La NATO vuole il 5%

Già oggi la NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa. Con il 5% supererebbe le sei volte.

di Alessandro Marescotti (*)

Immagine: Sipri Global Military Spending Report 2024

 

Il vertice NATO dell’Aja si candida a essere uno spartiacque inquietante: l’obiettivo è quello di raddoppiare la spesa militare degli Stati membri, portandola al 5% del PIL. Un salto gigantesco rispetto all’attuale obiettivo del 2%, già ampiamente contestato da molti settori della società civile pacifista e nonviolenta.

Ma qual è il contesto reale? La NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — il confronto è comunque nettamente sbilanciato: la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa.

Se davvero si attuasse l’aumento al 5%, il rapporto salirebbe a sei volte: un’enorme sproporzione, difficile da giustificare anche con la più spregiudicata retorica securitaria. La domanda scomoda che dovremmo porci è: perché si alimenta la percezione di una minaccia esistenziale, quando i dati mostrano già oggi un netto vantaggio militare europeo?

La risposta è dolorosa ma necessaria: per sostenere un progetto così ambizioso (e devastante per le finanze pubbliche) è essenziale instillare paura, alimentare l’idea che l’Europa sia sul punto di essere aggredita.

In questo scenario, la verità diviene un ostacolo alla manovra di cambio della percezione pubblica che può poggiarsi solo su una cosa: la disinformazione. Quella disinformazione rimproverata alla Russia diviene ora l’arma fondamentale della Nato per poter convincere un’opinione pubblica tutt’altro che convinta.

L’operazione di disinformazione deve avvenire attraverso l’omissione dell’informazione chiave: il divario schiacciante della spesa militare della Nato che da sola supera la metà della spesa militare mondiale.

L’enorme divario già esistente tra le spese militari europee e quelle russe non deve arrivare all’opinione pubblica, perché l’illusione dell’insicurezza è l’unico collante narrativo di questa corsa al riarmo.

Nel frattempo, l’industria bellica ringrazia. Il business delle armi è il grande vincitore di questo scenario, tra contratti miliardari, lobbisti scatenati e ministri pronti a firmare forniture su forniture. E i cittadini? Pagano il prezzo. Non solo con le tasse, ma con ospedali con code di attesa insostenibili, scuole in difficoltà e servizi pubblici che arretrano. Non ci sono soldi per gli anziani, ma ci sono sempre più fondi per carri armati e jet da combattimento.

Intanto il cambiamento climatico avanza e le ondate di calore quest’anno uccideranno diciottomila persone solo in Italia.

 

Il modello di sicurezza che ci viene proposto è solo militare e tutto ciò rischia di sfuggire alla consapevolezza sociale e politica.

Come movimento per la pace, non possiamo tacere. Inceppare il meccanismo di questa escalation nella spesa militare è un dovere morale. Dobbiamo smascherare le falsità, denunciare la distorsione delle priorità, e ricordare che la vera sicurezza nasce dalla giustizia sociale, dalla salute pubblica, dall’istruzione, dalla cooperazione internazionale e dalla pace.

Oggi più che mai serve una voce lucida e disarmata che dica: non nel nostro nome.

(*) Link all’articolo originale: https://www.peacelink.it/editoriale/a/50801.html

Redazione
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Un commento

  • DOMENICA 6 LUGLIO, dalle 10
    MANIFESTAZIONE REGIONALE : TUTTE E TUTTI A SIGONELLA

    – Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
    -Impediamo la terza guerra mondiale ed il riarmo europeo
    – Smantelliamo le basi Usa-Nato – Smilitarizziamo Sigonella

