Il razzismo sistemico

di Giorgio Chelidonio


Nonostante le mie letture sul razzismo e le sue varie sfaccettature storiche (culturali, pseudo-religiose, pseudo-etniche, socio-economiche etc) siano iniziate almeno una trentina di anni fa, non avevo mai sentito questa definizione sociologica. Per dirla tutta, avevo spaziato finora su testi e autori prevalentemente etnografici e di etologia umana, uno per tutti Desmond Morris [LINK 1] magari seguendo piste paletnologiche, come quella delineata dai testi divulgativi di Richard Leakey [LINK 2] dalla fine degli anni ’70. Anche «
Sono razzista ma sto cercando di smettere» mi sembra attualissimo nonostante sia stato pubblicato nel 2010 [LINK 3].
Mi ha quindi stupito e incuriosito questa scheda di Thoughtco.com [LINK 4] perciò ho provato a farne una traduzione, prima tramite “Google Traduttore” – e poi limandone i risultati – la cui efficacia comunicativa però lascia un po’ a desiderare.
Su questo stesso tema ho trovato anche una recensione, forse più godibile, sul sito www.ultimavoce.it [LINK 5].
Comunque mi interessa condividerne i contenuti, non fosse altro per far conoscere voci alternative anche dagli USA.

https://www.thoughtco.com/systemic-racism-3026565?utm_campaign=wilat&utm_medium=email&utm_source=cn_nl&utm_content=21201121&utm_term=


Definizione di razzismo sistemico in sociologia – Oltre i pregiudizi e le micro-aggressioni

by Nicki Lisa Cole, 21.7.2020

Il razzismo sistemico è sia un concetto teorico che una realtà. Come teoria, si basa sull’affermazione supportata dalla ricerca che gli Stati Uniti sono stati fondati come società razzista, che il razzismo è quindi radicato in tutte le istituzioni, strutture e relazioni sociali all’interno della nostra società. Radicato in una fondazione razzista, il razzismo sistemico oggi è composto da istituzioni, politiche, pratiche, idee e comportamenti razzisti che si intersecano, si sovrappongono e dipendono, dando una quantità ingiusta di risorse, diritti e potere ai bianchi mentre li negano a persone di colore.

Definizione di razzismo sistemico

Sviluppato dal sociologo Joe Feagin, il razzismo sistemico è un modo popolare di spiegare, all’interno delle scienze sociali e umanistiche, il significato della razza e del razzismo, sia storicamente che nel mondo di oggi. Feagin descrive il concetto e le realtà ad esso collegate nel suo libro ben documentato: “L’America razzista: radici, realtà attuali e riparazioni future” [LINK 6].
Feagin vi utilizza sia prove storiche che statistiche demografiche per creare una teoria che afferma che gli Stati Uniti sono stati fondati nel razzismo poiché la loro Costituzione classificava i neri come proprietà dei bianchi. Feagin illustra che il riconoscimento legale della schiavitù è basato sul concetto di razza: è una pietra angolare di un sistema sociale razzista in cui risorse e diritti erano e sono ingiustamente attribuiti ai bianchi e negati ingiustamente alle persone di colore.

La teoria del razzismo sistemico tiene conto delle forme di razzismo individuali, istituzionali e strutturali. Lo sviluppo di questa teoria è stato influenzato da altri studiosi di razza e razzismo, tra cui Frederick Douglass, W.E.B. Du Bois, Oliver Cox, Anna Julia Cooper, Kwame Ture, Frantz Fanon e Patricia Hill Collins, tra gli altri.
Feagin definisce il razzismo sistemico nell’introduzione a “
Racist America: Roots, Current Realities, and Future Reparations” [LINK 5]: “Il razzismo sistemico include la complessa gamma di pratiche contro i cittadini non bianchi, il potere politico-economico guadagnato ingiustamente dei bianchi, le continue disuguaglianze economiche (e di altre risorse) basate su concetti razziali e gli atteggiamenti ideologici razzisti bianchi, creati per mantenere e istituzionalizzare il loro potere e i privilegi che ne derivano.
“Sistemico” significa che le realtà razziste si manifestano in ogni aspetto principale della società statunitense – l’economia, la politica, l’istruzione, la religione, la famiglia – in modo che tutto rifletta la realtà fondamentale del razzismo sistemico “. Mentre Feagin ha sviluppato la teoria basata sia sulla storia, sia sulla realtà del razzismo anti-neri negli Stati Uniti, essa può essere utilmente applicata per comprendere come funziona il razzismo in generale, sia negli Stati Uniti che in tutto il mondo. Nel suo libro, Feagin utilizza i dati storici per illustrare che il razzismo sistemico è composto principalmente da sette elementi principali.

