Juan Gelman: «Come ti chiami?»
112esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
XXVIII
come ti chiami?
sono un cieco seduto
nell’atrio del mio desiderio
mendico tempo
rido di pena
piango d’allegria
che parola ti dirà?
che nome ti nominerà?
[da «Sotto», traduzione di Alessandro Ghignoli]
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Ma… ATTENZIONE: di solito questa “postilla” finisce con «Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni». Invece la cicala è andata in vacanza – è giusto, vi pare? – per un po’…Come assicurare qui la persistenza del frinire? L’idea è centellinare i suoi ultimi invii giornalieri “sabatandoli”. Finchè cicala non torni. [db]