Influencer (di stagione) e chat d’orrore
La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: 61° appuntamento
All’inizio di ottobre, l’Università telematica e-Campus ha presentato il primo corso di laurea per diventare Influencer. Il corso triennale fa parte della facoltà di Scienze della Comunicazione: il piano di studi prevede materie come Semiotica, Filosofia dei linguaggi, Storia e Linguaggio dei mezzi audiovisivi, Sociologia e Psicologia. Il costo è di 3900 euro annuali, oltre le tasse di immatricolazione e regionali.
Fonte: QuiFinanza. Nella foto, Ludovica Pagani, “giornalista” e influencer
La chat del gruppo «The Shoah party» aveva iscritti da tutt’Italia. Questi alcuni commenti: «Io stupirei la mia professoressa di Italiano e poi la metterei in un cassonetto dandole fuoco»; «Gli ebrei sono solo combustibile. Dov’è l ’accendino»; «E poi dicono che i preti non devono stuprare i bambini»; «Rivoglio il Duce. Ci vorrebbe Hitler». Il 15 ottobre la Procura di Siena, su segnalazione dei carabinieri, ha inviato l’avviso di indagine a 25 giovanissimi partecipanti (5 hanno meno di 14 anni) alla chat.
L’AUTORE
Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]