del filosofo tedesco Friedrich W. Nietzsche e del filosofo americano Ralph Waldo Emerson.

Per poi delineare magistralmente come un abile capitano di veliero tutta la geografia che sottende al personaggio, dal sostrato sociale e culturale dei suoi tempi, analizzati con maestria, fino alla nascita e al suo sviluppo, in tutti i settori dei media, musical compreso.

Un fenomeno di costume, entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo, un simbolo che meglio di tutti esprime con efficacia le istanze del superamento dell’uomo ma che ribadisce l’importanza di essere “realmente” umani.

Superuomo di massa e superuomo filosofico non sono sinonimi, come già espresso in una acuta analisi da Antonio Gramsci, nella sua analisi in «Letteratura e vita nazionale».

Un deus ex machina che raddrizza i torti e ristabilisce un barlume di giustizia, senza per questo cambiare il sistema nemmeno un po’.

Tutto questo era vero, fino a un certo periodo: poi anche per l’ Uomo d’Acciaio arriva il momento di un cambiamento radicale, quando l’ American Way of Life crolla e tutto viene messo in discussione.

Una vera e propria “morte di Dio”, non più solo in Europa, la quale apre a Superman l’ennesimo capitolo della sua vita editoriale, dopo lo scontro con Doomsday.

Quello di Bottero è un saggio animato da un profondo amore e da una grandiosa capacità analitica e visionaria, che restituisce un aspetto davvero inusuale di Superman, sconosciuto al grande pubblico.

Certamente, ci sono stati molti intoppi, in questa vita editoriale e creativa, alla fine si arriva sempre a uno stagnamento nelle risorse creative seriali, ma arriva un momento in cui queste vengono scardinate, il momento del negativo in cui l’ Uomo d’Acciaio rinasce a vita nuova, vero e proprio “Ubermench” nicciano, come ben espresso nel Superman versione John Byrne.

Completo di materiali riguardo alle cause legali in cui fu trascinato, con un elenco completo delle sue avventure, anche di quelle apparse autonomamente in Italia (cioè auto-prodotte sotto il nome di «Nembo Kid»), questo saggio di Bottero è ineludibile per entrare nell’universo dell’ultimo sopravvissuto di Krypton, un percorso appassionante, esattamente come le riviste “pulp” sulle quali vide la luce l’ Uomo d’Acciaio.

«Superman è un alieno che arriva da un mondo che non esiste più. E’ l’espressione suprema del Bruciamoci i ponti alle spalle. D’ora in avanti non si torna indietro che spinge ad andare avanti, ad affrontare l’ignoto perché è cosi che la vita procede, con fiducia nel futuro. Ma Superman è, allo stesso tempo, uno come noi, un uomo, un abitante del nostro pianeta, della nostra città, un essere vivente (umano o meno è secondario) che non lascia che il debole sia abbattuto o schiacciato a terra. Superman soffia sulla brace che si sta spegnendo per non lasciarla morire, perché ogni vita, ogni possibilità di futuro, è sempre da scegliere sulla sconfitta e la rassegnazione».

Parole meravigliose e un’interpretazione acuta, quella di Bottero, un ritratto a tutto tondo di Superman, di straordinaria e viva forza.

Per volare, dove nessun essere umano è mai giunto prima.

 

Redazione
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Un commento

  • E per inciso, io sono un fan di Batman, soprattutto del Batman più oscuro… da ragazzino amavo molto Superman per l’inverosimiglianza delle vicende, infatti sono passato subito all’ Uomo Ragno, a Hulk e a Devil… ma l’ Uomo d’Acciaio è senza dubbio il primo e affascinante capostipite… e certe storie sono davvero dei capolavori…

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