In compagnia di altri

di Francuccio Gesualdi (*)
a seguire un breve promemoria: quel che c’è da sapere su Tispras e (ohibò) persino una «dichiarazione di voto»

Nella mia vita ho solo cercato di mettere in pratica ciò in cui credevo, talvolta ottenendo dei risultati, molto più spesso dei rovesci. Ma ho sempre proceduto in compagnia di altri e quando si avanza insieme è sempre un gran risultato. Del resto stamani ho sentito un’affermazione del papa che mi è molto piaciuta: «E’ molto meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca» a conferma che forma e sostanza devono essere sempre coerenti fra loro.
Non so come andrà a finire questa avventura elettorale. Intanto ho colto quest’occasione come un modo per rinsaldare rapporti avviati lungo tutti questi anni di militanza. Avere avuto la possibilità insieme a tanti amici di discutere e riflettere insieme attorno a tanti temi di attualità che solitamente ignoriamo è già un fatto positivo. Poi se riusciamo a rinforzare il nostro cammino anche con delle presenze al Parlamento Europeo tutto di guadagnato.
Non sono mai stato nei palazzi. Immagino siano ambienti pieni di insidie, dove il rischio di essere contagiati invece che contagiare è molto forte. Ma penso che la sfida possa essere vinta positivamente se ci mettiamo costantemente davanti allo specchio delle nostre convinzioni, se conserviamo lo stile semplice e sobrio della vita che abbiamo sempre condotto, se gestiamo le risorse pubbliche messe a disposizione dei parlamentari in forma trasparente e condivisa per fare crescere l’informazione, la partecipazione e le iniziative organizzate dal basso, se ci mettiamo costantemente in discussione e riusciamo a condurre l’azione parlamentare in un rapporto di confronto e collaborazione costante con le associazioni, i movimenti, i gruppi che sono la ricchezza dei nostri territori.
Pensare che si possa fare passare le nostre proposte con un discorso o un’alzata di mano nei parlamenti è estremamente illusorio. Le sfide che noi poniamo mettono in discussione il sistema nelle sue fondamenta, per cui possiamo farcela solo con una grande pressione dal basso. Ma se la voce popolare trova i suoi spazi di rappresentanza anche nel Palazzo, forse abbiamo qualche possibilità in più di farcela. Ma lo scenario che si aprirebbe sarebbe totalmente nuovo per noi e dovremmo impegnarci tutti insieme per definirne le forme. Se i tempi saranno maturi, forse sperimenteremo anche questa nuova esperienza. Se invece non è ancora giunto il momento, non ce la faremo e continueremo a lavorare come sempre. L’importante alla fine è solo spendere bene la nostra esistenza.

(*) Riprendo questo testo dal bollettino del «Centro di ricerca per la pace e i diritti umani» di Viterbo (nbawac@tin.it, http://lists.peacelink.it/nonviolenza). Se fossi nella circoscrizione giusta voterei Francuccio – all’anagrafe Francesco o viceversa? Mai capito – Gesualdi perché da anni lavora con il Cnms (Centro nuovo modello di sviluppo) in modo concreto, pulito, efficace per mettere le basi di una rivoluzione, per sovvertire in modo nonviolento questo sistema ingiusto. Sono ragionevolmente sicuro che – eletto o no – continuerà a lavorare come sempre. (db)
Proprio mentre in blog compariva questo post ho ricevuto da un amico il messaggio (e l’allegato) che incollo.
Ciao,
non so se alle prossime elezioni europee voterai e per chi voterai. Personalmente mi sono impegnato a sostegno della lista “l’altra Europa con Tsipras” e verifico che a pochi giorni dal voto questa è poco conosciuta. Avrai notato anche tu che i grandi mezzi d’informazione tendono ad oscurarla.
Per questo ti mando un allegato che spiega solo cos’è la lista e non chiede esplicitamente il voto.
Indipendentemente da come la pensi credo che sia una elementare questione di democrazia che le persone siano informate correttamente sui simboli che troveranno sulla scheda. Per questo ti chiedo di inviarla ai tuoi contatti.
Alberto
Ben volentieri accolgo l’invito di Alberto e qui sotto troverete il suo allegato. Quanto al mio voto… sì stavolta lo darò a Tsipras. Per tre ragioni: nelle liste ci sono alcune persone stimabilissime (non solo Gesualdi dunque); è un programma che in alcuni punti mi pare all’altezza della sfida; la formazione delle liste italiane si è svolta alla luce del sole e (pur con qualche difettuccio) fuori dalle lobbies del “ceto politico” e dentro l’opposizione sociale. Moltissimo resta da fare perchè intorno a Tsipras nasca qualcosa di valido ma a mio avviso è soprattutto la rinascita delle lotte quel che occorre. Pur votando “il meno peggio” io non sono mai stato convinto che sia l’urna a decidere i nostri destini e in coerenza con questa idea ho militato in passato e tuttora mi impegno gli altri 364 giorni (d’accordo: facciamo un più realistico 150-200 giorni) l’anno in un lavoro politico, sociale e culturale contro l’orrendo stato di cose presente che si chiama capitalismo, razzismo e sempre più guerre. (db)
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Redazione
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4 commenti

  • Andrea Mingozzi

    Sottoscrivo in pieno sia la riflessione di Gesualdi, sia quella di Alberto, sia quella di Daniele. Aggiungo che nonostante il mio orizzonte televisivo si fermi ai cartoni animati che mio figlio di 3 anni mi costringe a guardare ogni tanto, è vergognosa l’assenza dai mass media di questa lista. Pare che in Italia ci siano solo Grillo, Renzi, Berlusconi e Salvini…

  • Ciao Daniele,
    come puoi immaginare, conoscendo il mio percorso politico e il mio credo su ciò che occorrerebbe, nutro molta fiducia nei percorsi elettorali. Ho considerato il progetto Tsipras un modo per rimettere insieme ed in azione persone e punti di vista che, almeno qui, sembravano in letargo.
    A Udine in dicembre il cosiddetto movimento dei forconi ha preso una forma che ora ti racconto.
    Non hanno fatto blocchi stradali, ma hanno messo una tenda in una piazza della città. La tenda era gestita da una persona di provenienza grillina e raccoglieva umanità composita (solitudini varie, giovani marginali, ingenui in cerca di un qualche calore umano). La voce pubblica era un capopopolo non dissimile da quelli di altre città (iscritto al meet-up M5S locale). Hanno fatto in una settimana tre cortei passando da 250 a 800 persone (per Udine una bella cifra). Erano composti in coda da impoveriti dalla crisi , ma avevano alla testa ed erano egemonizzati dagli uomini, dalle parole d’ordine e dagli striscioni di casa Pound.
    Tutto questo nel pressoché totale silenzio della città.
    Mi è parso di vedere l’ovetto del serpente.
    Oggi, se ricapita, non saremo isolati ed in silenzio.
    alberto

  • p.s. nel post precedente la frase è “non nutro molta fiducia nei percorsi elettorali”.

    • Proprio perchè ti conosco… avevo immaginato che in quella frase fosse saltato un “non”. E su questo siamo in sintonia totale. Ma ciò rende ancora più interessante il tuo impegno in questa fase. Sì, l’uovo del serpente (era un film di Bergman, vero?) è ancora un “ovetto” ma proprio per qjuesto possiamo e dobbiamo impedire la covata.

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