Le candidate vere, il bikini e Tsipras

di Valentina Bazzarin

Elettori ed elettrici di «L’Altra Europa» potenziali o già convinte/i,
vi scrivo

per chiedervi di considerare che la scelta delle candidate al Parlamento Europeo in Italia è stata molto più felice della scelta della responsabile alla comunicazione (ormai più famosa di «Tsipras-chi?») Paola Bacchiddu. Nella lista sono state candidate donne che guardano a sinistra e che non hanno tempo per la televisione, per farsi ammirare su Facebook e le gite in barca. Donne che lottano quotidianamente per affermare il loro ruolo nella società, disposte a condividere con cittadine/i le loro idee, che non spingono per trovare uno spazio di parola ma lo ottengono grazie alla loro empatia e ai loro valori. Queste donne vogliono essere ascoltate e votate perché ci rappresentano e sanno di quali leggi a livello europeo abbiamo bisogno. I loro nomi, le loro storie e i loro volti li potete sfogliare qui e decidere se dare loro fiducia http://www.listatsipras.eu/candidati.html

P.S.
Gentile Paola Bacchiddu, non la conosco e anche se siamo coetanee e lavoriamo nello stesso settore, quello della comunicazione, le do del lei per rimarcare la distanza e sottolineare il rispetto. Spero quindi non si offenda se sarò diretta. La sua fotografia, narrata nella sua genesi e commentata in questi giorni, non fa di lei una martire della comunicazione politica in un Paese senza prospettiva, ma “una Schettino” che abbandona la nave quando si accorge che sta affondando cercando di salvare il proprio fondoschiena con una bella foto. Non aggiungerei molto altro, se non augurandole un reality show su Realtime («cellulite fighters – sponsored by Somatoline») o un programma Rai del primo pomeriggio («amiche delle amiche per un sabato pomeriggio in barca a vela – sponsored by Costa Crociere»). Sarebbero state buone idee per le didascalie alla sua immagine, suonano ironiche e provocatorie, le ho testate in modo poco scientifico e scarsamente generalizzabile con donne di varie generazioni e hanno tutte sorriso. A questa campagna elettorale è mancata una strategia e forse mancano le competenze proprio nell’area che lei dirige. Una foto senza testo, di spalle, in una posa tutto sommato poco elegante e in barca a vela, permette di fraintendere le sue intenzioni oltre che di apprezzare il suo corpo prima della raffinatezza del suo messaggio.

 

Valentina Bazzarin
Valentina Bazzarin lavora stabilmente come ricercatrice precaria (assegnista) all'Università di Bologna sin dal 2009, anno in cui ha ottenuto il Dottorato in Psicologia Generale e Clinica. Collabora in maniera saltuaria con la Bottega e con il Barbieri, scrivendo e descrivendo quel che vede e pensa durante i suoi numerosi viaggi.

4 commenti

  • Condivido totalmente la tua analisi, mi chiedo pure se la Bacchiddu avrebbe ritenuto di ” sacrificare” il suo didietro alla causa, se non lo avesse avuto così armonioso come appare. De gustibus!

  • Grazie Daniela, ho scritto sull’onda della frustrazione come ricercatrice che si occupa di comunicazione pubblica e sociale prima che di quella quotidiana di essere una donna in questo paese che ci abusa quotidianamente. Vedo questo nuovo soggetto politico di sinistra rovinato dall’incompetenza di chi dovrebbe aiutarlo a crescere e a farsi conoscere: vorrei fare qualcosa per ridare voce, valore e speranza alla cittadine e ai cittadini che desiderano essere rappresentati da persone capaci di mettere da parte le aspirazioni o le rivendicazioni personali o corporative per raggiungere obiettivi che siano bene comune.

  • Non sono d’accordo con la sprezzante risposta della Bazzarin.
    Ma proprio per niente.

    Ideologica, pesante, paludata.

    Chi può dare la patente di “candidata vera”???
    Chi mai si può arrogare questo diritto? Stiamo parlando di figure a sinistra oneste, spero, pulite, spero, compromesse con le nostre lotte, spero. Detto questo, che dò per scontato accomuni tutti/tutte, aggiungo che non ne posso più di indici puntati.

    Sarebbe opportuno restare sui contenuti e di questi discutere, le provocazioni possono essere o meno condivise, ma preferirei non accodarmi al coro dei giudizi continui. Un pò più di ironia e leggerezza credo farebbe bene a tutti/tutte. E chi lo dice aveva 20 anni nel ’77, vissuti, sofferti, pagati.

    Maria Anita

  • Gentile Maria Anita, per candidate “vere” intendo quelle in lista. La Bacchiddu ha un ruolo organizzativo come responsabile della comunicazione, ma non è una candidata. La “patente di candidata vera” poi nel caso di queste liste è stata concessa da un gruppo di “saggi” e certificata tramite la raccolta dei voti nei vari collegi per la presentazione delle liste. Chi occupa un ruolo “tecnico” non viene scelto e nominato con lo stesso sistema dei candidati e in questo caso sono inciampati in una persona che ha perso di vista l’obiettivo principale: far conoscere programma e candidati.
    Ho scritto un commento sulla scelta del messaggio perché come spiegato mi occupo proprio di comunicazione pubblica e sociale e gli effetti “perversi” di questa scelta personale di una persona che dovrebbe fare “gioco di squadra” sono ricaduti sia sulle candidate (che non hanno parola nonostante la provocazione) che sul messaggio principale veicolato dalla candidatura di un’altra Europa.
    Inoltre solo la seconda parte del mio post riguardava la provocazione, mentre la prima invitava a leggere le liste. Se ha voglia di discutere con me dei candidati o del programma sono a sua disposizione. L’ironia e la leggerezza piacciono anche a me, che per motivi anagrafici non ho vissuto il ’77, ma in quel messaggio mancavano, mentre abbondano in tanta buona comunicazione fatta finora da chi sta provando a sostenere questa nuova esperienza di sinistra europea.

Rispondi a Valentina Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *