L’artista scalza

di Maria G. Di Rienzo
Luoghi infranti, persone infrante, promesse infrante. Tutto ciò che è in pezzi fa spazio a nuove possibilità di creare e ri-creare quel luogo senza inganni”. Lily Yeh
Lily ridà vita alle cose infrante da 25 anni. Spesso usa frammenti di tegole o mattoni che come per magia diventano speranza, gioia, colore; e il luogo in pezzi diventa intero, e bello. Nata in Cina nel 1941, cresciuta a Taiwan, emigrata negli Usa negli anni ’60 dello scorso secolo, Lily dice di sé: “Sono fiorita tardi. Ho risposto alla chiamata della mia vita solo quando avevo più di quarant’anni. Ma la stavo aspettando da molto, molto tempo. Nel 1986 ebbi l’opportunità di lavorare in un quartiere disastrato nel nord di Filadelfia, trasformando un’area abbandonata in un parco artistico con l’aiuto dei residenti locali, in stragrande maggioranza bambini. L’esperienza è stata una sfida ed è risultata assai profonda, veriteria, genuina. Mi ha condotto in un luogo interiore che non avevo mai visitato prima. Guidata da ciò, ho percepito una grande urgenza di muovermi in avanti. Sembra che, connettendomi a quanto è vero in me stessa, io aiuti altre persone a farlo”.
Con solo un po’ di cazzuole e di energia, la zona piena di detriti ed immondizia lasciò il posto ad un’oasi di brillanti mosaici e sculture. La vicenda si impresse in modo così forte fra chi vi aveva partecipato da trasformare ulteriormente il parco nel “Village of Arts and Humanities”, un’organizzazione con base nel vicinato che Lily Yeh contribuì a formare nel 1989. Convinti che l’arte sia un diritto umano e che gli artisti possano creare le basi per profondi cambiamenti sociali, Lily ed i suoi amici hanno da allora mutato 120 lotti abbandonati in altrettanti parchi e giardini; hanno rinnovato edifici, creato programmi educativi e seminari artistici, lavorato nelle scuole, fondato un teatro della gioventù.
Un tempo pittrice di successo e docente alla University of the Arts di Filadelfia, Lily Yeh divenne da quel momento “un’artista a piedi scalzi” e una viaggiatrice instancabile: fondò l’associazione Barefoot Artists (Artisti scalzi) e si dedicò a rivitalizzare in tutto il mondo quartieri e persone che erano stati “infranti”. “Ho scoperto che quegli spazi spezzati erano le mie tele viventi. Nel mezzo dei frammenti, i nostri cuori cercano la bellezza.”
Lily è andata a crearla assieme ai residenti nello slum di Korogocho in Kenya, in Ghana, Ecuador, Costa d’Avorio, India, Repubblica della Georgia. Ha contribuito a trasformare un villaggio di sopravvissuti al genocidio del Ruanda in un luogo di serenità e speranza. “Quando vedo distruzione, povertà e crimine all’interno delle città vedo anche l’enorme potenziale dell’essere pronti alla trasformazione ed alla rinascita. Noi stiamo creando dell’arte che viene dal cuore e perciò riflette il dolore e le sofferenze nelle vite delle persone, ma esprime anche gioia, bellezza ed amore. In questo processo stanno le fondamenta della costruzione di una comunità reale, in cui le persone si riconnettono alle altre, sostenute da un lavoro che ha significato, nutrite dalla cura che si ha gli uni per gli altri, ed infine si esprimono ed educano a ciò i loro figli. Allora, noi testimoniamo il cambiamento sociale in azione.”
In Palestina ha creato assieme agli abitanti un murales che è stato chiamato “L’albero della vita palestinese”. In Cina, ha trasformato una scuola per figli di migranti da qualcosa di simile a una prigione in un luogo luminoso e brillante, creato dalle mani dei bambini che la frequentano.
Ora il documentario (diretto da Glenn Holsten e Daniel Traub) “The Barefoot Artist” racconta tutto questo. Traccia l’evoluzione di Lily Yeh come artista, mostra la metodologia che ha creato per costruire comunità usando l’arte, illustra il suo talento ed il potere del suo lavoro nel toccare vite altrui e infine rivela la sorgente della sua ricerca, il suo viaggio interiore per ricostruire le sue stesse fratture emotive. “Essere un’artista non riguarda solo il produrre arte. Riguarda il portare alla luce la visione che ti è stata data ed il fare le cose giuste senza risparmiarti.” Grazie Lily.

Il trailer – http://vimeo.com/25461978
Sul film – http://www.barefootartistmovie.com

Redazione
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