«La mia famiglia è un po’ strana» disse Alan
Anzi è una famiglia «non catalogata nella conoscenza umana»: leggendo (in ritardo) e molto amando «Anime nel futuro» di Cory Doctorow
Qui in “bottega” siamo in tante/i ad avere una tresca amorosa con Cory Doctorow (e ne abbiamo scritto). Ma siccome i libri sono tanti e il tempo poco, io mi stavo dimenticando di dar la caccia ad «Anime nel futuro» – il titolo originale era «Someone Comes to Town, Someone Leaves Town» – uscito nel 2005 e poi tradotto (da Eleonora Lacorte) nel 2007 per Fanucci [412 pagine per 16 euri]. Fortuna che l’ho trovato, è un gran libro. A un mezzo passo dal grandissimo.
Avete presente il golem? Scordatevi il tanto o poco che sapete. E sulle famiglie strane (ma proprio strambe) siete in grado di raccontare una storia che faccia venire 25 infarti a un gruppo di “Comunione e Liberazione”? Idee sulla precognizione? Vi toccherà ripensarci. La migliore battuta sui libri non letti? Cognizioni utili sul wardriving? Più in generale cosa pensate dei fanta-generi (letterari) fluidi, frullati o rigidi? Per tutte queste domande e revisioni «Anime senza futuro» è il libro per voi, un incrocio fra Pico della Mirandola e l’Ikea: c’è tutto e risulta abbastanza facile da “montare”. Ah, scritto proprio bene. Con alcuni colpi di genio.
La trama? Ah-ah, c’è ma non la dirò, trullalà-trullalò. Comunque citando Cechov (a sua volta ec/citato da Doctorow): «se c’è una pistola sul camino nel primo atto, deve sparare nel terzo». Altro appunto sul taccuino: come quasi sempre, «è il viaggio, amico, non la destinazione».
Niente-nientissima trama perrrrrrò un paio (facciamo tre) di “memorabili” ve le incollo.
Alla domanda «sei un alieno? Un folletto? Cosa?» il saggio Alan risponde: «solo più o meno quello che sembro, temo. Solo una persona».
E poi: «Te lo dico io cosa diranno. Tireranno fuori i Quattro Cavalieri dell’Infocalisse: pedopornografia, terrorismo, pirateria e mafia».
Se devo finire allora dal cilindro esce… «C’è qualcosa di fondamentalmente non democratico nel chiedere denaro per la comunicazione; significa che più soldi hai, più hai la possibilità di comunicare». Ehhhhhh, già.