Il soldato Adler ci salva

di Gianluca Cicinelli

La vicenda del soldato Adler, ex soldato, che arrivato alla soglia dei 100 anni fa una raccolta fondi per poter compiere da Miami un viaggio in Italia, per incontrare 3 bambini conosciuti e fotografati 77 anni fa, durante la Liberazione, ci dice tante cose sugli esseri umani. Perchè ve ne sono alcuni che nemmeno in guerra perdono l’umanità. Lo dico da pacifista, da obiettore di coscienza estremo, parliamo di un’epoca in cui non c’era molta scelta e dovevi andare dove ti mandavano, il più delle volte a morire; i tempi in cui negli Usa si bruciavano le cartoline per non andare in Vietnam erano ancora lontani da venire. Che Adler fosse un tipo particolare lo dimostra la sua vita successiva, trovate nell’articolo sotto anche le notizie attorno a un libro scritto su di lui. Ha salvato commilitoni, ricevuto medaglie, fu impegnato nel sociale dopo la guerra, ma non è questo il punto. Quello che mi ha stimolato questa storia è un pensiero positivo in mezzo alla montagna di merda umana da cui siamo circondati. Immagino un ragazzo di 20 anni, mai uscito nemmeno dalla sua città natale, catapultato in una guerra che lo riguarda solo relativamente. Potrebbe farsi sopraffare dall’orrore, dalla morte, dalla distruzione, invece trova la forza di stupirsi e commuoversi per tre bambini fra i tanti abbandonati in quel mattatoio a cielo aperto delle colline emiliane tra il ’44 e il 45. E non se li scorda più e nemmeno loro lui. Le fotografie scattate durante quei giorni sono più numerose delle pallottole sparate dal soldato Adler, che lungo tutta la sua risalita verso il nord d’Italia continua a scattare foto dell’infanzia uccisa due volte dalla guerra. E continua a chiedere notizie e a occuparsene anche dopo la guerra perchè se ne sente comunque responsabile.

Allora succede poi che noi massifichiamo tutto – non esistono persone quando parliamo di imperialismo degli Usa o dell’ex Urss o della Cina –  ed è giusto per motivi sociologici e politici, ma è anche profondamente ingiusto antropologicamente non tener conto di tutti i Martin Adler del mondo. Perchè l’unico esercito che avrebbe un senso oggi sarebbe l’esercito degli Adler, di quelle persone ancora toccate dall’umanità che non si arrendono all’ineluttabilità delle guerre e della distruzione. E se uno ci fa caso le maggiori spine nel fianco per le amministrazioni statunitensi non sono stati i pacifisti all’amatriciana come me e tanti altri nel mondo ma le associazioni di veterani, cioè di persone che quando dicono che la guerra è sempre e comunque sbagliata non esprimono disprezzo per chi li ha feriti o resi invalidi ma per chi li ha mandati a combattere. E a loro nessuno può dire che non conoscono ciò di cui parlano.

ciuoti

4 commenti

  • Giuseppe Bruzzone

    Cicinelli ti direi di lasciar perdere l’amatriciana. Pensa che ad Amatrice hanno iniziato a veder in questi giorni
    qualche gru per la sua ricostruzione. Non non ho capito perché dovrebbe durare sembra al 2029 o più in la.
    Personalmente ho apprezzato il tuo articolo. Ciao

    • Gianluca Cicinelli

      Dalle proteste agli arresti a una lunghissima vicenda giudiziaria per evitare di fare il militare non mi sono fatto mancare niente nel tentativo di dire la mia contro le guerre e gli armamenti. Quindi quando mi autodefinisco pacifista all’amatriciana è perchè penso che nonostante questo la mia vita intera da militante pacifista non valga 5 minuti di vita di Gino Strada, per esempio, o di quelli che molto prima di me hanno lottato in un’Italia ancora più prona di adesso agli Usa per sancire il diritto all’obiezione antimilitarista. Da parte mia perciò ci tengo a specificare che con quel termine non c’è nessuna riduzione del valore del pacifismo, anzi. E sull’amatriciana sempre il guanciale e mai la pancetta, diffidare delle imitazioni!

  • Alberto Campedelli

    Caro Daniele sono Alberto Campedelli da Correggio e devo constatare che è in atto le terza guerra mondiale “strisciante” fatta fra i paesi poveri perchè l’occidente ha capito la lezione e fa fare le guerre per interposta persona per potersi appropriare delle ricchezze prima fra tutte il petrolio ed ecco quindi la guerra del golfo, poi il coltan ed ecco la guerra civile in Congo ecc.

  • Ho vissuto 9 anni negli Stati Uniti e ho deciso di andarmene proprio per non pagare delle tasse che sapevo avrebbero finanziato delle guerre. Ho conosciuto molti Stato Unitensi (non amo definirli americani perchè l’america non sono gli Stati Uniti) che erano persone intelligenti e sensibili al resto del mondo e contro il loro governo sia di destra repubblicana che di finta sinistra democratica. L’articolo riflette le differenze tra gli umani da qualsiasi parte del mondo vengano.
    Purtroppo questa sensibilità che ci distingue dalla e cito”montagna di merda umana da cui siamo circondati” è merce rara e nel futuro lo sarà ancora di più.

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