Tratta di esseri umani: l’italiana Irem sotto accusa in Belgio

Redazione Diogene (*)

Pochi giorni fa un’inchiesta del quotidiano belga in lingua fiamminga Gazet van Antwerpen si era occupata delle condizioni in cui lavoravano gli operai metalmeccanici di Anversa nell’ambito di un appalto vinto da Irem, azienda siracusana che come Irem-Ponticelli si avvale della collaborazione con un socio francese. Un’azienda leader nel proprio settore, con molti appalti anche all’estero. Irem ha una posizione di rilievo in Confindustria, dove il suo Amministratore Delegato, Giovanni Musso, risulta essere presidente della locale commissione metalmeccanici.

La serie di articoli informava dell’apertura di un’inchiesta da parte della Procura del Lavoro di Anversa e di due sopralluoghi della polizia, che avrebbero accertato gravi violazioni sindacali. Gli operai, alloggiati in edifici fatiscenti, avrebbero ricevuto 650 euro al mese per lavorare 6 giorni su 7 alla realizzazione di una nuova fabbrica per conto dell’azienda chimica austriaca Borealis.

L’ex revisore del lavoro ed ex giudice Ebe Verhaegen aveva individuato irregolarità nell’occupazione di una cinquantina di lavoratori, presentando una denuncia all’ispettorato sociale a maggio. La Borealis aveva accettato che il magistrato gestisse un’inchiesta, al termine della quale ha sospeso la collaborazione con l’Irem Ponticelli, che le aveva fornito gli operai per il cantiere della sua fabbrica di Anversa.

L’Irem Ponticelli da parte sua ha respinto tutte le accuse sulla tratta di esseri umani affermando che non era stata commessa alcuna violazione del diritto del lavoro, in particolare per quanto riguarda il salario minimo. L’azienda ha anche parlato delle agenzie interinali che forniscono la mano d’opera, annunciando di aver aperta a sua volta un’inchiesta.

Inizialmente l’accusa di tratta riguardava 55 lavoratori dalle Filippine e dal Bangladesh. Ora sembra che anche turchi e uomini di altri paesi siano stati sfruttati nel cantiere di Kallo nell’area portuale. L’organizzazione di Anversa Payoke, che accoglie e aiuta le vittime della tratta di esseri umani, parla di 174 vittime già identificate e lo definisce “il più grande caso di tratta in Belgio”.

Secondo l’Amministratore Delegato di Irem, Giovanni Musso ancora oggi ad Irem non è pervenuto alcun documento da parte delle autorità belghe che imponga una sanzione o una penale. Ha anche affermato che il personale impiegato nel sito in Belgio sarà spostato in altri cantieri nel più breve tempo possibile.

(*) articolo in origine pubblicato su https://diogeneonline.info/lazienda-italiana-irem-sotto-accusa-in-belgio-per-tratta-di-esseri-umani/

ciuoti

Un commento

  • Si è sempre saputo che in quel tipo di cantieri si lavora come se non ci fosse un domani ( io c’ero), però, più che puntare il dito sempre alle aziende, io farei un indagine nei confronti dei committenti che pretendono tempi e costi sempre più stretti, costringendo le imprese ad adottare sistemi di lavoro sempre meno ortodossi e chi ci rimette alla fine è il lavoratore.

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