Il sindaco Lucchi corre…

ma sponsorizza prodotti commerciali a scopo di lucro: confonde e sovrappone maldestramente il ruolo istituzionale e quello di cittadino

di Davide Fabbri   

Ci risiamo, direte voi. Altra tegola sulla Giunta di Cesena guidata dal sindaco Paolo Lucchi in merito a confusione dei ruoli, fra quello istituzionale e quello di libero cittadino. Similitudini con il caso dell’assessore Tommaso Dionigi, vicenda da me sollevata e non ancora risolta (*).

Questi i nuovi fatti da prendere in considerazione. Il cittadino Paolo Lucchi è un amante della corsa. Corre quasi tutte le mattine per tenersi in forma. Questa sua legittima e invidiabile passione per l’attività sportiva, si trasforma maldestramente in una inopportuna sponsorizzazione di prodotti legati allo sport, effettuata nel suo ruolo istituzionale di sindaco della città. Il primo cittadino cioè pubblicizza particolari solette (al costo di 299 euro) realizzate da una società “promossa” da CesenaLab, incubatore di nuove imprese, finanziato da enti pubblici (Regione, Università e Comune).

Nel sito internet commerciale – cfr qui: https://project-ares.com/blogs/testimonials/paolo-lucchi – di alcuni giovani imprenditori (all’interno del quale si possono acquistare le solette a 299 euro) il nostro sindaco funge da testimonial in un video accanto all’insegna di CesenaLab e autorizza l’azienda privata in questione a rendere pubblici scambi di mail istituzionali con il logo del Comune di Cesena, che hanno l’evidente obiettivo di sponsorizzare la vendita a scopo di lucro di queste solette per corridori.

A dire il vero non si tratta neanche di una mera sponsorizzazione: il sindaco si è prestato come betatester del prodotto, il che va ben oltre il semplice endorsment.

Il sindaco confonde e sovrappone il suo ruolo istituzionale di sindaco con quello privato di libero cittadino amante dell’atletica.

Questa brutta storia ha risvolti squisitamente politici: per ragioni di opportunità e buon senso, un sindaco – nello svolgimento delle proprie funzioni istituzionali – non dovrebbe sponsorizzare prodotti commerciali di aziende private a scopo di lucro. La terzietà e l’imparzialità di un sindaco devono essere sacre nell’amministrazione di una città. Questo elementare ragionamento dovrebbe essere scontato. In realtà con questo sindaco… scontato e ragionevole non è.

Perché un sindaco dovrebbe fare pubblicità ad un prodotto di una azienda privata che ha scopo di lucro? Anche se lo avesse fatto a titolo gratuito (e sarà senz’altro così) rimane l’imbarazzante confusione fra i ruoli, fra quello pubblico e quello privato. A questo punto Paolo Lucchi dovrebbe proporsi come testimonial di chiunque ne faccia richiesta.

In conclusione: il sindaco non si rende conto dell’inadeguatezza e dell’approssimazione dei propri comportamenti. Paolo Lucchi prenderà mai coscienza dell’importanza dei temi legati alla trasparenza dell’agire politico-amministrativo e alla chiarezza dei ruoli?

Cesena, 21 gennaio 2017

Davide Fabbri

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