La ragazza senza nome – Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne

12

(visto da Francesco Masala)

Jenny (interpretata dalla straordinaria Adèle Haenel, che non solo interpreta, ma è Jenny) ci appare come una giovane dottoressa in carriera, brillante e determinata.

fino a che il caso fa esplodere tutte le certezze, e una nella vita deve scegliere.

i grandi (non solo per l’età) fratelli Dardenne disegnano un racconto morale, etica, professione, segreto professionale, indagini nel profondo delle persone, e della società intera, si intrecciano, nessuno può ritenersi assolto.

le cose succedono, Jenny ha un imperativo morale, è medico, ha iniziato a conoscere la sofferenza, il dolore umano, scopre che esiste anche una sofferenza interiore, lei l’assume, se ne fa carico.

Jenny renderà il mondo migliore, ogni decisione, ogni scelta sono sempre politiche, il suo mestiere non è solo cerotti e antibiotici, è un mestiere fatto di rapporti umani, e anche di abbracci.

è un film per tutti, parla a tutti, io lo farei vedere ai giovani medici, e agli studenti di medicina, potrebbe fargli solo del bene, fare venire dubbi, domande, interrogativi, turbamenti è una benedizione per tutti.  

è solo in una cinquantina di sale, ma voi cercatelo, e buona visione.

http://markx7.blogspot.it/2016/11/la-ragazza-senza-nome-luc-dardenne-jean.html

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *