L’affare della sezione speciale – Costa-Gavras

(visto da Francesco Masala) – e si può vedere ancora Jenin Jenin, di Mohammad Bakri, il film più odiato dai tribunali israeliani

Costa-Gavras fa centro, in un film che racconta un’accezione diversa della banalità del male.

durante la repubblica di Vichy, una specie, mutatis mutandis, di repubblica di Salò, i governanti francesi si erano uniti, abbracciati, fusi con i tedeschi, e contro la Resistenza si comportavano esattamente come i nazisti.

i nazisti pretendevano, e riuscivano senza tanto sforzo, che i francesi ghigliottinassero alcuni innocenti, per spaventare tutti.

e per ottenere questo, la banalità del male si traveste da tribunali, toghe, processi farsa, a norma di legge (infame).

grande e terribile film, da non perdere

 

ecco il film completo, in francese, con sottotitoli in portoghese

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Perché quel film va distrutto? – Miko Peled

Con una decisione particolarmente drastica, un tribunale israeliano ha stabilito che la proiezione del film documentario “Jenin, Jenin” sarà vietata in Israele. Inoltre, tutte le copie del film devono essere ritirate e distrutte. Il tribunale è andato anche oltre condannando il produttore, regista e attore Mohammad Bakri, l’uomo dietro il film che documenta l’assalto israeliano al campo profughi di Jenin, di risarcire un ufficiale israeliano che ha partecipato al massacro e appare nel film per circa cinque secondi.

L’invasione militare israeliana del campo profughi palestinese di Jenin e il massacro che ne è seguito hanno avuto luogo nel marzo 2002. L’esercito entrò nel campo con carri armati, forze speciali, unità di comando e diverse brigate riserviste. Il campo è stato bombardato dall’aria e da terra. Diverse centinaia di combattenti palestinesi hanno combattuto eroicamente, armati solo di fucili semiautomatici e rudimentali abilità di guerriglia. Venticinque soldati israeliani persero la vita nel campo e innumerevoli palestinesi, per lo più civili, furono uccisi.

Zittire le testimonianze dei sopravvissuti

“Jenin, Jenin” include testimonianze di persone di tutte le età che hanno vissuto l’assalto israeliano al campo. Non c’è dubbio che ascoltare le descrizioni e le esperienze dei sopravvissuti a quel terribile trauma sia straziante. Ma lo stesso Bakri non fa mai accuse dirette nel film. Mostra filmati di soldati israeliani, carri armati e veicoli corazzati, e di palestinesi che vengono arrestati, ma in nessun punto del film viene fatta un’accusa reale ed è chiaro che le uniche prospettive offerte nel film sono quelle di coloro che vivono nel campo.

Ci furono molte proteste in Israele non appena il film fu distribuito. Bakri è stato definito un nazista e calunniato dalla stampa e dall’opinione pubblica per aver osato mostrare ciò che i palestinesi avevano vissuto per mano dei soldati israeliani che entrarono nel campo. I soldati che avevano partecipato a quella che è conosciuta come “La battaglia di Jenin” chiesero alle autorità israeliane di censurare il film e di non permetterne la proiezione nei cinema, e alla fine ottennero quello che volevano…

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redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

3 commenti

  • Quando alcuni anni fa chiedemmo, come Rete Romana Palestina, di proiettare il film Jenin, Jenin,
    l’organo di gestione lo vietò assolutamente. Pur essendo presenti in esso onorati e famosi compagni.
    Nessuna critica può essere fatta ad Israele, muro di silenzio sulla crudele politica che quello Stato attua contro i Palestinesi

  • Francesco Masala

    in molte parti del mondo, Israele lo dimostra, la frase, attribuita a Voltaire “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” è diventata “Non sono d’accordo con quello che dici, e userò tutti i mezzi per ridurti al silenzio”.

    meno male che c’è internet

    anche noi abbiamo avuto un film invisibile per anni, Il Leone del Deserto, sulla resistenza libica all’invasore italiano

    si può vedere in rete: https://www.youtube.com/watch?v=ITJ9-tGNB_U

  • Daniela Campiotti

    E’ vero abbiamo proiettato “il leone del deserto” per cercare di fare conoscere i crimini italiani in Libia come pure Fascist Legaci (?, non so come si scrive… scusate ) il documentario girato dalla BBC che mai è stato proiettato alla Rai

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