La lotta per il potere causò la morte di 40 mila streghe

ripreso dal Notiziario del “Comitato Paul Rougeau” (*)

Impiccagione di streghe nel Seicento in un dipinto inglese dell’epoca

 

 Tra il 1550 e il 1700, circa 80mila donne furono accusate di stregoneria e processate. Oltre la metà di esse furono messe a morte, impiccate o bruciate vive. Poi i processi per stregoneria si esaurirono.

Dal 900 al 1400 le autorità religiose si erano rifiutate di ammettere che esistessero le streghe. Ciò nonostante il fatto che nell’Europa medievale la credenza nella stregoneria fosse molto forte e diffusa: tanto che il papa Alessandro IV nel 1258 si sentì in dovere di pubblicare un canone contro la persecuzione delle streghe.

Secondo studi recenti, l’inversione di tendenza e la caccia alle streghe che si verificarono in tutto il mondo cristiano, a partire dal 1550, furono uno degli aspetti della lotta per il potere. Gli economisti Peter Leeson e Jacob Russ della George Mason University in Virginia, sostengono in un complesso studio (NOTA 1) che i processi per stregoneria conseguirono a «una competizione senza quartiere fra le Chiese cattolica e protestante per la suddivisione del mercato religioso».

Nello sforzo di mantenere e di conquistare seguaci, le Chiese si impegnarono nella caccia alle streghe facendo vedere che proteggevano gli adepti. «Facendo leva sulle credenze popolari nella stregoneria, gli accusatori che perseguivano le streghe enfatizzavano il loro impegno nei riguardi del loro credo religioso e il potere di tale credo di proteggere i cittadini dalle manifestazioni terrene del male di Satana».

La caccia alle streghe iniziò infatti pochi decenni dopo la Riforma del 1517, a seguito della rapida diffusione del Protestantesimo. Si creò in quel momento per i credenti la necessità di una scelta religiosa e «quando i fedeli hanno una scelta religiosa a disposizione, le Chiese devono battersi». Il fenomeno raggiunse quindi il suo apice in quelle zone dove la competizione cattolico-protestante era più forte. Non per nulla in Germania, punto di partenza della Riforma, si ebbe quasi il 40% delle persecuzioni per stregoneria, e la Scozia, dove pure il Protestantesimo ebbe molto successo, si posizionò al secondo posto. A conferma di questa motivazione, nei Paesi dove il cattolicesimo rimase forte e non fu minacciato dalla Riforma protestante (Spagna, Italia, Portogallo e Irlanda) si ebbe solo complessivamente il 6% dei processi per stregoneria.

Verso il 1650 i processi diminuirono, per svanire quasi completamente entro il 1700. Leeson e Russ ritengono che l’estinguersi del fenomeno sia da attribuire alla “Pace di Vestfalia” che nel 1648 pose fine alla Guerra dei 30 anni e a decenni di conflitti religiosi in Europa.

L’uso del terrore per imprimere un messaggio ben chiaro nella testa delle persone non si è esaurito però con quei drammatici processi. Come giustamente afferma Leeson, «il fenomeno che noi documentiamo – ossia l’uso di processi pubblici per evidenziare il potere superiore […] – è molto più vasto […] e tuttora attuale. Esso si è manifestato in svariate forme in tutto il mondo a partire dal Nono secolo, arrivando fino al Ventesimo, come nel caso dei processi-spettacolo nell’Unione Sovietica di Stalin». (a cura di Maria Grazia Guaschino)

(NOTA 1) http://www.peterleeson.com/Witch_Trials.pdf

UNA POSTILLA DELLA BOTTEGA

Chi passa spesso di qui sa che il Comitato Paul Rougeau è impegnato contro la pena di morte: pubblica un «Foglio di collegamento» mensile (per le persone associate) che dal 2012 riprendiamo a ogni uscita. Nel prossimo notiziario – il 245, in uscita fra una decina di giorni – ci sarà questa scheda del libro di Peter Leeson e Jacob Russ sulle ragioni della lunga caccia alle streghe … che abbiamo chiesto di anticipare. Come è ovvio l’interesse del “Paul Rougeau” sul tema della caccia alle streghe è tristemente legato all’attualità: in alcune parti del mondo infatti non è finita (anzi è ripresa) la persecuzione contro donne ritenute portatrici di poteri malefici. Che però i processi, occulti o palesi, per stregoneria – più preciso sarebbe dire per “stregheria” – nascano principalmente attorno a questioni religiose è discutibile: ieri come oggi il potere maschile crea/indossa ogni maschera, antica o moderna, adatta allo scopo di punire, sottomettere, espropriare le donne. Nei secoli dei roghi europei alle paranoie religiose, alla misoginia e al patriarcato si mescolarono di certo anche paure/invidie di una nascente classe medica contro “le donne delle erbe” che erano depositarie di antichi saperi e dunque entravano in concorrenza con il nuovo potere – che “doveva” essere interamente maschile – di curare. Qui in “bottega” abbiamo offerto numerosi punti di vista intorno ai roghi contro donne non sottomesse o scomode. Vale almeno segnalare Memoria di streghe più alcuni frammenti di memoria: Scor-data: 20 marzo 1428, Scor-data: 25 dicembre 1675, Scor-data: 6 novembre 1716, Scor-data: 4 marzo  per quello che1617, Scor-data: 5 dicembre 1484 e Scor-data: 8 febbraio 1692. Un’ultima puntualizzazione: i numeri delle donne assassinate per “stregheria” (come del resto le statistiche dei massacri contro “le eresie” che in parte si sovrappongono nello stesso periodo storico) sono molto/molto contestati: per l’evidente mala fede di alcuni ricercatori – perlopiù uomini, c’è bisogno di precisarlo? – ma anche per i molti documenti distrutti. Non sono uno studioso ma per quello che ho letto in altri studi la cifra indicata da Leeson e Russ (cioè 40 mila uccisioni fra 1550 e 1700) mi sembra davvero molto “prudente”: è terribile dirlo ma probabilmente quel numero va moltiplicato. Spero però di poter presto leggere una traduzione italiana per capire meglio e fare un raffronto con altre ricerche. [db]

