L’Argentina socialista…

…e la fanta-storia di Giampietro Stocco (*)

Chi ha buona memoria storica certo ricorda la vittoriosa guerra dell’Argentina contro gli arroganti inglesi nel 1982 per riprendersi le Malvine. Come dite? Sulle isole che l’Inghilterra tuttora chiama Falkland non sventolano le bandiere argentine?… Può darsi che nel cosiddetto mondo reale dove voi state vivendo – o credete di vivere – sia andata in altro modo ma qui, negli universi della fantascienza, vi assicuro che l’Argentina trionfò e che accaddero cose molto interessanti, a partire dal decisivo abbattimento dell’elicottero su cui era imbarcato il principe Andrea, «duca di York e figlio dell’odiata regina Elisabetta seconda».

«Màs penas ni olvido» è la vecchia citazione con cui si apre il romanzo «Dalle mie ceneri» [Delos Book: 120 pagine per 8 euri] un buon thriller politico-scientifico del romano Giampietro Stocco, già giornalista [si sente], scrittore nonché autore teatrale e appassionato di rock. Un utile “bignami” per chi vuole aggirarsi nei sentieri dell’ucronia, altrimenti detta «storia alternativa». Come spiega nella prefazione Salvatore Proietti questa sorta di «sotto-genere» è vivo, vegeto e intrigante dentro e fuori le gabbie della fantascienza strettamente detta. Uno degli esempi più celebrati di questo affascinante «e se…» è il romanzo di Philip Dick, «La svastica sul sole» [o meglio «L’uomo nell’alto castello»] dove si dà per scontato che Giappone e Germania abbiano vinto la seconda guerra mondiale ma… circola un libro dove si immagina il contrario.

Trent’anni dopo quella vittoriosa guerra per le Malvinas a esempio, «Buenos Aires era la stessa trasandata puttana di sempre» ci informa Stocco: il solito kaos post-moderno dove convivono povertà estreme e sofisticatissime tecnologie. Qui regna una «democrazia socialista» che appare loffia e comunque assai poco libertaria visto che la coppia poveri-sbirri funziona proprio come se da noi avesse vinto le elezioni Berlusconi, l’unico ranocchio che anche se lo baci non si trasforma. Per inciso nell’Argentina di Stocco «usare il tabacco in un ufficio pubblico era peggio che denudarsi davanti alla Casa Rosada» ovvero la sede del potere. Qui incontriamo Enrico De Luca, «figlio di una nazione illustre» [sarebbe l’Italia], comunista, «per di più un eroe di guerra», mutilato e ora ridotto a fare il borsaiolo. In effetti i coraggiosi «volontari della brigata Internazionalista Italiana» furono decisivi – o così si racconta – nella guerra contro gli inglesi. Sullo sfondo si incontreranno molte altre diversità storiche, a partire dal fallimento del golpe cileno contro Allende nel 1973.

Poco si può svelare della trama. Nel buon ritmo che vi porterà in giro per il pianeta fra complotti e magici spray, tenete d’occhio il pupazzo Dieguito e soprattutto la «gelatina nano-molecolare» che legge il codice genetico e può replicare al volo persino gli arti mancanti. Un bel progresso… anche se viene usata perlopiù a scopi militari. Che la scienza sia usata per la guerra invece che per la pace è un pensiero così orribile che da noi non sarebbe immaginabile. Come dite? Ho di nuovo sbagliato universo? Beh scusatemi, a zonzo nel tempo e nello spazio talvolta si perde la bussola.

(*) Questa recensione andò in onda, con la mia voce, il 29 novembre 2008 a Radio Città Fujiko di Bologna; poi apparve sul sito di Carta. Se andate su http://caccialfotone.wordpress.com/sci-fi/ potete ascoltare anche le precedenti e successive recensioni di fantascienza. Non fate caso se adesso il vostro schermo si bagna un pochino:ogni volta che penso a quant’era bello «Caccia al fotone» – il programma (di Fabio De Sicot) del quale io ero, con la fantascienza, una piccola appendice settimanale – mi commuovo un pochino. Poi la lacrimuccia passa. E mi incazzo come una biscia velenosa a pensare che in Italia la divulgazione scientifica non trova spazio e persone come Fabio non possono socializzare le loro passioni e i loro saperi. Ripropongo questa recensione, 4 anni dopo, per due motivi. Il primo è che nei giorni scorsi fra Inghilterra e Argentina si sono riaccese le tensioni per le isole contese. La seconda che, poche settimane fa, è uscito «Dolly», il nuoco romanzo di Stocco: è un noir ma penso (non si vive di sola fantascienza) che, prima o poi, lo leggerò egualmente. (db)

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