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La Bottega del Barbieri

La corsa all’idrogeno in Sudafrica

…  come le comunità sono colpite dall’estrattivismo verde dell’Unione Europea.

di Corporate Europe Observatory

La corsa dell’Europa all’idrogeno verde in Sudafrica avrà un impatto devastante sulle comunità locali, le stesse le cui voci vengono ignorate da chi prende decisioni politiche nell’UE. Corporate Europe Observatory è andato in Sudafrica a parlare con le persone che vivono nelle vicinanze e nei siti proposti per l’idrogeno verde, verificando in prima persona cosa stanno affrontando. Questo report è un tentativo di far conoscere le loro voci.


L’UE vuole importare grandi quantità di idrogeno verde per decarbonizzare la sua economia: l’industria e i politici lo promuovono come la nuova panacea per risolvere la crisi climatica.
Ha identificato il Sudafrica come potenziale fornitore, promettendo posti di lavoro e sviluppo a basse emissioni di carbonio in cambio del suo idrogeno verde. Secondo documenti interni della Commissione Europea, sono in corso i preparativi per un accordo sulle materie prime critiche e l’idrogeno verde tra Sudafrica e UE, presentato come una situazione win-win [dove entrambe le parti soddisfano i propri interessi, ndr] per tutti.

Tuttavia, la realtà dell’idrogeno sul campo è molto più sporca e i risultati della corsa all’idrogeno sono ben lungi dall’essere win-win. L’UE sta continuando lo stesso modello estrattivista neocoloniale che ha utilizzato per assicurarsi altre materie prime, tra cui petrolio e gas. Inoltre, le voci delle persone che saranno direttamente interessate da questi progetti sono totalmente assenti: non c’è stato alcun consenso libero, preventivo e informato sul campo e le loro esperienze sono completamente assenti nel dibattito politico europeo sull’idrogeno.

Nel maggio 2024, il Corporate Europe Observatory ha visitato le comunità in prima linea in Sudafrica coinvolte nei progetti pianificati per l’idrogeno verde, al fine di ascoltare le loro storie. Tra queste vi sono le comunità di pescatori del Northern Cape, che temono che i nuovi impianti di idrogeno e i nuovi porti lungo la costa del Sudafrica possano danneggiare gli ecosistemi marini e mettere a repentaglio i loro mezzi di sostentamento, nonché le comunità indigene Nama che vengono cacciate dalle loro terre per far posto a un mega complesso [per la produzione e l’esportazione, ndr] di idrogeno (vedi Sezione 3.1 – Boegoebaai: lotte interconnesse contro petrolio, gas e idrogeno verde).

Le storie provengono anche da persone che vivono nel Triangolo di Vaal, che stanno sperimentando modelli tristemente familiari di estrazione, esclusione ed elevati costi socio-ecologici con i nuovi progetti di idrogeno verde gestiti dalle stesse imprese che inquinano le loro comunità da decenni (vedi Sezione 3.2 del dossier in allegato – Il Triangolo di Vaal: greenwashing di un mostro inquinante dei tempi dell’apartheid).

Sono state raccolte anche storie dalle comunità minerarie che vivono nel Limpopo, vicino alla più grande miniera di platino a cielo aperto del mondo, i cui diritti e la cui salute sono stati violati per anni dalla stessa impresa che ora utilizza l’idrogeno per dare risalto alle proprie attività (vedi Sezione 4.5 – Sostenere gli inquinatori nelle zone di sacrificio).

Gli attivisti locali della città mineraria di Ermelo nella provincia sudafricana di Mpumalanga, dove le comunità sono ora in resistenza contro i progetti di idrogeno verde, hanno rilanciato la storia che tutto il paese già conosce: i principali attori dietro la campagna per l’espansione dell’idrogeno verde in Sudafrica, sono i maggiori inquinatori del mondo (vedi Sezione 4.7 – Esclusione delle comunità interessate). “Le vecchie imprese dei combustibili fossili stanno spingendo l’idrogeno verde“, ha affermato Given Zulu del Khuthala Environmental Care Group. “Non li vedo abbandonare i loro modi di fare soldi. Penso che sia solo un modo per far tacere un po’ il mondo… per dire che [loro] non stanno più inquinando“.