  1. L’impoverimento delle persone di colore e l’arricchimento dei bianchi

Feagin spiega che l’immeritato impoverimento delle persone di colore, che è alla base dell’arricchimento immeritato dei bianchi, è uno degli aspetti centrali del razzismo sistemico. Negli Stati Uniti questo include il ruolo svolto dalla schiavitù dei neri nel creare una ricchezza ingiusta per i bianchi, le loro imprese e le loro famiglie. Include anche il modo in cui i bianchi hanno sfruttato il lavoro nelle colonie europee prima della fondazione degli Stati Uniti. Queste pratiche storiche hanno creato un sistema sociale che aveva incorporato la disuguaglianza economica razzista nelle sue fondamenta ed è stato seguito nel corso degli anni in numerosi modi, come la pratica del cosiddetto “redlining” [LINK 7] che ha impedito ai non-bianchi di acquistare case che avrebbero permesso alla loro ricchezza familiare di crescere. Un impoverimento immeritato deriva anche dal fatto che i non-bianchi sono costretti a subire tassi ipotecari sfavorevoli, partendo da opportunità ineguali di istruzione che danno accesso solo a lavori con basso salario, spesso pagati meno dei bianchi a parità di mansioni svolte.
La prova più eloquente dell’impoverimento dei non-bianchi (e dello speculare quanto immeritato arricchimento dei bianchi) è l’enorme differenza nella ricchezza media delle famiglie bianche rispetto a quelle nere e latine.

  1. Interessi di gruppo acquisiti tra i bianchi

All’interno di una società razzista, i bianchi godono di molti privilegi, fra cui interessi privilegiati riconosciuti legalmente a gruppi di bianchi “potenti” ma anche a “bianchi ordinari”, che così consente loro di avere benefici legati ad una identità razziale senza nemmeno doverla identificare come tale. Ciò si manifesta nel sostegno tra i bianchi per i candidati politici bianchi e per le leggi e le politiche economiche che riproducono un sistema sociale razzista, con conseguenti ulteriori esiti razzisti.
Ad esempio, la maggioranza dei bianchi ha storicamente appoggiato programmi orientati ad aumentare le diversità nell’ambito dell’istruzione, del lavoro e persino corsi di studio etnici che rappresentano meglio la storia razziale e la realtà degli Stati Uniti-
In effetti, il modo in cui i bianchi esercitano il potere politico (a tutela dei propri interessi e a spese degli altri) mantiene e riproduce una società razzista.

  1. Rapporti razzisti alienanti tra i bianchi e i non-bianchi

Negli Stati Uniti, i bianchi detengono la maggior parte delle posizioni di potere. Uno sguardo ai membri del Congresso, alle leadership di college e università e all’alta dirigenza delle società lo rende chiaro. In questo contesto, in cui i bianchi detengono il potere politico, economico, culturale e sociale, le opinioni e i presupposti razzisti che attraversano la società statunitense modellano il modo in cui chi detiene il potere interagisce con i non-bianchi.
Ciò porta ad una routine di discriminazioni in tutti gli ambiti della vita, ma anche a forme di frequente disumanizzazione ed emarginazione dei non-bianchi. Ne conseguono “crimini d’odio”, che contribuiscono ad alienarli dalla società e danneggiarne le possibilità di vita complessive, come esemplificato sia da varie forme di discriminazione, sia dal trattamento preferenziale riservato agli studenti bianchi dai professori universitari, mentre la punizione è più frequente e severa verso gli studenti neri nelle scuole elementari e medie.
In definitiva, inquadrare e discriminare le persone su supposte basi razziali rende loro difficile il riconoscere gli interessi e i diritti comuni, ostacolando la solidarietà nella lotta contro modelli fondati sulla disuguaglianza.

  1. I costi e gli oneri del razzismo sono a carico dei non-bianchi

Nel suo libro, Feagin sottolinea che, storicamente, i costi e gli oneri del razzismo sono sostenuti in modo sproporzionato dalle persone di colore e soprattutto dai neri. Dover sopportare questi costi e oneri ingiusti è un aspetto centrale del razzismo sistemico. Questi includono periodi di vita più brevi, reddito limitato e potenziale di ricchezza, struttura familiare influenzata dall’incarcerazione di massa di persone di colore e latino-americani, accesso limitato alle risorse educative e alla partecipazione politica, omicidi sanzionati dallo stato e dalla polizia. I bianchi dovrebbero sopportare l’onere di spiegare, dimostrare e correggere il razzismo, sebbene siano, in realtà, proprio loro i principali responsabili di perpetrarlo e perpetuarlo.

