La miniera, la fabbrica e il negozio. Dinamiche globali della “transizione verde”
… e sue conseguenze nel “triangolo del litio”/5
di Alfons Pérez, Bruna Cañada, Marta Pérez, Josep Nualart (*)
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4. La situazione nel “triangolo del litio”
Se nel capitolo precedente è stata fatta una panoramica analitica della situazione “della miniera, della fabbrica e del negozio” che ha determinato il ruolo dei principali attori a livello internazionale, in questa sezione ci immergiamo in una realtà territoriale concreta che è direttamente influenzata dal contesto globale. Raccogliamo quindi le conversazioni, gli incontri e i dialoghi del lavoro sul campo svolto dall’equipe di Observatori del Deute en la Globalització in Cile e Argentina nel dicembre 2022, che ha rappresentato la motivazione principale per intraprendere questa ricerca. Nel corso di trenta giorni, il team di ODG ha visitato le aree di estrazione del litio nel Salar de Atacama ad Antofagasta (Cile) e delle aree di esplorazione per l’estrazione del litio nel Salar de Maricunga, nella regione di Atacama (Cile).
Ha inoltre visitato i nuovi progetti per l’idrogeno verde sulla costa della regione di Antofagasta (Cile), l’estrazione e la lavorazione del rame a Tierra Amarilla e Copiapó, nella regione di Atacama (Cile), e l’estrazione e la lavorazione del litio nella provincia di Catamarca (Argentina). Le citazioni riportate nelle pagine seguenti sono il risultato di questi incontri.
4.1. Approcci diversi alla stessa risorsa
La Cordigliera delle Ande è una formazione montuosa che attraversa l’America Latina, dal Venezuela occidentale all’isola della Terra del Fuoco, e fa parte della geologia del cosiddetto Anello di Fuoco del Pacifico.(78)
Le Ande centrali e meridionali attraversano i territori della Bolivia, del Cile e dell’Argentina, combinando vulcani, ghiacciai, cime di oltre 6.000 metri, zone umide e saline altoandine. La triplice zona di frontiera tra Bolivia, Cile e Argentina presenta saline e lagune altoandine come il Salar de Uyuni (Bolivia), i Salares de Atacama e Maricunga (Cile), il Salar del Hombre Muerto (Argentina) e le lagune altoandine e della Puna di Catamarca (Argentina), che sono importanti fonti di minerali, soprattutto di litio, potassio e boro.
Ma queste saline sono soprattutto ecosistemi unici e ambienti naturali di grande complessità e fragilità (79), con un’elevata presenza di specie endemiche 80, che sono interessate dall’estrazione di salamoie, da cui vengono poi concentrati litio e altri elementi. (81)
Quest’area è conosciuta come “triangolo del litio” da investitori e finanziatori di progetti estrattivi, un nome coloniale che esemplifica la svalutazione del territorio, la sua denaturalizzazione e desacralizzazione, riducendo tutto a una risorsa da cui trarre profitto, con l’aggravante che il litio viene ora presentato come una risorsa strategica per la “transizione verde”.(82)
Il litio, chiamato in alcuni ambienti (XXI) anche “oro bianco”, è il metallo più leggero della tavola periodica e viene commercializzato principalmente come carbonato di litio, cloruro di litio e idrossido di litio. Il litio ha la capacità di condurre il calore e ha un elevato potenziale elettrochimico, condizione necessaria per il funzionamento delle batterie elettriche. È quindi diventato un metallo molto utile per la produzione di catodi di batterie per veicoli elettrici, per l’accumulo di energia rinnovabile, in particolare quella solare, e per le batterie dell’elettronica di consumo, come telefoni cellulari e computer portatili.(83) Per questo motivo, in un contesto di “transizione verde”, la sua domanda è recentemente aumentata in modo significativo.
In termini di provenienza, nel mondo esistono diverse fonti di litio: giacimenti petroliferi e geotermici, rocce pegmatiti e sedimentarie, acqua del mare e salamoie (XXII) nelle saline. Tra queste, le forme più comuni di sfruttamento del litio sono l’estrazione nelle rocce pegmatiti (come avviene ad esempio in Australia) e nelle salamoie delle saline (come ad esempio in Bolivia, Cile e Argentina), da cui si estraggono non solo il litio ma anche altri minerali come potassio, boro, sodio e magnesio. Prima di addentrarci nella gestione della “risorsa litio” in ogni paese, analizzeremo nel dettaglio il volume di estrazione, le riserve e le risorse per mappare e contabilizzare l’esistenza del litio e le sue possibilità di sfruttamento.