    In questi giorni i ministri degli Esteri dell’UE sono a Bruxelles per decidere, a porte chiuse, se continuare a premiare Israele con un accordo commerciale da 45 miliardi di euro mentre bombarda i civili e affama un’intera popolazione. Dobbiamo imporre all’UE e al governo italiano di fermare il genocidio del popolo Palestinese messo in atto da Israele, e di fare pressione sullo stato sionista per fermare i crimini di guerra, l’apartheid, l’occupazione militare e la pulizia etnica. La Sicilia, con la presenza diffusa delle basi USA-Nato , come Sigonella e il Muos a Niscemi, da troppo tempo supporta gli interventi militari in Medio Oriente. Ricordiamo, in particolare, l’invio di aerei cargo Globemaster con munizioni per la base di Nevatim, la flotta di velivoli-spia Boeing P-8 Poseidon, che affiancano i droni Global Hawk e Triton, e che transitano e stazionano a Sigonella. Ancora, il recente attacco ai siti nucleari in Iran, è stato eseguito dal sottomarino nucleare USS Georgia sotto il comando navale USA in Europa e Africa NAVEUR-NAVAF, con sede a Napoli. È arrivato il momento che il popolo della pace in Sicilia riprenda la Lotta e la Resistenza – dopo le grandi mobilitazioni contro gli euromissili a Comiso e contro il Muos a Niscemi – con una nuova, grande mobilitazione popolare per fermare le micidiali spirali guerrafondaie, alimentate dai criminali aumenti delle spese militari e dai paralleli tagli alle spese sociali.
    La Sicilia sarà più bella senza il Muos e senza Sigonella !
    Domenica 6 luglio alle ore 10,00 Manifestazione regionale a Sigonella
    PROMOTORI: Catanesi Solidali con il Popolo Palestinese; Comitato Giarre/Riposto per la Palestina; Comitato per il sostegno al popolo palestinese della riviera jonica messinese; Comitato provinciale per la Palestina LiberaCaltanissetta;CoordinamentoMessina/Palestina;ComitatoSiracusaperlaPalestina;AssembleaPalermitanaSolidaleconlaPalestina
    ADESIONI: Alleanza Verdi Sinistra Sicilia; ANPI CT; ANPI Avola; ANPI Milazzo; Antudo; ARCI Catania; Assemblea no guerra PA; Associazione Antimafie Rita Atria; Associazione Comunista Olga Benario CT; Associazione Radio Aut PA; Carovane Migranti; Casa del Popolo Peppino Impastato PA; Casa22 CL; Catanesi Solidali con il Popolo Curdo; Circolo Città Futura CT; Circolo Tina Modotti Associazione di amicizia Italia-Cuba CT; Cobas Scuola Sicilia; Comitato di base No Muos PA; Comitato NoMuos/NoSigonella-Ct; Collettivo di studio e ricerca Gabriele Centineo; Comitato Nour Pa; Comitato No MUOS Niscemi; Coordinamento Disarmiamoli PA; Democrazia Sovrana e Popolare CL; FLC CGIL CL, EN; Generazioni Future; Global March to Gaza Italia; La Città Felice CT; LHIVE CT; Fridays For Future CL; Giovani Comunisti Sicilia; Movimento NO MUOS; Movimento Siciliano D’azione; No Riarmo CL; Nuova Unione Popolare EN; Officina Rebelde CT; Palermo Solidale con il Popolo Curdo; Partito Comunista dei Lavoratori; Partito dei Carc-PA; Potere al Popolo Sicilia; Potere al Popolo CT; Punta Izzo Possibile Augusta; Redazione de I Siciliani Giovani CT; Rete Nobavaglio Sicilia; Rifondazione Comunista Sicilia; Rifondazione Comunista SR/RG; Sinistra Anticapitalista; Sinistra Futura Sicilia; Student X Palestina Catania; SUNIA; UGS Sicilia; USB Sicilia; V.I.S. – Valverdesi per l’Indipendenza della Sicilia; UDU CT; Zona Aut Pa; Agrigento per la Palestina.
    https://www.facebook.com/groups/367794229301/permalink/10161893773559302/?rdid=yoSguIx4fkF2KUdW#

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