Il sangue della Madre Terra e la nostra capacità di…

ragionare: due interviste a Robertjohn Knapp, leader spirituale dei Seneca 

Il meglio (FORSE) del blog-bottega /309… andando a ritroso nel tempo (*)

Troverete qui sotto due pdf con la traduzione italiana delle interviste (e con le foto) di Danny Beaton a Robertjohn Knapp: anche Beaton è un nativo americano che, come vedrete, si presenta così: «clan della Tartaruga, nazione Mohawk – Ontario, Canada». In coda una mia nota con qualche altra notizia su Knapp e alcuni veloci (troppo?) riferimenti storici.

Knapp-1

 

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Knapp è stato varie volte in Italia, non sono riuscito a incontrarlo ma sintetizzo dalla rete – www.ilcerchiodellavita.comalcune notizie che lo riguardano.

«Padre di 6 figli e nonno di 6 nipoti, Knapp è Seneca da parte del padre (Clan della Tartaruga). Membro delle tribù della California (Tubatalabal-Kawaiasu, Ohlone, Clan dell’Orso). Veterano della Marina Usa, della guerra fredda in Corea, Giappone e Cina. Laureato in Economia con master in Amministrazione degli affari, ha lavorato a livello amministrativo per la polizia e la magistratura degli Usa. Nel giugno 2008 è stato il leader del “Walk For Water” (Camminata per l’acqua) in Georgia “Chatahowchee Rind”. Ha condotto in Italia la Camminata di Preghiera (Walk For Water) dalle fonti del fiume Tevere a Città del Vaticano. Da questi eventi sono stati prodotti due video “The Walk” (California) e “Second Thanksgiving” (Canada). Dal 2004 al 2008 ha viaggiato in Europa per scambi culturali (un mese all’anno) in Svizzera, Italia e Repubblica Ceca. Dal 2002 al 2006 ha condotto cerimonie di Sweat Lodge (Capanna Sudatoria). Nell’agosto 1998 ha condotto una camminata di 800 miglia da San Diego a Sacramento per l’unificazione delle tribù della California. E’ stato anche direttore-organizzatore per la “Commissione spirituale delle tribù per i prigionieri Nativi Americani”. E’ anche cantante per gli Iroquois (Irochesi) del Sud della California».
Aggiungo qualche notizia (che riprendo da Wikipedia) sui Seneca. «I Seneca si definiscono Onöndowága. Dopo la formazione della Confederazione Irochese nel 1142, i Seneca divennero noti come “Guardiani della porta occidentale” perché erano la più occidentale tra le nazioni della Confederazione. Il nome Seneca viene dal loro villaggio principale, Osinika. […] I Seneca vivevano tradizionalmente tra il fiume Genesee e il lago Canandaigua, nello stato di New York, con alcuni recenti ritrovamenti archeologici che indicano la loro presenza fino al fiume Allegheny, in quella che è oggi la Pennsylvania nordoccidentale. I Seneca erano la più popolosa fra le nazioni irochesi, con la possibilità di radunare nel diciassettesimo secolo oltre diecimila guerrieri. […] Tradizionalmente, l’economia dei Seneca era basata sulla coltivazione di mais, fagioli e zucche (le cosiddette “tre sorelle”). Le donne Seneca generalmente le coltivavano e raccoglievano, così come raccoglievano piante medicinali, radici, bacche, noci e frutta. Le donne erano le sole proprietarie della terra, ed erano a capo di gruppi di parentela detti clan. Gli uomini avevano generalmente il compito di localizzare e sviluppare i siti delle città, incluso il taglio della foresta per la creazione di campi; gli uomini inoltre cacciavano e pescavano, attività che li portavano ad essere lontani dalle città per lunghi periodi di tempo, diretti in zone di caccia e di pesca ben mantenute, e non lasciate semplicemente come terre selvagge. Alcuni uomini Seneca mantenevano fra gli irochesi il titolo tradizionale di sachem di guerra, i quali avevano il compito di condurre i guerrieri durante la battaglia».

Quanto agli Irochesi sempre su Wikipedia si può leggere: «Confederazione di nazioni (tribù) nota come Lega irochese, Confederazione irochese o Sei Nazioni (originariamente Cinque Nazioni). Le tribù che nel 1570 diedero origine alle Cinque Nazioni furono i Cayuga, i Mohawk, gli Oneida, gli Onondaga e i Seneca. Nel 1772 furono poi assimilati nella Confederazione anche i Tuscarora».

Quel che manca in queste voci su Wikipedia è uno sguardo storico su cultura e leggi di questa «confederazione». Chiunque l’abbia studiata senza pregiudizi occidental-centrici è rimasto stupito da organizzazioni, leggi, partecipazione culturale/sociale e persino dalla somiglianza tra gli Irochesi e Sigmund Freud (che arriva secoli dopo) nell’interpretare i sogni. Se il tema vi appassiona vi rimando a quel (poco) che so, soprattutto dalla lettura, molti anni fa, che feci del libro di Edmund Wilson, «Dovuto agli Irochesi» (è del 1960; in italiano più volte ristampato da Il saggiatore) e magari di «Manituana», il recente romanzo del collettivo Wu Ming. Il blog resta aperto a contributi di approfondimento sia storici che sull’attualità. [db]

Le due interviste che avete letto sono riprese dal sito del liceo Galvani di Bologna che (nell’Area docenti – lingua straniera) dedica uno spazio ai «Nativi d’America». I due articoli di Beaton erano apparsi sulla rivista canadese «First Nations Drum».

La scuola bolognese ha incontrato Knapp nel 2009 e ha poi mantenuto contatti con lui, attraverso Danny Beaton, perché – così una nota introduttiva – il suo è «un discorso coerente rivolto alla tutela della Madre Terra e alla promozione della pace fra tutti gli esseri umani» e «su come scuotere la coscienza e risvegliarla a una consapevolezza nuova».

(*) IL NOSTRO “MEGLIO”

Anche quest’agosto la “bottega” recupera – nel pieno dell’estate – alcuni vecchi articoli che a rileggerli, anni dopo, ci sembrano interessanti. Il motivo? Un po’ perché 22 mila articoli (appena superati) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché d’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda (ma un po’ alla volta siamo arrivati al 2014) valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto ritrovare semi, ponti, ornitorinchi (cioè stranezze eppur vere), pensieri perduti; ove possibile accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente. Con le firme più varie, con stili assai differenti e con quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza il nostro blog-bottega. Al solito con l’inizio di settembre terminiamo questo (forse) “meglio”. Per rivederci presumibilmente la prossima estate. O magari a dicembre per farvi in/soliti regali riciclati. [db]

 

Redazione
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