Incendi in Australia: occhi aperti e…

… occhi chiusi per sempre

di Doriana Goracci (*)

Sappiamo che in Australia ad oggi (4 gennaio) hanno perso la vita negli incendi almeno 17 persone, che sono 5 milioni gli ettari di terra bruciati: non sapremo mai quante povere creature come i canguri e i koala hanno perso la vita.

Gli ecologi dell’University of Sydney stimano che 480 milioni di mammiferi, uccelli e rettili siano morti a causa delle fiamme, direttamente o indirettamente, dal mese di settembre 2019 ad oggi gennaio 2020.

https://youtu.be/KHGgKRDHHvU

Ho visto solo ora due video, uno risale alla fine di novembre, in cui una donna tenta e riesce a salvare un koala dal fuoco e un altro molto recente, 22 dicembre, dove si vedono fuggire i canguri.

https://youtu.be/8QcH4Msa7GY

Sono immagini drammatiche e l’Australia è lontana.

C’è nel web una bambina di 13anni, che piange mentre le viene detto che potrebbe essere arrestata fuori dalla residenza di Sydney del primo ministro australiano Scott Morrison, che intanto era in vacanza: si chiama Izzy Raj-Seppings, aveva un cartello con sè con su scritto “Sono stanca di guardare il mio futuro bruciare davanti ai miei occhi”

Quel giorno il deputato per i Verdi David Shoebridge è stato arrestato insieme ad altri manifestanti fuori dalla Kirribilli House di Sydney perchè stavano programmando di aspettare lì fino a quando il Primo Ministro Scott Morrison non sarebbe tornato per “affrontare la crisi climatica“.

https://youtu.be/boQov7bsU9w

Perdersi in Australia dà un delizioso senso di sicurezza diceva Bruce Chatwin che in Australia ci andò nel secolo scorso a raccogliere certi canti aborigeni ma sembra che non si trattenne così a lungo e non fu così accurata la sua ricerca.

Claude Levi-Strauss inizia così i suoi Tristi Tropici: “Odio i viaggi e gli esploratori”… Poi più in là: “Viaggi, scrigni magici pieni di promesse fantastiche, non offrirete più intatti i vostri tesori…ciò che per prima cosa ci mostrate, o viaggi, è la nostra sozzura gettata sul volto dell’umanità… Fra qualche secolo, in questo stesso luogo, un altro esploratore altrettanto disperato, piangerà la sparizione di ciò che avrei potuto vedere e che mi è sfuggito. Vittima di una doppia incapacità, tutto quel che vedo mi ferisce, e senza tregua mi rimprovero di non guardare abbastanza“.

Abbiamo anche visto i fuochi d’artificio a Sidney malgrado la richiesta di centinaia di migliaia di persone di fermarli.

Vediamo tutto e non riusciamo a fermare niente.

(*) ripreso da www.agoravox.it

 

 

 

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