Konaté, Camilleri, Lucarelli, De Cataldo,

di Valerio Calzolaio

Da quel dì esce la rubrica che vi è capitata ora sotto gli occhi. Dieci anni, almeno 500 recensioni di genere solo qui. Altre prima, altre in altre parti di questo settimanale, altre ancora. Dovevo trovare un romanzo rimarchevole e, dopo mesi di scorpacciate di gialli e neri italiani, consiglio di leggere anche traduzioni: lingue, storie, geografie, ecosistemi, culture che ci intrattengono su misteri e crimini diversi, almeno un poco. Bamako e Nagadji. Quindici anni fa. Il maturo onesto testardo Habib, commissario capo della squadra anticrimine della capitale e il giovane intrepido pauroso (delle bestie) ispettore Sosso devono capire da dove, come, quando e perché è capitato un cadavere massacrato in una vasca alla periferia della capitale. Prendono il treno per il villaggio ai bordi di un affluente del Niger, vi restano tre giorni, scoprono complessi intrecci gerarchici familiari sessuali magici onorevoli di un’antica comunità. Proprio bravo il 70enne maliano Moussa Konaté (“L’onore dei Kéita”, Del Vecchio 2011, pagg. 124 euro 12; 1998, traduzione di Ondina Granato), in terza sui due poliziotti. Si impara.

Montelusa. 1861. Il ghiotto 50enne giudice sardo-piemontese Efisio Surra arriva nella prefettura siciliana d’Italia. Vi resta tre anni. Al circolo dei nobili se ne parla: non scopre la fratellanza (maffia) ma persegue i criminali fratellanti. Bologna. 1980. La bionda carina giudice 30enne Valentina, detta Bambina, indaga su un caso di bancarotta fraudolenta con una società fittizia legata ai servizi, in guerra fra loro. Attentano due volte alla sua vita, ammazzano altri e arrestano il lontano fidanzato, la salvano un vecchio brigadiere e un medico abusivo. Poi arriva la strage. Novere (più o meno). 1966 e oggi. Ottavio Mandati e Pierfiliberto Berazzi-Perdicò andavano insieme alle elementari, Ottavio perse le elezioni di capoclasse, Pier le comprò. Il primo soffre di autocommiserazione autocelebrativa, diventa magistrato. Il secondo è un ricco vincente e diventa delinquente costituzionale, pure sindaco. Seguono attentati, intercettazioni, sogni. “Giudici” di Camilleri, Lucarelli, De Cataldo (Einaudi 2011, pag. 151 euro 11) è il breve giusto intrattenimento contro noia e apatia, ognuno con le proprie papille gustative e colonne sonore.

UNA PICCOLA NOTA

Appuntamento settimanale (di solito il sabato ma stavolta no) con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono sul settimanale “Il salvagente”.


Redazione
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