Incontro con Rayen Kvyeh e un ricordo di Remo Rivola
Domani due appuntamenti a Imola
1.
«NEL CUORE DELLA LOTTA IL CANTO È NECESSARIO»
INCONTRO CON RAYEN KVYEH, POETESSA MAPUCHE
SABATO 23 APRILE 2016 – ore 17
Centro Interculturale delle donne di Trama di Terre
via Aldrovandi 31, Imola
reading poetico – notizie sulla situazione politica cilena – buffet solidale
In lingua mapuche mapudungun, «rayen» significa “fiore” e «kvyeh» è “luna”: nome profetico. Alta figura di intellettuale militante, nata a Huequén (Angol, provincia di Malleco, regione de La Araucanìa, nel Cile meridionale) sotto la dittatura di Pinochet fu incarcerata tre volte, desaparecida per 40 giorni e torturata per le sue opere teatrali, che esprimevano una critica feroce e irridente del regime: ricordiamo «El vendedor ambulante» (Il venditore ambulante), «El sueño de Mariluz» (Il sogno di Marialuce), «Madame y el General» (Madame e il Generale), «Historia de los desaparecidos» (Storia dei desaparecidos), «El misterioso Reino de la Mierda» (Il misterioso Regno della Merda). Costretta all’esilio in Nicaragua, Germania e Austria, collabora attivamente alle iniziative politiche e culturali degli esiliati.
Tornata in Cile, nel 1990 fonda a Temuco (e dirigerà fino alla chiusura per motivi economici nel 2001) la Casa de arte, ciencia y pensamiento mapuche «Mapu Ñuke Kimce Wejiñ» (Casa d’arte, scienza e pensiero mapuche “Colmiamoci della saggezza della Madre Terra”) progetto di autogestione degli artisti del nuovo “movimiento plástico”, dichiarato illegale dalle autorità fino al 1993 in quanto centro promotore della rinascita del mapudungun, l’antica “lingua della terra” mapuche, con laboratori di ricerca filologica, alfabetizzazione e scrittura letteraria; dal 1991 dirige la rivista «Mapu Ñuke» (Madre Terra) che dà voce all’opera di poeti, scrittori e ricercatori mapuche, a diretto contatto coi temi dell’attualità politica. Dal 2003 solidarizza attivamente con le prigioniere e i prigionieri politici mapuche dell’Araucanìa: assiste ai processi, li visita in carcere e va dalle famiglie, partecipa a manifestazioni per la loro liberazione, raccoglie informazioni giuridiche e testimonianze contribuendo a far luce sui fondamenti storici delle rivendicazioni del popolo mapuche dei propri diritti culturali, sociali, politici, territoriali.
Il suo impegno pubblico ne fa una defensora dei diritti umani, ma tale profondo, tenace sentimento di giustizia e libertà forma la sostanza stessa della sua opera poetica, che ci porta «la voce d’un popolo indomito / protetta da miriadi di stelle» («Cascada de flores»).
«Nel cuore della lotta il canto è necessario – ecco ciò che la poesia ci ricorda –, anche se la luna è di cenere e la terra sta diventando un deserto».
«La poesia è il sogno della speranza. Speranza in un futuro migliore. La poesia rompe barriere, attraversa frontiere e difende la vita».
La sua poesia incarna il ruolo fondamentale della cosmovisione indigena nella lotta politica, come fonte di quella «[…] capacità di resistenza che fa parte del patrimonio genetico del popolo mapuche. È una forza che viene dalla mapu ñuke, da quella madre terra che dà il titolo a una delle sue poesie più conosciute. Si manifesta attraverso la natura, ma anche attraverso gli affetti familiari e lo spirito comunitario. Le ragioni della vita si oppongono ai messaggi di morte che provengono da un potere arbitrario. […] La difesa della natura è parte integrante della difesa della propria identità, contro l’assalto dell’ “uomo progressista”, animato da uno spirito di onnipotenza».
Ecco allora levarsi un eterno cantico d’amore e di lotta: «Madre terra, madre terra / le tue viscere partoriscono mapuche / in movimento incessante / di sere e mattine […] per liberarti e difenderti / accarezzarti e amarti / terra madre» («Mapu ñuke»).
«Un bosco di tenerezza / s’annida nel mio ventre / dando vita / a un embrione ribelle» («Luna de cenizas», traduzione di Antonio Melis).
Fra le sue raccolte ricordiamo: «Wvne coyvn ñi kvyeh/Luna de los primeros brotes» (Luna dei primi germogli), «Pu kalfv wijuce/Cometas azules» (Comete azzurre), «Luna de cenizas» (Luna di cenere), «Pu coyvn apoy kvyeh mew/Brotes de luna llena» (Germogli del plenilunio), «El grito del xaru» (Il grido del xaru), «Páginas ancestrales» (Pagine ancestrali).
Molti i riconoscimenti internazionali: l’omaggio dell’Unión de Escritores y Artistas Cubanos (Santiago de Cuba, 1993), la Medaglia “José María Heredia” dl Festival internacional de poesía del Caribe (Santiago de Cuba, 1995), la nomina a Presidente onoraria del Centro internacional de Culturas Indígenas (Santiago de Cuba, 1998), il Premio “Bruno Carli” al Festival del cinema alternativo della Val di Susa (2006) e la menzione speciale al XXIII Premio internazionale di poesía “Nosside” (Reggio Calabria, 2007). Le sue opere sono antologizzate in Venezuela, Messico, Cuba, Cile, Italia, Spagna, Austria; le sue poesie sono tradotte in francese, inglese, tedesco, italiano, olandese, maori.
VI ASPETTIAMO!
Organizzano:
EcoMAPUCHE: Associazione d’amicizia col Popolo Mapuche www.ecomapuche.com – fb: ecomapuche – ecomapuche@gmail.com
TRAMA DI TERRE/Centro Interculturale delle donne- via Aldrovandi 31, Imola – www.tramaditerre.org – info@tramaditerre.org
BRIGATA36 – Csa antifascista, via Riccione 4, Imola – www.brigata36.it – fb/twitter: brigata36
2.
«PROGETTO RACCONTAREMO»
Sabato 23 aprile: dalle 20,30 nella Sala dell’annunziata in via Fratelli Bandiera, 17/A a Imola
Nel ricordare il compagno Remo Rivola, scomparso un anno fa, presenteremo il progetto «Raccontaremo» che consiste nel pubblicare un libro di suoi racconti brevi, illustrato da vari artisti e disegnatori, imolesi e non, che l’hanno conosciuto. Per questo abbiamo pensato di autoprodurre un piccolo opuscolo dal titolo «Remo» che raccoglie pensieri e immagini e che verrà presentato e distribuito in questa occasione proprio per autofinanziare la raccolta fondi che renderà possibile mandare avanti il progetto di stampa del libro di racconti. Nella stessa giornata vi sarà la proiezione di «BÉRBABLÙ», film in cui Remo ha partecipato come attore.
Programma
SABATO 23 APRILE SALA DELL’ANNUNZIATA
via F.lli Bandiera, 17/A – Imola
ORE 20 APERICENA
ORE 20:30 PRESENTAZIONE PROGETTO
ORE 21 PROIEZIONE DEL FILM «BÉRBABLÙ» (di Luisa Pretolani & Massimiliano Valli)
ORGANIZZANO:
Assemblea degli anarchici imolesi
Asociaciòn Cultural Bruno Alpini
Circolo Studi Sociali Errico Malatesta
Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana
Distribuzione Rosa Nera
IN COLLABORAZIONE CON VACA VARI CERVELLI ASSOCIATI