«Io sono il potere»: un libro dall’interno del Palazzo

Confessioni di un capo di gabinetto (raccolte da Giuseppe Salvaggiulo) – letto da Francesco Masala

si tratta di un libro del 2020, pubblicato da Feltrinelli, 18 €, ci sono sei pagine di indice dei nomi citati, per capire che chi scrive sa di cosa parla … e gli esempi non mancano.

quando vedi un/a ministro/a a inizio mandato e ascolti le sue parole spesso resti deluso, da quanto una persona incapace e poco colta possa svolgere un ruolo così importante.

poi col tempo rimediano un po’ ai loro errori perché capiscono che loro sono una facciata per qualcosa più grande di loro, e si mettono nelle mani dei dirigenti del loro ministero, che sono quelli che tolgono ai ministri un po’, o molto, dei poteri che pensano di avere.

ma è fondamentale che si affidino alle mani di un capo di gabinetto, che ha un ruolo decisivo, come quello di Wolf in Pulp fiction, risolvono problemi, evitano che ne sorgano, trovano strade, un po’, mutatis mutandis, come gli architetti e gli ingegneri, per quanto geniali siano non possono fare a meno di muratori e capi cantiere che risolvono problemi, evitano che ne sorgano, trovano strade.

il libro spiega con le parole di un insider, uno molto informato dei fatti, quale è il ruolo del capo di gabinetto, traduce nella pratica quello che il ministro vuole, vorrebbe o crede di volere. il capo di gabinetto è come un interprete di una lingua sconosciuta ai più.

non basta dire Lo Stato sono io, bisogna anche esserlo. il capo di gabinetto aiuta, mette in pratica, funge quasi da tutor, non appare, è; il ministro è buono per le comparsate in tv, spesso è una maschera, un pupazzo nelle mani di un ventriloquo, nei casi migliori è come il direttore di un ristorante che ci mette la faccia, ma ha l’umiltà di capire che non può preparare i piatti.

il libro inizia così:

Ogni tanto qualcuno mi chiede che mestiere faccio. Non ho ancora trovato una risposta. La verità è che una risposta non esiste. Io non faccio qualcosa. Io sono qualcosa. Io sono il volto invisibile del potere. Io sono il capo di gabinetto. So, vedo, dispongo, risolvo, accelero e freno, imbroglio e sbroglio. Frequento la penombra. Della politica, delle istituzioni e di tutti i pianeti orbitanti. Industria, finanza, Chiesa. Non esterno su Twitter, non pontifico sui giornali, non battibecco nei talk show. Compaio poche volte e sempre dove non ci sono occhi indiscreti. Non mi conosce nessuno, a parte chi mi riconosce.

Io sono il potere ci fa scoprire un mondo che non conoscevamo, pur intuendo che potesse esistere.

buona lettura

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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