Le testimonianze da noi raccolte rafforzano le preoccupazioni circa gli impatti strutturali dei progetti sull’idrogeno verde sui paesi e sulle comunità esportatrici: 

  • Accaparramento delle terre e violazione dei diritti fondiari;
  • Aggravamento della penuria d’acqua e distruzione delle zone di pesca costiere e i mezzi di sussistenza locali;
  • Scarsa creazione di posti di lavoro per le comunità locali e nessuna decarbonizzazione locale;
  • Peggioramento della povertà energetica e della mancanza di accesso all’energia, nonostante la realizzazione di vaste aree di energia eolica e solare;
  • Collocazione dei progetti in contesti in cui le comunità hanno già trascorso decenni a pagare i costi sociali e ambientali dell’estrattivismo;
  • Sovvenzione dell’industria dei combustibili fossili e agevolazione delle trivellazioni offshore di petrolio e gas.

L’UE, e in particolare la Germania e i Paesi Bassi, sono attori influenti nel futuro dell’idrogeno del Sudafrica destinato all’esportazione, incoraggiati dalla lobby dell’idrogeno. Allo stesso tempo, i maggiori inquinatori sudafricani stanno esercitando un’enorme influenza e un impatto notevole sui piani nazionali per l’idrogeno, usando la promessa dell’idrogeno verde come foglia di fico per prolungare i loro sporchi modelli di business.

Benvenuti nel lato oscuro della corsa all’idrogeno in Africa

L’Europa non può importare idrogeno verde per decarbonizzare la propria economia a spese del Sud del mondo. Ogni transizione giusta deve necessariamente essere globale, ed è importante che le organizzazioni della società civile europea ritirino il loro sostegno alle importazioni di idrogeno verde. La corsa all’idrogeno deve essere fermata sul nascere prima che causi ulteriori danni.

Di seguito sono riportate le nostre raccomandazioni per l’UE:

  • L’UE deve eliminare i suoi obiettivi di importazione di idrogeno e rendersi conto dell’impatto pericoloso e distruttivo dei suoi piani sull’idrogeno verde sulle comunità locali e sui loro ambienti. Ciò richiederà di ignorare la lobby dell’idrogeno e di ascoltare le voci delle persone colpite. La Dichiarazione sul Clima e lo Sviluppo dei Popoli Africani, firmata da oltre 500 gruppi della società civile africana nel settembre 2023, definisce l’idrogeno verde una “falsa soluzione che rifiutiamo… L’idrogeno verde per l’esportazione non fa nulla per i 600 milioni di africani senza accesso all’energia. Invece trasforma la nostra energia rinnovabile africana in una merce esportabile e spedisce la nostra energia all’estero”.
  • L’UE dovrebbe appoggiare il Sudafrica nella sua transizione, invece che spingerlo a firmare nuovi accordi che comportano un ulteriore saccheggio delle sue risorse. Per avviare una transizione giusta, il Sudafrica dovrebbe essere in grado di elaborare politiche basate sulle proprie esigenze sociali ed economiche, e non su quelle dell’UE. Un modello di sviluppo alternativo dovrebbe essere basato sulla giustizia energetica e sulla democrazia, piuttosto che sull’estrattivismo verde.

Citazioni dalle comunità:

  • Walter Steenkamp, ​​pescatore locale e leader della comunità di Port Nolloth (colpita dal progetto Boegoebaai): “Il nostro governo ci sta svendendo…dicendo che non ci sono persone che vivono su questa terra… Ma io vivo qui da 50 anni e ci sono molte comunità su questa terra“.
  • Mpho Selemela, Vaal Environmental Justice Alliance (colpita dai progetti di Sasol e AMSA nel Vaal Triangle): “Nessuno di loro o del governo ci ha mai parlato dell’idrogeno verde. La maggior parte delle comunità non lo conosce. La transizione che sta arrivando non è per noi. È per gli imprenditori, forse per le loro esportazioni e il loro commercio. Ma noi, abbiamo solo da perdere”.
  • Surprise Mashishi, Mining Affected Communities United in Action (colpita dal progetto Hydrogen Corridor Valley di Anglo American):  “Hanno costruito dei pannelli solari e la gente è stata trasferita dalle loro aree in altri villaggi“.
  • Elizabeth Slander, leader della comunità Nama della città di Sandrift nel Richtersveld (colpita dal progetto Boegoebaai): “Noi sudafricani non utilizziamo idrogeno verde, quindi perché dovrebbe essere prodotto sulla nostra terra? Perché non può essere sviluppato in Europa o in altri paesi che ne hanno bisogno?

Per ulteriori citazioni dalle comunità del Nothern Cape, del Triangolo del Vaal, delle province di Mpumalanga e Limpopo, vedi qui.

(*) Tratto da Corporate Europe Observatory.
Qui l’originale in inglese  . Traduzione di Ecor.Network.

The Scramble for Hidrogen in South Africa. How frontline communities are impacted by the EU’s green extractivism
Corporate Europe Observatory
www.corporateeurope.org – December 2024 – 60 pp.
Download.
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alexik

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