Redazione
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5 commenti

  • Giuseppe Lodoli

    Ottima pubblicazione che segue altre importanti pubblicazioni nel sito sul tema!

  • Daniele Barbieri

    Ricevo da ROSANGELA PESENTI e inserisco questi utilissimi riferimenti bibliografici.
    Fra i tanti testi sul fenomeno della persecuzione nei confronti delle donne che va sotto il nome di “caccia alle streghe”, penso che sia fondamentale il libro «Calibano e la strega» di Silvia Federici che – partendo dalla chiara visione dell’esistenza della metà umanità di solito trascurata dalla storia (o immessa come “minoranza” ininfluente e/o insignificante) – mette in relazione la persecuzione delle streghe con tre fenomeni contemporanei che rappresentano i fondamenti della modernità:
    1. il processo di accumulazione capitalistica nel passaggio dal sistema feudale alla proprietà privata e ai diritti individuali maschili astratti, per il quale diventa fondamentale il lavoro femminile espulso dalla capacità contrattuale. La sconfitta delle lotte contadine che vedevano le donne battersi in primo piano fa parte di questo contesto.
    2. l’espulsione delle donne dalla conoscenza attuata dal nascente pensiero scientifico che porta al controllo di corpi umani e corpi sociali a partire dal corpo femminile e del suo potere riproduttivo. Su questo tema suggerisco i testi di Barbara Duden. Controllo anche sulla terra, che diventa materia inerte da sfruttare come dimostra Carolyn Merchant nel libro «La morte della natura».
    3. Il colonialismo che proprio nel ‘500 definisce l’inferiorità delle razze e costruisce il mito della strega nera che pagheranno tante donne afro-americane nell’intreccio perverso con il puritanesimo protestante.
    Ovviamente si tratta di una bibliografia minima, anche se a mio avviso fondamentale, e mi scuso per l’estrema sintesi necessariamente rozza.
    Grazie
    Rosangela

  • Post molto interessante.
    Sto facendo delle ricerche in merito e sto scoprendo cose molto interessanti e assolutamente contrarie al senso comune, come ad esempio: la netta distinzione tra Alto e Basso Medioevo relativamente ai processi per stregoneria; la distinzione territoriale (le cacce e le persecuzioni di massa ebbero luogo per lo più nei paesi protestanti); e la funzione inizialmente “frenante” dell’Inquisizione Romana nel confronti delle credenze e dei processi alle streghe: l’Inquisizione nacque per perseguire gli eretici e parrebbe quasi che inizialmente la questione delle streghe fosse trattata anche da esse come superstizione e poco più. Poi le cose cambiarono e la persecuzione delle streghe (anche) in quanto donne è qualcosa che in fondo è rimasto… l’Internazionale pubblicò qualche tempo fa alcuni articoli su dei veri e propri linciaggi ai danni di povere donne in Malesia e della “cultura” che li giustifica 🙁
    Una lettura molto interessante oltre che bellissima relativa all’ossessione per le possessioni (non è un gioco di parole ^^) e al suo rapporto con il potere è “I diavoli di Loudon” di Aldous Huxley, a metà tra il romanzo e il saggio, con uno stile affabulatorio e da uno che era praticamente un tuttologo. Ripresa nel film “I diavoli” di Ken Russel, un masterpiece degli anni ’70 da vedere.
    🙂

  • Gianluca Ricciato

    Allora complico le cose e ricordo un’altra scor-data (19 aprile 1300, agli albori) che ha a che fare con la “caccia alle streghe”, storia “miracolosamente” salvata dalle inquisizioni della modernità:

    https://www.labottegadelbarbieri.org/scor-data-19-aprile-1300/

    “Perché di questa storia come di tante altre non-storie della civiltà occidentale poco ci è rimasto. Nei roghi illuministi fomentati dal nuovo fondamentalismo razionalista – che a fine settecento sostituì quello religioso nella nostra cultura – sono bruciate le carte dell’Inquisizione milanese. Ma le carte del processo all’eresia guglielmita si sono salvate perché qualcuno all’epoca le aveva trafugate, forse qualcuno della famiglia dei Visconti, allora signori di Milano imparentati da vicino con Maifreda e che tentarono inutilmente di salvarla, opponendosi al potere della Chiesa di Roma e ai dominicani di Sant’Eustorgio, che a Milano ne facevano le veci”

  • A quanto ne so io, il numero è molto ma molto maggiore: si va da un minimo di 300.000 a un massimo stimato di 6.000.000

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