La comune comitanza-2

di Maia Cosmica

Non una storia ma domande comuni.

La comune comitanza sta in una mano eppure dalla sua stretta sfugge, tra le dita, come granelli di sabbia, che sono granelli, uno per uno, e sabbia, tutti insieme. Domande, una per una, storia, tutte insieme.

Che senso ha una domanda comune?

Il senso. C’è un viaggio di mezzo. Con il suo senso. Quale?

Annusare l’aria, ogni storia ha un suo proprio odore, come ogni domanda.

E può non sentirsi nulla affatto! O può essere tanto forte da coprirne ogni altro. Ma c’è.

Una storia che inizi in mezzo a montagne di immondizia, resti organici, inorganici, inerti, tossici, putridi, in mezzo a zone industriali che producono spontaneamente vite chimico-plastiche come funghi nei boschi, in mezzo a campi recintati, spinati, sorvegliati, in mezzo al cemento, in piano o in verticale, tra mura o su una discarica bonificata a praticello, imprime in sé ognuna un proprio odore. Tracce nell’aria.

Si vedono i segni del passaggio di ogni frammento.

Si vede il contrasto dei mondi che si incontrano, i loro confini che sfumano luno nell’altro, a tenaglia, generando sofferenza. Speranza. Medicine che diventano veleni. E viceversa. Un modo d’uso. Non si vedono però vie d’uscita, si guardano le pareti, si procede in un labirinto. Alla cieca. La bellezza del disegno della mappa invisibile per chi è in mezzo.

Un pensiero. E mille altri. Frammenti anch’essi. In ordine sparso.

Il ritmo pompato da dentro, un lontano tamburo che entra in risonanza con ciò che lo circonda. Urlare. Sussurrare. Il rombo di un tuono o di un motore. Tutto ha un suono, proprio. Qualcuno è insopportabile, insistente, alla frequenza sbagliata. A volte pare vibrato apposta. In mezzo a una scala.

Ascoltare.

Gustare la terra. Il sapore dell’acqua. E di tutte le storie. E di tutte le domande.

Toccarle con mano una per una.. senza afferrarle.

Rom Vunner

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *