«In notte occidentale DISCANTO»

di Sandro Sardella

IN NOTTE OCCIDENTALE DISCANTO

1

i morsi del buio nutrono questioni di luce

e io che scrivo da stanco di giornata

in un cimitero di cicatrici

scrivo perché si faccia qualcosa

scrivo non so se è poco o tanto

è il mio atto d’amore

la mente salta

la lingua non tace

nella notte si sente il galoppo dei topi

usciti dalle fogne

la tempesta di fuoco illumina

questo tempo bastardo

la grande Storia tuona in carne e lamiere

invade e abita le nostre vite

che disastro!

consumiamo catastrofi pandemie

crisi climatica e guerre

con indifferenza

senza vergogna

senza pensiero

2

nel metallo opaco delle macchine da guerra

stanno scritte le storie più nere e sanguinose

la fatica lo sfruttamento la complicità

dei costruttori

il profitto senza pace dei padroni

l’arroganza devastante del potere

in un gran teatro a est

si squarcia la nebbia

una pioggia di bombe

prepotentemente presente

ci parla

di sogni

di speranze

di dignità umana

di amore

schiacciati

in un vivere incivile

in un nostro falso paradiso

3

con disperata pasoliniana vitalità

che le strade tornino assemblee umane

che i corpi tornino ad incontrarsi

che l’intimo e la politica si mescolino

per un nuovo immaginario collettivo

che scoppino di nuovo giovani

ardenti voci

in un canto al di sopra dei blablabla

24 febbraio 2022

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