La storia non è una fetta di cocomero

«Varie ed eventuali – 8»: torna Clau d’Io e si fa “magazzino” di libri con un cuoppo di fritta e la fantascienza a Versailles

A)

Mi piacciano molto i libri storici romanzati. Se scritti da competenti si impara tanto e divertendosi.

Sono in libreria e vedo a un prezzo molto stracciato, la quadrilogia «Gli invincibili» di Andrea Frediani: Newton Compton pagine 1372.

Frediani è una certezza, il libro parla di Ottaviano dalla morte di Cesare alla sconfitta di Antonio. La so tutta, ma l’inverno è lungo e amo pisolare a letto con un volumone del genere. Lo prendo, vado alla cassa e mi dicono che ne devo prenderne un altro della stessa collana se voglio lo “straccio prezzo”. Subito non capisco ma dopo un po’ realizzo che lo sconto è per due volumi. Capisco che fare magazzino costi, ma che si costringa poi il cliente a “magazzinarsi” non ci ero ancora arrivato.

Tanto poi io faccio come loro. Se qualcuno mi chiede un libro è obbligato a prenderne 10.

Cerco un titolo che possa interessarmi, niente. Scelgo il meno peggio, anche se la copertina è tutta sul rosa, «La trilogia di Maria Antonietta» di Juliet Grey, pagine 946.

 

B)

In “bottega” db chiede di McDonald. Film pubblicitario in un momento di grossa crisi del marchio. Poi se Giuliano Poletti da Spazzate Sassatelli manda lì gli studenti in stage vuol dire che la crisi è ancora più grande. Aprono in Vaticano? Possono aprire anche in culo al mondo ma a Imola ce n’è solo uno che slavoricchia. Dove c’è cibo di strada non hanno futuro. Vuoi mettete un cuoppo di fritto a Napoli a euro 3 con un panino a euro 3? Tutta la vita o cuoppo e pesce di paranza con 6 eurini e stai bene 12 ore.

 

C) … o forse B1)

Non funzionava il sintonizzatore. Forse db chiedeva di un altro McDonald, cioè Ian, autore di «Terra incognita». Lo sto leggendo a intermittenza…

 

D) … o se preferite A1)

Mi ero perso la trilogia romanzata sulla vita di Maria Antonietta. Dal fidanzamento con il Delfino di Francia alla sua morte, presumo: dopo 650 pagine ho terminato i primi due; ora inizia la Rivoluzione e mi sono preso una pausa.
Descrive quel mondo ma visto dalla parte di Versailles e dei suoi abitanti. Parigi, a 17 km, non esiste. La Francia neanche. L’altra faccia della Luna.
Da ridere quando la monarchia francese appoggia la Rivoluzione americana: si svenano per mettere in difficoltà l’Inghilterra, non per l’ideale. Inviano navi, soldi, uomini. Quando tornano, portano nuove idee. Inizia la fine di un mondo.
La trilogia dà l’impressione di essere un volumone alla Liala, ma vedere l’altra faccia della Luna è veramente intrigante. Quasi fantascienza. Questi si erano creati un mondo tutto loro e del resto sapevano poco o niente. Tranne che li ammazzavano di tasse.
Ah, la frase «se non hanno pane, mangino brioche» non è di Maria Antonietta ma di Maria Teresa d’Austria, infanta di Spagna e moglie di Luigi XIV.
Scritto bene e molto descrittivo sui costumi e altro. In questa logica tieni per i nobili e non per la plebaglia che impedisce loro di vivere in un altro pianeta. Juliet Grey sa di quello che scrive.

Ora ho iniziato l’ultima parte. Butta male, la plebaglia è incazzata e di brutto ma loro non si capacitano che si ribellino. Hanno ragione. Il ricco deve fare il ricco e il povero il povero.

Oddio cosa mi sta succedendo!

Attento Claud’Io: la storia è tutto il cocomero, non ci sono fette, te lo devi mangiare tutto.

 

Redazione
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