Lavoratori privilegiati o fiori all’occhiello dei politici?

di Mauro Antonio Miglieruolo

Non intendo infierire, perché in fondo si tratta di persone che vivono vendendo il proprio tempo di lavoro, non dipende da loro l’uso che ne viene fatto; tuttavia non posso tacere l’episodio, poiché sommamente istruttivo della orrida mentalità di coloro che decidono dei nostri destini: i politici. Che oggi non sono più coloro che “fanno” politica, ma i padroni della politica.
Sembra che nel corso di uno dei tanti servizi delle “iene” interpellati sul loro lavoro agli uscieri del Senato sia sfuggita la frase seguente:
“Che cazzo stamo a fa’ qua tutto er giorno?”
15Ott-lavoro-esteroI poverini infatti, per ingannare il tempo, riempiono il vuoto delle ore di servizio svolgendo attività varie su Internet: giocando ai videopoker, dandosi al trading o alla compravendita di case, individuando siti dove operare acquisti a prezzi vantaggiosi, o cercando su TripAdvisor il ristorante di zona con prezzi abbordabili. Tra le tante meritorie attività la più degna e invidiata: lo scarico di film di prima visione da masterizzare e poi rivendere; attività che ha il pregio di contrastare l’esorbitante sfruttamento delle opere dell’ingegno umano da parte dei parassiti dei multimedia s.p.a., i quali sono riusciti nell’impresa di rendere praticamente eterno il copyyright (quando, settanta anni dopo la morte dell’autore, scadono questi diritti, è ipotizzabile che la mutata sensibilità del pubblico renda poco rilevante la perdita delle esclusive). Un modo come un altro per arrotondare.
Questi dipendenti evidentemente, a giudicare dalla loro noia, sono in soprannumero e vengono pagati quattro volte più di qualsiasi altro lavoratore europeo con la medesima funzione (a compenso della noia?) .
15Ott-vignetta_20100501Me ne son chiesto il perché. Non ho trovato altra risposta che la solita di sempre. Una risposta inerente la grettezza, la miseria etica e la pochezza intellettuale di chi ha il potere in mano (e ne vorrebbe ancora, vorrebbe più governabilità e minori controlli sul suo operato) e decide a favore di alcuni e contro tutti noi. Una risposta che dice molto sulla deteriore mentalità che li guida in ogni loro atto. Una mentalità feudale, la mentalità del privilegio e dell’abuso elevato a sistema. Che li induce a accettare le retribuzioni esagerate dei manager, le loro stesse da parlamentari, a chiudere ambedue gli occhi sui costi esorbitanti delle opere pubbliche (alias corruzione), sull’evasione fiscale e contributiva. Una mentalità che li porta, una tantum, a dimenticare l’accanimento con il quale perseguitano, tartassano e rapinano il resto dei lavoratori, per salvare solo questi di cui parlo solo perché a loro vicini, per fornire un implicito esempio della loro volontà d’arbitrio, capacità d’ingiustizia e possibilità di elargire benefici. Signori feudali mancati che rimpiangono i bei tempi nei quali c’era uno solo al comando e tutti gli altri soggetti alla dura legge del bastone.
Uguali agli antichi nobili, costoro bisognano di sfoggiare potenza e abbondanza, il lusso, perciò occorre che coloro che li servono facciano bella figura, indossino una grandiosa livrea.
Una livrea adeguata alla loro dignità senatoriale? No piuttosto una adeguata ai loro valori (uno solo: il danaro) e al resto del loro nulla, al non far nulla di buono per i lavoratori. Al vuoto pneumatico dentro cui dissimulano la loro insipienza con un sovraccarico di vane parole. Al parlare tanto per concludere poco. E quel poco ai danni della maggioranza della popolazione.
Cosicché accade che questi poveri uscieri, che dalla mattina alla sera mettono a disposizione le loro vite, non possano, inevitabilmente, dare altro che quello che è loro richiesto: poco o nulla. Comunque niente di utile.

Il lavoro secondo Renzi e suoi accoliti.

Il lavoro secondo Renzi
e suoi accoliti.

Non chiedetemi di prendermela con loro, dunque, sarebbe atto di viltà. Nonché di cecità politica. È contro me stesso che me la prendo, per aver tollerato questa congrega di malfattori la cui infima moralità e meschinità lasciano sbalorditi.
Ma non solo per questo. Soprattutto perché, pur sapendo chi sono e di che si tratta, continuo, come la maggioranza, a non adoperarmi per mandarli tutti a casa.

Redazione
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  • Almeno Arlecchino, maschera bergamasca del servitore di 2 padroni (proto-leghista furbescamente asservito alla Dominante borghesia mercantile veneta) ….faceva ridere…

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