La lotta delle lavoratrici Unisa non si ferma

scritto il 19 aprile da Spazio Pueblo (*)

Fisciano [Salerno]. Da questa mattina è tornata a farsi sentire più che mai la voce delle lavoratrici delle pulizie dell’Università degli Studi di Salerno. Da oggi Stefania si è incatenata al Rettorato dell’Unisa per manifestare tutta la propria rabbia per il pagamento in ritardo dello stipendio di marzo partendo dalle già inaccettabili condizioni previste dal nuovo contratto dopo il cambio di appalto.

Uno stipendio mensile di circa 300 euro, la perdita della storicità del trattamento retributivo delle lavoratrici da anni alle dipendenze Unisa, la perdita di diritti, la minore quantità di ore di lavoro settimanali rappresentano da Luglio 2016 a oggi, da quando il nuovo contratto è entrato in vigore, una sofferenza inaccettabile per donne che continuano a lottare per portare all’attenzione degli studenti, dei docenti, del Rettorato e della Fondazione Unisa che continuano a restare in silenzio, che 150 addetti alle pulizie non possono vivere con 300 euro al mese.

    CONTINUA su clashcityworkers.org CON UNA BREVE INTERVISTA A STEFANIA DURANTE LA PROTESTA.

(*) rilanciato da Clash City Workers

 

Redazione
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Un commento

  • Daniele Barbieri

    UN AGGIORNAMENTO – ripreso da “Contro la crisi” –

    144 lavoratori del settore delle pulizie dell’Università di Salerno stanno lottando per i propri diritti da giugno 2016. Il contratto con una nuova impresa, gestito dalla Fondazione Unisa e non direttamente dall’amministrazione dell’Università, iniziato nel mese di Luglio del 2016, ha peggiorato le loro condizioni di salario e lavoro, spingendo la maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici sotto la soglia di povertà. Una gran parte delle persone, composta soprattutto da donne con bambini, guadagna meno di 400 euro per mese, mentre la soglia di povertà relativa, per una famiglia di due membri, è approssimativamente mille euro in Italia.
    Dopo una lunga mobilitazione, caratterizzata da petizioni pubbliche, riunioni istituzionali, scioperi, un gruppo di lavoratrici ha deciso alcuni giorni fa di incatenarsi ad un edificio del Rettorato, dormendo davanti all’ufficio dell’impresa. E’ partito subito un appello in loro sostegno.
    La rivendicazione delle lavoratrici ed i lavoratori è di restaurare le precedenti condizioni di lavoro e salario che permettevano loro di soddisfare le necessità di base delle loro famiglie.
    “In qualità di ricercatori e docenti che lavorano nel sistema accademico e di ricerca – si legge nell’appello che sta avendo una diffusione internazionale – sappiamo che le disuguaglianze stanno crescendo nel mondo contemporaneo, senza eccezioni. Allo stesso tempo, sappiamo che l’università è un posto fondamentale nelle nostre società che può contribuire a proporre modi differenti di gestire tanto le relazioni sociali che quelle lavorative. Per questi motivi, pensiamo che non è tollerabile lavorare negli stessi posti dove altri lavoratori sono sotto o vicino la soglia di povertà”.
    Per queste ragioni, i firmatari dell’appello chiedono un intervento istituzionale da parte del Rettore dell’Università di Salerno, “che riconosca le rivendicazioni drammaticamente avanzate dai lavoratori e dalle lavoratrici del settore delle pulizie e contribuisca a migliorare le loro condizioni di lavoro. In questo modo, siamo sicuri che l’Università di Salerno sarà capace di continuare a costruire un spazio sociale giusto ed inclusivo per tutti i suoi componenti”.
    Primi firmatari
    Walter Mignolo (Duke University)
    Verónica Gago (Universidad de Buenos Aires)
    Stefania Barca (Centro de Estudos Socias – Università di Coimbra)
    AbdouMaliq Simone (Max Planck Institute for the Study of Religious and Ethnic Diversity)
    Jason W. Moore (Binghamton University)
    Cecilia Jiménez (Conicet – Universidad Nacional de Córdoba, Argentina)
    Tommaso Vitale (Sciences Po – Parigi)
    Sandro Mezzadra (Università di Bologna)
    Guido Galafassi (Universidad Naciona de Quilmes y CONICET – Argentina)
    Andrés Pedreño Cánovas (Universidad de Murcia y Diputado de Podemos en la Asamblea Regional)
    Luca Sebastiani (Universidad de Granada)
    Yoan Molinero (CSIC – Madrid)
    Apostolos Papadopoulos (Harokopio University)
    Carlos de Castro (Universidad Autonoma de Madrid)
    Sandro Chignola (Università di Padova)
    Andrea Fumagalli (Università di Pavia)
    Mariella Palmieri (Curapp-Ess, Université de Picardie Jules Verne, Amiens)
    Salvo Torre (Università di Catania / Flacso-España)
    Tiziana Terranova (Unisob)
    Violeta Quiroga Raimúndez (Universitat de Barcelona)
    Paula Durán Monfort (Universitat de Barcelona)
    Juan David Gómez-Quintero (Universidad de Zaragoza)
    Santiago Martínez Magdalena Magdalena (Universidad Pública de Navarra)
    Josè Maria Jose María Manjavacas Ruiz (Universidad de Córdoba)
    Isidoro Moreno Navarro (Universidad de Sevilla)
    Marco Armiero (KTH Royal Institute of Technology)
    Haris Tsavdaroglou (Aristotle University of Thessaloniki)
    Roberto Amabile (Ruhr-Universität – Bochum)

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