Le facce di chi sta con i rifugiati

Una piccola iniziativa che forse può essere replicata altrove

Qui a Imola esce una rivista  – «Sabato sera» – piuttosto letta. Sull’ultimo numero è apparsa la pagina che vedete qui sopra. Durante un sit in solidale in centro è nata spontaneamente l’idea di fare una colletta per comprare una pagina con queste fotografie. Io ho pensato di riproporla in “bottega” non solamente per farvi vedere le nostre facce (comunque belle, no?) ma soprattutto perchè mi pare un messaggio efficace e dunque un’idea che potrebbe essere riproposta altrove. Visto che i grandi media – ma anche alcuni fra i “piccoli” – da anni hanno scelto di mostrare soltanto le facce di chi ringhia e insulta… ci tocca sborsare i soldi (ma lo facciamo volentieri) per ricordare che c’è un’altra Italia, in lotta contro la barbarie,

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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