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Secondo i dati del Servizio Geologico degli Stati Uniti, US Geological Survey, nel 2021 l’Australia (47%) è stata il maggior estrattore di litio al mondo, seguita da Cile (30%), Cina (15%) e Argentina (5%). Se si considerano le riserve di litio a livello globale, il Cile (36%) è quello che ne possiede di più, seguito da Australia (24%) e Argentina (10%). Dato il contesto attuale è probabile che, con l’annuncio della Strategia Nazionale per il Litio da parte del Presidente Boric nell’aprile 2023, che spiegheremo in seguito, in breve tempo e data la flessibilità legislativa per lo sfruttamento in Argentina, ci saranno cambiamenti nelle percentuali delle riserve possedute da ogni paese.
Se consideriamo le risorse mondiali di litio nel 2021, Bolivia, Argentina e Cile detengono insieme il 61% delle risorse, seguite da Australia (9%) e Cina (8%). Proprio dove si concentrano le risorse di litio, coesistono i cosiddetti governi progressisti di Luis Arce in Bolivia, Alberto Fernández in Argentina e Gabriel Boric in Cile, tutti con strategie e politiche diverse in materia di gestione, estrazione e industrializzazione di questa risorsa naturale.
Sebbene la Bolivia non rappresenti un’eccezione in America Latina in termini di esagerata espansione dei progetti estrattivi primari, l’arrivo di Evo Morales alla presidenza nel gennaio 2006 ha segnato una svolta nella concezione delle risorse primarie. Il litio è diventato uno dei nove progetti strategici del nuovo Stato plurinazionale e, dal 2008, la strategia boliviana per l’industrializzazione delle risorse evaporitiche (XXIII) prevede il controllo dei ritmi di estrazione, la scelta del grado di partecipazione di alcuni settori alle decisioni, e persino l’influenza dello Stato sulla politica scientifica. (84)
Un altro sviluppo legislativo degno di nota è stata la legge n. 928 del 27 aprile 2017, che ha creato l’Empresa Pública Nacional Estratégica de Yacimientos de Litio Bolivianos (YLB) – in sostituzione della Gerencia Nacional de Recursos Evaporíticos – incaricandola di portare avanti l’intero sfruttamento delle saline.
La Bolivia ha messo in marcia politiche orientate a sviluppare un progetto pubblico per sfruttare appieno la catena del valore e le saline sono state dichiarate riserve fiscali, quindi non possono essere sfruttate da nessuna azienda privata, a differenza dei casi cileno e argentino. È stato avviato un progetto pilota e sono in costruzione impianti di estrazione del cloruro di potassio e di lavorazione del carbonato di litio. In particolare, oltre all’impianto industriale in costruzione nel Salar de Uyuni, esiste un secondo progetto di impianto industriale nel Salar de Coipasa e una proposta di esplorazione nel Salar de Pastos Grandes. (85) In questa fase la Bolivia non ha rinunciato al controllo statale dell’estrazione e della tecnologia, né alla proprietà della risorsa, al finanziamento e alla commercializzazione, tutti elementi legati alle fasi di esplorazione ed estrazione. Tuttavia, la società statale YLB può cercare partner privati per la lavorazione del litio, la produzione e la commercializzazione delle batterie.
Nel gennaio 2023, il governo boliviano ha firmato un accordo con il consorzio cinese CATL Brunp e CMOC (CBC) per promuovere la tecnologia di estrazione diretta del litio, cosa che ha suscitato molta incertezza a causa della mancanza di trasparenza.
