La compagna

di Pabuda

la compagna

che m’accompagna

per capirci…

è uno schianto.

ha un nome piccolo:

tre lettere appena

ma di letture

è generosa

e cosa
ben più importante:

è chiara:
d’incarnato, ma soprattutto:

di giudizio, di passioni,

di ragionamenti e intenzioni.

la compagna

che m’accompagna

m’insegna certe cose

in vari campi scientifici

e… (come dire…)
acrobatici
che, adesso, a scriverle

sono incerto,

per inguaribile pudore

e per una nostra pattuita
esclusiva condivisione.
la compagna che m’accompagna

ha delle idee tutte sue

sull’alimentazione,

sul movimento dei corpi celesti,

sui ciottoli,
sulla deriva dei continenti, i trucioli

e la rivoluzione.
la compagna che m’accompagna

è un bel divertimento:

un vulcano di neologismi irripetibili,
una complice perfetta

nei giochi più incredibili.

a seconda
dei momenti, delle occasioni

dei contesti e delle situazioni…

mi contrasta o m’asseconda.

il più delle volte, secondo me, ci azzecca.
alla compagna che m’accompagna

certe cose non importano

ma per delle altre è pronta
a farsi in quattro

e, in effetti, di tanto in tanto,

si quadruplica.
a me quell’incantesimo
non riesce più, a lei sì.

forse, sarà pure

per la sua giovane età.

ma, son sicuro,
ci dev’essere dell’altro:

la guardo, la osservo,

oltre che pel gusto del bello,
per scoprirlo.

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