Il vero costo del cibo e dei farmaci in Africa: tutto quello che l’Africa possiede

di Phil Butler (*)

Che cosa sta veramente facendo in Africa la Bill & Melinda Gates Foundation? Un recente Goalkeepers report di questa settimana, intitolato “E’ inevitabile la povertà?”, aveva attirato la mia attenzione. Con il caratteristico codazzo di scrittori per miliardari al loro servizio, la coppia di filantropi più famosa del mondo richiama l’attenzione sul tasso di natalità, sulla povertà e sulle patologie africane. La vera agenda della fondazione ha molto poco a che vedere con l’altruismo.

Il problema con Bill Gates e la sua fondazione è che non esiste al mondo nessun mago delle pubbliche relazioni in grado di nascondere ciò che è assolutamente ovvio a chiunque legga le loro pubblicazioni. I principi fondamentali delle attività di questa fondazione sono stronzate. “In Africa ci sono troppi bambini, sono destinati a morire.” Questa dichiarazione viene controbilanciata da: “Diamo loro più farmaci salvavita, e poi educhiamo queste masse in modo che siano maggiormente produttive, così che l’economia africana possa crescere.” E crescere, e crescere, e crescere per diventare un altro polo manufatturiero come Singapore, la Cina o il Sudest Asiatico? E’ un linguaggio ambiguo. O l’Africa è destinata a diventare un mercato dei consumi basato sul nulla e con posti di lavoro unicamente nel terziario? Spero che si capisca dove voglio arrivare. La relazione di Bill & Melinda continua in grassetto:

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Vi ricordate che avevo parlato di un “tornaconto?” Beh, il Bill & Melinda Gates Goalkeeper report rivela le reali intenzioni dell’Occidente riguardo all’Africa. Bastano alcune parti del documento, non bisogna neanche leggere fra le righe per scoprire quale sarà il “futuro” della nuova Africa coloniale. Prima di tutto, il bambino problematico delle relazioni statunitensi nella regione, l’Etiopia, viene esaltato da Gates come un faro di speranza, e allora potete scommettere che, presto, laggiù scoppieranno disordini, se il fiuto non mi tradisce. Questa settimana, la First Lady, Melania Trump, si trova nelle vicinanze, in Kenia, e gli Stati del Golfo sono in competizione con l’America per il controllo della regione, perciò l’Etiopia è destinata ad un cambio di regime. Ma la relazione dei Goalkeepers ce ne dà la prova definiva quando rivela che la Nigeria e la Repubblica Democratica del Congo sono le nazioni più “problematiche” dell’Africa. Adesso sentite questo.

Si dà il caso che la Nigeria sia una miniera d’oro di risorse naturali, una nazione che produce 2,5 milioni di barili di petrolio greggio al giorno, e che dispone di riserve conosciute di gas naturale per 160 trilioni di metri cubi. Ce n’è talmente tanto che gli altri enormi giacimenti di risorse naturali non sono ancora stati sfruttati. Il carbone nigeriano, per esempio, è qualitativamente il migliore del mondo. Nel sottosuolo di questa nazione ce ne sono 3 miliardi di tonnellate. C’è abbondanza anche di altre risorse naturali e, sul lungo periodo, queste possono valere trilioni di dollari.

Per quanto riguarda la Repubblica Democratica del Congo, il paese attualmente possiede 24 trilioni di dollari in risorse non sfruttate, che comprendono il più grande giacimento planetario di coltan (columbite-tantalite), una porzione significativa del cobalto mondiale, più un milione di tonnellate di litio. La nazione ha anche oro, diamanti ed altre risorse per miliardi di dollari. So che il lettore troverà interessante il fatto che Bill & Melinda Gates pubblichino relazioni approfondite per farci conoscere tutto il bene e tutte le potenzialità della loro filantropia, ma, in tutti i loro articoli, non ho mai trovato la notizia che nella Repubblica Democratica del Congo sono sempre state attive, in qualunque periodo, non meno di venticinque compagnie minerarie internazionali. Non dovrebbe neppure essere una sorpresa il fatto che Gates e i suoi sodali sostengano la rinascita del nucleare, che farebbe subito salire alle stelle il prezzo dell’uranio. E, certo, entrambe le nazioni hanno importanti giacimenti di uranio.

Quasi nessuno che legga questa relazione saprà che Caterpillar fa parte del portafoglio investimenti del Bill & Melinda Gates Foundation Trust. Il fatto è che Caterpillar è uno dei maggiori produttori mondiali di macchinari per l’industria mineraria e gas-petrolifera. Ma questo non è il modo in cui poter apprezzare in pieno la profondità e la vastità di ciò che Gates e i suoi sodali miliardari stanno facendo su questo pianeta. Ho avuto finalmente un indizio per capire quanto veramente in basso stia questa feccia mentre leggevo un articolo sul portafoglio investimenti di Gates e ho scoperto che possiede il 60% delle azioni della Berkshire Hathaway, la holding resa famosa nientemeno che da Warren Buffett.

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Potrei continuare per altre cinquecento pagine, e voi non avreste comunque “l’esclusiva” su quello che sta combinando questa feccia. Stanno infiltrandosi nelle leve del potere ovunque ci sia litio per le loro batterie (Duracell, 100%), o carburo di tantalio e carburo di tungsteno per le loro fabbriche utensili (International Metalworking Companies, 100%). L’elenco, la montagna di ricchezze di cui sto parlando, è incredibile. Diavolo, la Bill & Melinda Gates Foundation ha come direttrice della sua Global Security una ex spiona della CIA, Shana Tarbell. Non c’è spazio qui per approfondire il ruolo di Gates nella Alliance for a Green Revolution in Africa (AGRA) [Alleanza per la Rivoluzione Verde in Africa], un’iniziativa legata ai giganti degli OGM, come Monsanto-Bayer, DuPont, Dow, e Syngenta. Devo fermarmi qui. Veramente, la dimensione di tutto questo è qualcosa di fuori dal mondo.

Che cosa sta facendo in Africa la Bill & Melinda Gates Foundation? Qualunque cosa, meno che salvare la povera gente che vive laggiù. Non c’è praticamente quasi nulla di profittevole nelle nazioni menzionate in questo Goalkeepers report su cui questa gente non stia facendo la cresta. Questi famosi giocatori vogliono vincere la partita dei ricchi contro i poveri e in Africa sono al comando, trilioni a zero. Che mucchio di bastardi senz’anima.

Per leggere l’articolo completo: https://comedonchisciotte.org/il-vero-costo-del-cibo-e-dei-farmaci-in-africa-tutto-quello-che-lafrica-possiede/

Phil Butler

(*) fonte originale: https://journal-neo.org/2018/10/09/the-real-cost-of-food-and-medicine-in-africa-everything-africans-own/

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