Internet e (è?) la “Bocca della verità”

di Chief Joseph

A proposito di recensioni, portali, falso/vero e furbe “popolane”

Internet, per molti, è lo spazio all’interno del quale si realizzano libertà e democrazia. Qualcuno sostiene sia il luogo dell’incapacità di distinguere fravero-falso, realtà-fantasia e l’anticamera della dittatura.

Per avvalorare un pochino la seconda tesi, propongo un piccolo esempio. Esiste un notissimo portale web nel quale si possono trovare le recensioni degli utenti relative a hotel, bed and breakfast, appartamenti, alberghi e attrazioni turistiche. Fin qui sembra realizzarsi la logica della libertà, della democrazia e del servizio. Infatti è possibile avere informazioni preventive su un luogo che si intende frequentare: tanti più saranno i giudizi positivi e maggiormente si sarà invogliati a scegliere in una certa direzione. In tale meccanismo, qualche problema di scarsa democrazia si evidenzia perché, nel caso di recensioni negative, non si dà la possibilità di rispondere. Infatti, il portale web è rigidamente protetto. In questo modo, si dice, viene garantito che il giudizio dell’utente non sia in alcun modo inquinato. Tuttavia così si sancisce un principio che costituisce uno dei capisaldi della dittatura: chiunque può dire qualsiasi cavolata su di te senza offrirti la possibilità di difenderti. Ma c’è di più e di peggio, perché succedono fatti strani o forse troppo chiari e facilmente smascherabili. Infatti esistono aziende che promettono la cancellazione delle recensioni negative dietro il pagamento di denaro. E non si tratta di una truffa per abbindolare sempliciotti/provveduti ma di un oliato meccanismo che realizza puntualmente le promesse.

A questo punto dovrebbe essere chiaro che ci si trova di fronte, da un lato, a una sfacciata presa per i fondelli di coloro che scrivono (e poi di chi legge le informazioni) e dall’altro a un’azione che si avvicina molto alla concussione nei confronti di chi non potendo rispondere alle critiche è costretto a pagare per cancellarle. Volendo essere particolarmente cattivi o forse realisti si potrebbe adombrare il sospetto di un accordo fra il portale web e le ditte cancellatrici. Infatti se si trattasse di pirateria informatica il sito violato dovrebbe accorgersene quindi, rendere visibile la denuncia stessa. Ho l’impressione che, ancora una volta, “la bocca della verità” sia stata ingannata.

Il meccanismo messo in atto non è insomma molto dissimile dallo stratagemma adottato da quella popolana romana che essendo stata sospettata di tradire il marito venne portata al cospetto appunto della bocca della verità che (secondo leggenda) le avrebbe tranciato la mano nel caso avesse mentito. Durante il percorso, si formò un piccolo corteo di curiosi dal quale si staccò un giovane che l’abbracciò e la baciò. Qualcuno avrebbe voluto punirlo per l’audace gesto ma la fanciulla magnanima invitò tutti a soprassedere trattandosi a suo avviso di un povero pazzo. E così potè tranquillamente infilare la mano nella bocca della verità e dichiarare di aver baciato solo suo marito e quel povero pazzo. In verità, si trattava del suo amante.

Partendo dal presupposto che la storia e le storie si ripetono, viene spontaneo domandarsi se il notissimo portale web non si sia ispirato all’astuta popolana. Ma ovviamente ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è assolutamente casuale. Oppure no. Fate voi.

 

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