L’annuncio del cambiamento del sistema di produzione del litio verso la tecnologia di estrazione diretta (EDL) ha suscitato le preoccupazioni di alcuni ricercatori e analisti, come Campanini e Córdova (86), a causa dell’inesistenza di impianti industriali di estrazione diretta del litio in grado di estrarre il volume preso in considerazione, per i rifiuti chimici che questo sistema di estrazione genererà e per la mancanza di depositi in cui immagazzinarli, o per la quantità di energia e acqua necessarie a portare a termine il processo. Inoltre Fernando Patzy, responsabile della Regione Andina del Natural Resource Governance Institute (NRGI), ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che si continuerà a essere fornitori di materie prime (87) e che non ci sarà un vero trasferimento di tecnologia e innovazione per poter partecipare alla catena del valore globale, che sarà subordinata alle aziende straniere. (88)
A differenza dei casi argentino e cileno, dove i principali profitti sono accumulati dalle grandi imprese transnazionali incaricate della produzione, l’intero surplus generato in Bolivia, anche se principalmente associato all’esplorazione e allo sfruttamento, rimane all’interno del paese, e quindi il modello industriale nazionalista contrasta con il modello commerciale transnazionale di Cile e Argentina. In ogni caso, entrambi i modelli legano lo sviluppo allo sfruttamento su larga scala della terra e all’uso indiscriminato dell’acqua, con la pretesa di inserirsi nei flussi globali di capitale senza necessariamente garantire il rispetto della volontà e dei diritti delle comunità. (89)
In Argentina, a livello governativo, il litio è definito come “risorsa strategica”, sono stati stanziati fondi speciali per la ricerca sugli aspetti legati alla risorsa e, nel 2011, la provincia di Jujuy ha ufficialmente dichiarato il litio come strategico, anche se non esiste una politica nazionale in merito alla dimensione dell’estrazione. L’Argentina non dispone di un quadro normativo specifico per il litio, né di un corpo normativo uniforme per il suo sfruttamento a causa della natura federale del paese e della sovrapposizione di norme emanate sia dallo Stato nazionale sia dalle province.(90)
L’articolo 124 della Costituzione nazionale, riformata nel 1994, stabilisce che “le province hanno il dominio originario sulle risorse naturali esistenti nel loro territorio”.(91) Questo articolo rende difficile stabilire una politica unitaria su qualsiasi risorsa.(92)
A un secondo livello troviamo il Codice Minerario (Legge 24.585), che concede allo Stato il “dominio originario” delle miniere, stabilendo i suoi “diritti sovrani e giurisdizionali”, ma senza consentirgli di esplorarle o disporne. Il Codice, oltre ad autorizzare i privati alla ricerca mineraria, distingue tra proprietà della superficie e quella del sottosuolo: quest’ultimo è di proprietà degli scopritori, in modo che le istituzioni pubbliche possano poi rilasciare concessioni. Ciò significa che lo Stato non può avere alcuna influenza sulla pianificazione dello sfruttamento delle risorse, e ancor meno le comunità che abitano i territori.(93)
Le province argentine concedono i diritti di sfruttamento delle saline a società private (attualmente tutte straniere), chiedendo una royalty e non avanzando alcuna richiesta in termini di produzione. Da parte loro, le società godono di un regime fiscale agevolato a livello nazionale.(94)
In questa situazione le province di Catamarca, Salta e Jujuy competono tra loro in termini di tassazione e legislazione ambientale per presentarsi come “più attraenti” per le imprese, con l’obiettivo di riscuotere le royalties che sono limitate al 3% del valore dei minerali “en boca de mina” (XXIV) (95). L’unica eccezione è stata la province di Jujuy, con la dichiarazione della risorsa come strategica.(96)
Negli ultimi tempi è emersa anche la volontà del governo di procedere verso l’industrializzazione del litio, ad esempio attraverso il bando sulla transizione energetica, con l’approvazione nel 2022 di progetti come quello strategico del Centro Nacional de Baterías de Litio para el Almacenamiento de Energías Renovables y Soluciones de Movilidad (CENBLIT). (97)
D’altra parte, nell’aprile 2023, anche il sottosegretario alla Strategia per lo Sviluppo, Verónica Robert, ha espresso la necessità di prendere una serie di decisioni politiche per promuovere l’industrializzazione del litio in Argentina e, in particolare, nelle province del nord del paese (98).
Nella Repubblica del Cile, il rapporto dello Stato con il litio viene da molto lontano. Nel 1976, durante la dittatura militare guidata dal generale Augusto Pinochet, il litio fu dichiarato sostanza di interesse nucleare nella legge organica della Commissione cilena per l’energia nucleare (CCHEN nell’acronimo spagnolo) e tre anni dopo acquisì un carattere strategico.
Dal 1979 il litio divenne proprietà esclusiva dello Stato e si crearono due categorie: coloro che possedevano il litio prima del 1979, principalmente lo Stato, e quelli successivi a tale data. Così il CORFO (XXV) ha il 55% della superficie del Salar de Atacama, il CODELCO (XXVI) il 100% del Salar de Pedernales e il 18% del Salar de Maricung, l’Empresa Nacional de Minería (ENAMI) ha il 4% del Salar de Aguilar e infine tre gruppi privati hanno il 25% del Salar de Maricunga. (99)
Il Codice minerario del 1983 è stato l’organo giuridico che stabiliva il ruolo sussidiario dello Stato e il suo forte legame con gli investimenti privati nella misura in cui stabiliva la proprietà dello Stato su terreni e giacimenti, ma offriva le condizioni e i meccanismi per la concessione e lo sfruttamento privato.(100) Così, oggi, queste istituzioni statali consegnano direttamente alle imprese private contratti speciali di gestione del litio (CEOL) o contratti di leasing amministrativo per l’estrazione di determinate quantità per un determinato periodo di tempo.
