Immondizia, proibizionismo e morte

Enrico Fletzer risponde a «Carlo Giovanardi» (proprio lui?). A seguire una noticina di db: «e pensare che l’ho salvato dalla piena del Santerno…».

Un sedicente Carlo Giovanardi ha osato darci dei bugiardi (*). Manca solo riaffiorino Fini e Serpelloni per unirsi nella melèe. L’uomo del giorno ovvero Calenda ha giustamente affermato in Maremma come l’unica cosa buona fatta da Matteo Salvini sia stata fumarsi una canna al Leoncavallo… quando era ancora giovane e non beveva gli aperitivi a tasse quasi zero del Papeete. A riprova di come non sia stata ancora trovata o inventata un’erba che curi la deficienza. Ho riportato quanto sentito a un comizio di Azione (cioè Calenda) alla Parrina, nota azienda vinicola della Maremma, ma …

Ma adesso rispondo per me stesso a partire da quella vecchia manifestazione alla “Bocca della verità” di Roma che anticipava di pochi giorni nel 2014 la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare illegittimo il decreto Fini-Giovanardi sulle droghe (in realtà giustificato solo dalla necessità di finanziare le Olimpiadi Invernali di Torino).

E’ legittimo addebitare ai principali responsabili di questo scempio, Fini e Giovanardi le responsabilità politiche e morali di quella legge – e di quel clima – compresa la morte e la persecuzione di decine di migliaia di persone a seguito di una insensata crociata.

Speravo si fossero pentiti dei loro crimini. Mi sbagliavo: il “vero” Giovanardi sembra ancora in grado di fare danni, nonostante a nuova onda – piccola o grande, si può discutere – antiproibizionista che dilaga in Europa centrale dopo la decisione del governo di Berlino di legalizzare il consumo e la distribuzione della canapa, secondo la famosa profezia di Leonard Cohen: «Prima prendiamo Manhattan e poi prendiamo Berlino».

Oggi come allora in Italia si tratta di difendere in maniera pro-attiva vecchi e nuovi diritti… Anche in previsione di un possibile governo clerico-fascista a poche settimane dal centesimo anniversario della marcia su Roma. Zombie ormai passati alle “vie legali” i nipotini e le nipotine del Duce festeggierebbero il loro s/governo come sempre a spese dei poveri e delle classi subalterne. (Salvo poi strafarsi di cocaina: vizi privati e pubbliche virtù.

Oggi come allora: «… il ritornello che rievoca il pensiero di Abramo Lincoln in una celebre canzone di Bob Marley: Puoi prendere in giro tutti qualche volta, puoi prendere in giro qualcuno sempre, ma non puoi prendere in giro tutti per tutte le volte».

(*) cfr il commento arrivato su Droghe e Stato: le vittime del proibizionismo

(**) E la “bottega” si sente di aggiungere: Salvo poi strafarsi di cocaina, vizi privati e pubbliche virtù… come sempre.

Piccola nota di db, ex nuotatore provetto

Vero o verosimile che sia il messaggio arrivatoci ieri (da un indirizzo del Senato ma questo di per sé prova poco) valeva la pena rispondere. A quel che ha scritto Fletzer aggiungo il link a una strana storia – vera o verosimile? Giudicate voi ma leggete sino in fondo – del marzo 2010: Carlo Giovanardi: spinellare in libertà. Se non lo sapete il Santerno non è il protettore di chi gioca al Lotto (altra droga di Stato direbbe qualche maligno) ma un fiume che passa per Imola, dove abito.

(*) Droghe e Stato: le vittime del proibizionismo

La prima vignetta gira in rete (da sempre); la seconda è del “nostro” Benigno Moi.

 

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