In ricordo di Peppino Impastato
di Mauro Antonio Miglieruolo
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Per chi non è del Sud;
chi non conosce la violenza della pressione dell’ambiente, in particolare dell’ambiente familiare e quella mafioso;
per chi non ha dovuto rompere con il padre, facendosi cacciare di casa, per poter iniziare la sua autonoma attività di cittadino e uomo di sinistra;
è quasi impossibile comprendere la forza d’animo, il coraggio che Peppino Impastato ha dovuto mettere in campo per conquistare spazi d’azione, autonomia e dignità personale.
Pochi possono fare altrettanto. Personalmente non conosco che lui e mi è persino impossibile immaginare che altri lo faccia. Uscira dalla logica mafiosa sì, mettersi contro la logica di tutti i propri familiari tutt’altro.
Onoriamolo prendendo a esempio la sua inaudita perseveranza e anmmirevole coerenza. Lui ha pagato con la morte. Noi però, se saremo in tanti a farlo, guadagneremo invece un ambiente migliore in cui vivere.
L’unico che potremmo trasmettere alle generazioni future senza arrossire.
Forse non tutti sanno che Peppino Impastato, martire della nuova Resistenza siciliana, scrisse anche delle poesie.
Ne riporto una:
” Fiore di campo nasce
dal grembo della terra nera
Fiore di campo cresce
odoroso di fresca rugiada
fiore di campo muore
sciogliendo sulla terra
gli umori segreti
Oggi anniversario dell’assassinio di Peppino. Altra sua poesia:
” Lunga è la notte
e senza tempo
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
nè il canto del gallo,
nè il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita. ”
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