Lo Stato cileno si è assicurato un certo grado di controllo sulle saline regolando il ritmo di sfruttamento. Sebbene l’estrazione sia privata – anche se legalmente sono state lasciate aperte le porte per renderla pubblica – il potere concentrato nelle autorità centrali e un particolare schema di negoziazione dei contratti tra Stato e capitale, permettono allo Stato di ottenere una percentuale maggiore di benefici economici rispetto al modello argentino. Ciò non implica che tali benefici siano distribuiti in modo popolare, né che vi sia un maggiore rispetto per le comunità che abitano le terre.(101)
Inoltre, dato che i profitti derivanti dal mero sfruttamento primario del litio sono limitati, lo Stato cileno ha reagito cercando di costruire basi sicure e attraenti per i grandi capitali privati che si insediano in Cile e producono parte delle batterie.
Vale la pena ricordare che, negli ultimi anni, si è risvegliato l’interesse a creare un’industria nella catena del valore del litio anche se, secondo Lara e Meripal (2023), il Cile ha un mercato interno limitato, un mercato regionale incerto e non coordinato e un universo limitato di produttori specializzati nei collegamenti delle batterie agli ioni di litio, per lo più situati in cluster asiatici o vicini a grandi mercati di consumo (Cina, Stati Uniti ed Europa).(102)
Il 20 aprile 2023 il presidente Boric ha presentato la Strategia Nazionale del Litio e ha annunciato la creazione della Empresa Nacional del Litio, di proprietà statale al 100%, che sarà responsabile dello sfruttamento delle saline nell’ambito di un partenariato pubblico-privato, rispettando le disposizioni dei contratti esistenti.(103)
È stato inoltre creato l’Istituto Pubblico per il Litio e le Nuove Tecnologie per l’innovazione e gli investimenti in scienza, tecnologia e conoscenza.(104)
L’annuncio di Boric ha suscitato diverse reazioni, tra cui quelle di oltre ottanta reti, comunità e organizzazioni della società civile che avevano firmato una Declaración por la Estrategia Nacional del Litio (ENL).(105)
Pur accogliendo l’annuncio come un’opportunità per una maggiore presenza dello Stato nei processi produttivi e per una più equa distribuzione dei proventi ottenuti dalle esportazioni di minerale, tali organizzazioni credono che l’Estrategia Nacional del Litio sia stata elaborata alle spalle della società civile, del mondo accademico, delle organizzazioni territoriali e, soprattutto, dei popoli e delle comunità . Denunciano inoltre che questa situazione contrasta con gli oltre cento incontri di lobbying che il governo ha tenuto con i rappresentanti delle aziende estrattive di litio e del mercato dell’elettromobilità.
A questo proposito vale la pena ricordare che, l’estrazione del litio in Cile e in altri paesi del Cono Sud, è destinata all’industria delle auto elettriche, utilizzate principalmente nei paesi dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e della Cina, che esercitano pressioni anche per garantirsi l’accesso ai minerali critici. I firmatari della dichiarazione chiedono inoltre la creazione di garanzie affinché le ingiustizie socio-ambientali, conosciute dalle popolazioni e dalle comunità del bacino del fiume Loa, non continuino a riprodursi e esigono il rispetto delle norme in materia di protezione e conservazione degli ecosistemi.
Alcune voci hanno messo in guardia sul fatto che l’Estrategia Nacional del Litio è basata sulla collaborazione pubblico-privato, lasciando aperta la porta allo sfruttamento del litio da parte di nuove imprese e al continuo degrado di ecosistemi unici, come le saline altoandine.(106)
(Continua)
* Traduzione di Marina Zenobio per Ecor.Network.
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LA MINA, LA FÀBRICA, I LA BOTIGA. Dinàmiques globals de la “transició verda” i les seves conseqüències al “triangle del liti”
Alfons Pérez, Bruna Cañada, Marta Pérez, Josep Nualart
Observatori del Deute en la Globalització, Julio 2023 – 108 pp.