  1. Il potere razziale delle élite bianche

Mentre tutti i bianchi e persino molti non-bianchi giocano un ruolo significativo nel perpetuare il razzismo sistemico, è importante anche riconoscere il potente ruolo svolto dalle élite bianche nel mantenere questo sistema: esse, spesso inconsciamente, lavorano per perpetuare il razzismo sistemico attraverso la politica, la legge, le istituzioni educative, l’economia e le rappresentazioni razziste, ma anche tramite la sottorappresentazione delle persone di colore nei mass media.
Tutto ciò è noto come supremazia bianca. Perciò, è importante che il pubblico ritenga che le élite bianche vengano responsabilizzate nella lotta al razzismo e nella promozione dell’uguaglianza.
È altrettanto importante rendere evidente quanto quelli che detengono posizioni di potere all’interno della società riflettano la diversità razziale degli Stati Uniti.

  1. Il potere delle idee, dei presupposti e delle visioni del mondo razziste

L’ideologia razzista – idee, pregiudizi e visioni del mondo – è una componente chiave del razzismo sistemico e gioca un ruolo chiave nella sua riproduzione. L’ideologia razzista afferma spesso che i bianchi sono superiori alle persone di colore per ragioni biologiche o culturali, diffondendo questi pregiudizi in forma di stereotipi, miti e credenze popolari. Questi includono tipicamente immagini positive dell’essere “bianchi”, in contrasto con immagini negative associate a persone di colore, come civiltà contro brutalità, castità e purezza contro iper-sessualità, intelligenza e motivazione contro stupidità e pigrizia. I sociologi riconoscono che l’ideologia informa le nostre azioni e interazioni con gli altri, quindi ne consegue che quella razzista promuove il razzismo in tutti gli aspetti della società. Ciò accade indipendentemente dal fatto che la persona che agisce in modo razzista sia consapevole di farlo.

  1. Resistenza al razzismo

Infine, Feagin riconosce che la resistenza al razzismo è una caratteristica importante del razzismo sistemico. Il razzismo non è mai stato accettato passivamente da coloro che lo subiscono, e quindi il razzismo sistemico è sempre accompagnato da atti di resistenza che potrebbero manifestarsi come proteste, campagne politiche, battaglie legali, resistenza a figure autoritarie bianche e opposizione agli stereotipi razzisti, siano essi basati su credenze e/o linguaggi. Le iniziative e gli slogan promossi dai bianchi per contrastare la resistenza anti-razzista – come contrapporre “All lives matter” a “Black Lives Matter” [LINK 8] – hanno il compito di limitare l’efficacia della resistenza e mantenere un sistema razzista.

Il razzismo sistemico è ovunque intorno a noi e dentro di noi

La teoria di Feagin e tutte le ricerche che lui e molti altri scienziati sociali hanno condotto negli ultimi 100 anni dimostrano che il razzismo è in realtà incorporato nelle fondamenta della società statunitense fino a condizionarne tutti gli aspetti. È presente nelle nostre leggi, nella nostra politica, nella nostra economia, ma anche nelle nostre istituzioni sociali e nel modo in cui pensiamo e agiamo, consciamente o inconsciamente. È tutto intorno a noi e dentro di noi, e per questo motivo la resistenza al razzismo deve essere ovunque se vogliamo sperare di poterlo contrastare concretamente ed efficacemente.

LINKS:

  1. Morris D., 1978: L’uomo e i suoi gesti, Arnoldo Mondadori editore.
  2. Leakey R., Lewin R., 1979: Origini. Nascita e possibile futuro dell’uomo, Laterza.
  3. Barbujani G Cheli P, 2010: Sono razzista ma sto cercando di smettere, Laterza
  4. https://www.thoughtco.com/about-us – sito USA dedicato all’educazione permanente. Lo seguo da diversi anni, soprattutto per le sintesi informative paletnologiche.
  5. https://www.ultimavoce.it/statistiche-per-capire-il-razzismo-sistemico-negli-usa/
  6. Feagin J., 2019: Racist America: Roots, Current Realities, and Future Reparations, quarta Edizione, Routledge, Taylor & Francis Group, New York.
  7. Redlining: pratica bancaria discriminatoria finalizzata a penalizzare persone di una certa etnia, tramite maggiorazioni dei tassi di interesse sui mutui.
  8. All lives matter” (“tutte le vite contano”) è lo slogan che è stato contrapposto a “Black lives matter” (“le vite dei neri contano”).

LINK per l’immagine: https://innovazione.tiscali.it/news/articoli

 

Giorgio Chelidonio

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