La famosa invasione degli orsi in Sicilia – Dino Buzzati
di franz (*),
i rischi del potere in un apologo senza tempo.
una gran bella storia, gli orsi, affamati, decidono di affrontare gli uomini, riescono a vincere e saranno loro a dominare la regione.
nasce il problema, che avvicinandosi agli uomini, e al potere, soprattutto, si diventa come gli uomini, falsi, traditori, arrivisti.
e per gli orsi l’unica salvezza è abbandonare la “civiltà” e tornare ai boschi e ai monti, mai troppo sazi, e però incorrotti.
Buzzati è un grande scrittore, per chi non lo sa ancora.
(*) così si presenta franz (rigorosamente minuscolo): «Ah, i libri! Sono bottiglie lanciate in mare, come nei film di pirati, i migliori sono mappe del tesoro, solo bisogna saper leggere quello che qualcuno, che non ci conosceva, ci ha donato. Credo davvero che quanto più s’allarga la nostra conoscenza dei buoni libri tanto più si restringe la cerchia degli esseri umani la cui compagnia ci è gradita. Noi siamo come nani sulle spalle di giganti e la lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. Una cosa è necessaria: non leggete come fanno i bambini per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. Risponde qualcuno alla domanda sugli scrittori del momento: “Non so niente della letteratura di oggi, da tempo gli scrittori miei contemporanei sono i greci”. I libri non si scrivono sotto i riflettori e in allegre brigate, ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un libro è uno specchio. Se ci si guarda una scimmia, quella che compare non è evidentemente l’immagine di un apostolo».