Note:
XXI) Secondo Slipak e Argento (2021), la denominazione “oro bianco”, così come “triangolo del litio” o “Arabia Saudita del litio”, sono esempi di processi di denominazione che fanno parte della territorializzazione del capitale e dell’estrattivismo in America Latina. Per ulteriori informazioni, consultare: http://cec.sociedadeco-nomiacritica.org/index.php/cec/article/view/277/678
XXII) Le rocce evaporitiche sono rocce sedimentarie formate dalla precipitazione chimica di sali disciolti in soluzioni concentrate. Il processo di concentrazione delle soluzioni deriva solitamente dall’evaporazione in mari ristretti o laghi salini. Questa è una definizione del Gruppo di Innovazione Didattica di Geochimica, Rocce Ignee, Metamorfiche e Sedimentarie dell’Università di Barcellona Per ulteriori informazioni, consultare: http://www.ub.edu/clasfroc/ca/content/qu%C3%ADmiques
XXIII) Le “risorse evaporitiche” sono materiali ottenuti dall’evaporazione dell’acqua presente nella loro composizione come sale, litio, magnesio, acido borico e borace, che si trovano diluiti in acqua salata (salamoia).
XXIV) Il valore di “boca de minas” è il prezzo del minerale appena estratto e trasportato prima di qualsiasi processo di trasformazione e deducendo alcuni costi affrontati dalle imprese nella fase estrattiva, dalla frantumazione e macinazione o fusione fino ad alcuni costi amministrativi, di marketing e logistici (Slipack e Urrutia, 2019).
XXV) CORFO è la Corporación de Fomento de la Producción (Corporazione per la promozione della produzione) e si presenta come agenzia del Governo del Cile, dipendente dal Ministero dell’Economia, dello Sviluppo e del Turismo e che si occupa di “sostenere l’imprenditorialità, l’innovazione, la competitività e di rafforzare il capitale umano e le capacità tecnologiche per contribuire allo sviluppo economico del paese”. Per ulteriori informazioni, consultare: https://www.corfo.cl/sites/cpp/homecorfo
XXVI) CODELCO è la Corporazione Nazionale del Rame del Cile ed è una società statale cilena che si occupa dell’estrazione del rame.
78) Enciclopedia Concepto. Cordillera de Los Andes. Recuperato da: https:// concepto.de/cordillera-de-los-andes/ 96
79) Garcés, Ingrid (2021). Dialoguemos sobre el litio: los imaginarios de la transición y el salar de Maricunga. Dentro de Observatorio Plurinacional de Salares Andinos (ed.), Salares Andinos: Ecología de Saberes por la Protección de Nuestros Salares y Humedales (pp.197). Recuperato da: https://cl.boell.org/es/2020/12/18/salares-andinos-ecologia-de-saberes-por-la-proteccion-de-nuestros-salares-y-humedales
80) Dorador, Cristina (2021). Conservación de salares: Aprendizajes desde los microorganismos. Dentro de Observatorio Plurinacional de Salares Andinos (ed.), Salares Andinos: Ecología de Saberes por la Protección de Nuestros Salares y Humedales (pp.162- 169) Recuperato da: https://cl.boell.org/es/2020/12/18/salares-andinos-ecologia-de-saberes-por-la-proteccion-de-nuestros-salares-y-humedales
81) Garcés, Ingrid (2021). “Dialoguemos sobre el litio…, op.cit. (pp.196).
82) Ibid, p.208
83) J.A. Blair, James (2021). “Extractivismo del litio y el problema de la escala: acción climática global y justicia ambiental local”. Dentro de Observatorio Plurinacional de Salares Andinos (ed.), Salares Andinos: Ecología de Saberes por la Protección de Nuestros Salares y Humedales (pp.73). Recuperato da: https://cl.boell.org/es/2020/12/18/salares-andinos-ecologia-de-saberes-por-la-proteccion-de-nuestros-salares-y-humedales
84) Slipack, Ariel M. y Urrutia, Santiago (2019). “Historias de la extracción, dinámicas jurídico-tributarias y el litio en los modelos de desarrollo de Argentina, Bolivia y Chile”. Dentro de Fornillo, Bruno (Ed.) Litio en Suramérica. Geopolítica, energía y territorios. (1a ed., pp. 83-132).
85) Sierra Praeli, Yvette (25/05/2023). “Bolivia: nuevos planes de gobierno para producción de litio despiertan incertidumbre ante falta de transparencia. Mongabay. Disponibile su: https://es.mongabay.com/2023/05/produccion-de-litio-incertidumbre-falta-de-transparencia-bolivia/
86) Ibid.
