La Pimpa censurata a Venezia. Quando i libri diventano pericolosi

di Marco Trotta (*)

In genere si comincia così: la questione è nota. Invece temo proprio che non sia questo il caso. Nel delirante dibattito politico nazionale di queste settimane ai più è sfuggito che uno dei primi atti del nuovo sindaco di destra di Venezia, Luigi Brugnaro​, è stato quello di togliere dalle biblioteche pubbliche della città 49 libri per l’infanzia accusati di promuovere la teoria del “gender”. Detto altrimenti promuovere l’idea di una famiglia diversa da quella tradizionale. Un concetto scientificamente incosistente, come ha cercato di dimostare perfino Wired. Eppure indigesto ad una larga parte di questo paese. Per esempio quella scesa in piazza nel family day qualche tempo fa.

Di sicuro, però, c’è l’intenzione della nuova amministrazione di fare tabula rasa dell’importante lavoro portato avanti, per esempio, da Camilla Seibezzi delegata ai diritti civili e contro le discriminazioni del comune di Venezia col sindaco Orsoni nella precedente giunta. Ai microfoni di Radio Città del Capo di Bologna ha raccontato il suo impegno negli anni anni passati per introdurre questi testi nei percorsi formativi di scuole e docenti. Ma al netto di deliranti paradossi provocazioni situazioniste come la condanna della Pimpa, il problema è di un vero e proprio attacco all'”accesso libero e senza limitazioni al pensiero e alle opinioni più diverse” come ha fatto notare Enrica Manetti, presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche e alla “libertà di espressione” come ha denunciato Marco Polillo dell’Associazione Italiana Editori. Soprattutto in un campo delicato come l’editoria per l’infanzia.

Eppure non dovrebbe sfuggire che sono tutti segnali di un malcelato fastidio di una certa parte di questo paese verso libri e cultura considerati pericolosi. Un fenomeno per nulla nuovo che si era già visto nel 2011, proprio in Veneto, con il rogo dei libri invocato da personaggi del calibro di Elena Donazzon e Raffaele Speranzon non per niente indicato tra gli inquietanti sostenitori del sindaco Brugnaro fin dalla prima ora.

In queste ore sta girando un appello ripreso da Loredana Lipperini agli scrittori veneziani e al mondo della cultura in generale perché si facciano sentire. In un paese che legge poco e si informa peggio spero che sia ripreso da molte e molti.

 

(*) articolo tratto da http://www.marco.trotta.eu/ – 8 luglio

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