In memoria di Patrizio Morigi

di Davide Fabbri

UN RICORDO NECESSARIO:  L’INFATICABILE PATRIZIO MORIGI, MORTO 8 ANNI FA.

Una bella persoma, un caro amico se n’è andato otto anni fa: esattamente l’11 luglio 2015. 

Desidero ricordare Patrizio: attivo e instancabile, capace di lasciare traccia del suo passaggio con l’esemplare straordinarietà dell’impegno civico, sociale e politico.

Per ben 13 anni, Patrizio Morigi è stato affetto di una malattia cronica grave: la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). 

Fra le tante sue attività, Patrizio è stato fra gli ideatori nel lontano 1984 della rassegna fieristica Macfrut: le istituzioni locali non gli hanno mai riconosciuto pienamente il valore e la qualità del suo impegno.

Ho conosciuto Patrizio ai tempi della splendida battaglia – poi vinta – di tutela del territorio cesenate dalla realizzazione di un ingiustificato ed inquinante inceneritore della pollina a Pievesestina di Cesena. Da studioso indefesso della materia (Patrizio era professore laureato in Agraria) è stato fondamentale il suo contributo tecnico, di idee e di passione civica nella difesa del territorio. 

A Patrizio – e ad altre/i del Comitato sorto a Pievesestina – va riconosciuto il merito nella realizzazione del dossier anti/inceneritore (che poi io consegnai a tutte le istituzioni pubbliche, svolgendo il mio ruolo di consigliere comunale a Cesena) in cui si evidenziava chiaramente la pericolosità delle emissioni dell’impianto.

Moltissime furono le argomentazioni di Patrizio che portava giustamente a ritenere insensata, e dissennata, quella proposta di impianto: motivazioni agricole, sanitarie, ambientali, sociali ed economiche. Da anni – mi insegnava l’esperto Patrizio – ci dicono che i nostri terreni agricoli si stanno inaridendo, con il conseguente calo di produttività, perché il contenuto di sostanza organica si è ridotto in modo preoccupante. Fino ad oggi, questo fenomeno è stato arginato, in modo più o meno efficace, con l’utilizzo del letame, e dei reflui zootecnici, come concime e come ammendante organico: fra questi la pollina, ovvero le deiezioni avicole, oltre che i liquami. Certo: ma la pollina e i liquami devono essere gestiti correttamente, mi suggeriva Patrizio.

Testimonianza importante la sua, che portò a una corposa raccolta delle firme (oltre 10 mila persone) contro l’inceneritore della pollina.

Caro Patrizio, riposa in pace; lo meriti da uomo garbato, brillante e intelligente, dolce e combattente.

Un caro abbraccio alla moglie Giancarla Tisselli con i figli Caterina e Francesco. 

Redazione
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