87) Ibid.
88) Fornillo, Bruno et al. (2019). “Litio en Suramérica geopolítica, energía y territorios.”
89) Slipack, Ariel M. y Urrutia, Santiago (2019). “Historias de la extracción… op.cit. (p. 83-132)
90) Gutiérrez, Francisco M. y Garibotti, Cecilia (2019). “Litio: Algunos apuntes sobre el marco regulatorio argentino y sus desafíos”. Revista Panorama Minero, nº 475. Disponibile su: https://www.bomchil.com.ar/noticia/22#:~:text=A%20diferencia%20de%20 otros%20pa%C3%ADses,Nacional%20como%20de%20las%20pro vincias
91) Secretaría de Minería de la Nación – Ministerio de Desarrollo Productivo de la Nación (Octubre 2021). Informe especial litio. Disponibile su: https://www.argentina.gob. ar/sites/default/files/informe_litio_-_octubre_2021.pdf
92) Slipack, Ariel M. y Urrutia, Santiago (2019). “Historias de la extracción… op.cit. (p. 83-132)
93) Ibid.
94) Obaya, Martín (2019). Estudio de caso sobre la gobernanza del litio en el Estado Plurinacional de Bolivia. Research Gate. Disponibile su: https://www.researchgate.net/publication/335727363_Estudio_de_caso_sobre_la_gobernanza_del_litio_en_el_Estado_Plurinacional_de_Bolivia 97
95) Slipack, Ariel M. y Urrutia, Santiago (2019). “Historias de la extracción… op.cit.
96) Obaya, Martín (2019). Estudio de caso… op. cit.
97) Ministerio de Economía (9/11/2022). “Se presentaron las iniciativas seleccionadas de la convocatoria sobre Transición Energética”. Gobierno de Argentina. Disponibile su: https://www.argentina.gob.ar/noticias/se-presentaron-las-iniciativas-seleccionadas-de-la-convocatoria-sobre-transicion-1
98) Presidencia de la Nación – Secretaría de Asuntos Estratégicos (12/04/2023). “La economía del litio tiene un enorme potencial para la industria nacional”. Disponibile su: https://www.argentina.gob.ar/noticias/la-economia-del-litio-tiene-un-enorme-potencial-para-la-industria-nacional
99) Poveda, Rafael (2020). “Estudio de caso sobre la gobernanza del litio en Chile”. Serie Recursos Naturales y Desarrollo, n° 195 (LC/TS.2020/40), Santiago, Comisión Económica para América Latina y el Caribe (CEPAL). Recuperato da: https://repositorio.cepal.org/bitstream/handle/11362/45683/2/S2000204_es.pdf
100) Slipack, Ariel M. y Urrutia, Santiago (2019). “Historias de la extracción… op.cit.
101) Ibid.
102) Poveda, Rafael (2020). “Estudio de… op.cit.
103) Santillán, Amanda (21/04/2023). “Litio: Grau afirma que operación en Salar de Atacama ‘respetando los contratos’ y con ‘acuerdo voluntario de las partes’”. Diario Financiero. Recuperato da: https://www.df.cl/economia-y-politica/pais/litio-grau-afirma-que-operacion-en-salar-de-atacama-sera-respetando
104) Gobierno de Chile (20/04/2023). Empresa Nacional del Litio: “Presidente Boric da a conocer estrategia para el aprovechamiento del mineral”. Disponibile su: https://www. gob.cl/noticias/presidente-boric-da-conocer-creacion-de-empresa-nacional-del-litio/
105) Ortiz, Javiera (2/05/2023). “Declaración por la Estrategia Nacional del Litio: Los salares no son minas, los salares son humedales”. OPSAL. Disponibile su: https://salares. org/declaracion-por-la-estrategia-nacional-del-litio-los-salares-no-son-minas-los-salares-son-humedales/
106) Lara, Domingo y Melipal, Teresa (30/04/2023). “Estrategia Nacional del Litio: el saqueo desde el Estado en conjunto con las transnacionales y la destrucción de los salares”. Ideas socialistas. Recuperato da: https://www.laizquierdadiario.cl/ Estrategia-Nacional-del-Litio-el-saqueo-desde-el-Estado-en-conjunto-con-las-trasnacionales-y-la?utm_source=TUED+master+list&utm_campaign=2a939d6b41-EMAIL_CAMPAIGN_2018_06_21_09_14_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_09ee976117-2 a939d6b41-117274613