La spia (A most wanted man) – Anton Corbijn

 

di Ismaele (*)

oltre che essere l’ultimo film girato da Philip Seymour Hoffman (è morto una settimana dopo la fine delle riprese), è davvero un gran bel film.
tanti attori che di solito sono protagonisti qui fanno delle piccole parti, e le fanno benissimo, contribuiscono alla riuscita del film, merito di Anton Corbijn, naturalmente, mica è facile far convivere tante stelle e metterle al servizio di un’opera corale.
ci sono i buoni e i cattivi, la politica e i servizi segreti, che qui indagano con intelligenza, mentre la polizia, braccio del governo non brilla per intelligenza, ma solo per forza bruta.
Philip Seymour Hoffman è un perdente, la ragione di stato vince, come insegna la storia di Nicola Calipari.
non ci si annoia un minuto, e di attori come Philip Seymour Hoffman non ce n’è molti.
vogliatevi bene, il cinema vi aspetta.

http://markx7.blogspot.it/2014/11/la-spia-most-wanted-man-anton-corbijn.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

 

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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